uno.

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Louis.

"Mamma, ho paura di deluderti"
"Louis tu sarai sempre il mio amore più grande, non puoi deludermi. Un genitore è fiero del proprio figlio, a prescindere da tutto. Io non sarò eterna, figlio mio, ma il mio amore per te si. Ricordatelo Loulou, ricordatelo. La mamma ti ama tantissimo"
"Non mi lasciare mamma, non mi lasciare"

Stesso letto. Stessa sveglia. Stesso sogno.
Un anno e mezzo fa per la prima volta mi sono svegliato tremando dopo aver sognato la mamma.
Non penso di poter riuscire a spiegare a parole la voragine che mi divora dal quel momento fino ad oggi.
Non posso.
Era la mia stella polare.
Era ossigeno.
Era la mano pronta a sostenermi.
E lo so, so di avere una famiglia meravigliosa nonostante tutto. Ma Johannah era diversa.
Amava definirsi un girasole tra tante rose rosse.
Come un girasole lei cercava la felicità in qualsiasi attimo.
Purtroppo io non ho preso questa caratteristica da lei. I miei amici dicono che ho gli occhi spenti, come quando si ha tanta voglia di volare ma troppa paura di cadere per farlo.
Io ci ho provato, ho provato a volare in alto.
Ho provato ad inseguire i miei sogni, ma sono caduto.
Cadere fa male, soprattutto se non hai nessuno che ti aiuta a rialzarti.
Senti come tutte le cellule del tuo corpo che ti urlano di prendere un'altra strada, una via più semplice. Ed è esattamente quello che ho fatto.

Mamma, avevi torto. Un figlio può deludere un genitore. Io l'ho fatto. Sono la tua delusione più grande, mi dispiace. Scusami se sono un disastro, ma ti amavo. Ti amo ancora mamma. Mi senti? Se mi senti, ti amo.

Da quando gli one direction si sono sciolti io ho deciso di mettere un punto alla mia carriera da cantante.

E tu hai appoggiato questa mia scelta, mamma. A te bastava vedermi felice, lo so. Non desideravi altro.
Solo vedermi felice.
Ma non lo sai, mamma. Non lo sai che solo quel ragazzo mi ha fatto assaggiare la vera felicità, o forse lo sai.
Non l'ho mai ammesso, ma dicono che gli occhi parlano.
E ti chiedo di nuovo scusa mamma.
Ho assaggiato la felicità e me la sono fatta scappare.
Scusa mamma, sono una delusione.

Mi sono detto di aver chiuso con quel mondo.
Non perchè non volessi più vivere di musica, anzi.
Ma che senso ha continuare a cantare se non posso cantare alla persona a cui dedicavo ogni mio respiro?
Che senso ha sorridere se non posso condividere una risata con la persona che ho amato di più al mondo?
E che senso ha rischiare se non c'è più nessuno per cui ne valga la pena?

E così, dal lontano 2016, ho deciso di trovare un lavoro più normale.
Inizialmente non è stato facile, mi riconoscevano ovunque. Ma sono bastati pochi mesi per far dimenticare chi fosse Louis Tomlinson. In fondo non avevo un ruolo importante nel gruppo.
C'era Niall, quello sempre allegro.
C'era Zayn, quello con il talento fin dentro alle punte dei capelli.
C'era Liam, quello carismatico, empatico.
C'era Harry, l'amore che tutti sognano.
E poi c'era quell'altro. Com'è che si chiama?
Ah, Louis.
Quello di cui si può fare a meno.

È sempre così che mi sono sentito, mai indispensabile per qualcuno. Mai essenziale per la felicità di una persona.
Certo, c'era lui con me. Ma è finita. È finita per colpa mia e devo convivere con il senso di colpa.

Hai fatto la cosa giusta, Lou. Mia sorella, Lottie, ha provato a farmi sentire meglio. Mi ha ripetuto per anni che sono stato coraggioso perchè ho messo da parte la mia felicità per renderlo libero.
Gli avrei solo tappato le ali e lui aveva bisogno di volare sempre più in alto.
Aveva bisogno di raccontarsi attraverso la sua musica, di arrivare a più persone possibili.
Amano tutti le sue canzoni, tranne me.
Non perchè non mi piacciano, solo perchè non ho avuto il coraggio di ascoltarle.
Mi distruggerebbero, ne sono sicuro.
Non sento la sua voce da quella sera, era tardi ed eravamo a Londra.

Dicono di noi|| Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora