Police love | Camren.

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Sto per entrare nel nuovo dipartimento e mi sento...strana.
Sono stata mandata via dal precedente per via di una rissa contro un mio compagno di squadra che, avendo scoperto la mia bisessualità, ha cominciato a ridere di me e prendermi in giro.
Purtroppo questo è un argomento troppo pesante per me perché per anni non sono riuscita ad accettarlo, dunque ho reagito in quel modo.
È anche arrivato a puntarmi la pistola durante la rissa ed ho provato la vera paura.
Essendo un'agente di polizia mi sono ritrovata in questa situazione più volte, ma mai mi è successo che la pistola mi venisse puntata da un collega.
Da allora ho deciso che non mi aprirò mai più con nessuno se non posso più fidarmi.
Dopo alcuni istanti incerti apro la porta e vengo attesa dal capitano.
<<Salve agente Jauregui e benvenuta nel settantottesimo distretto di Los Angeles.
Io sono il capitano Maslow,è un piacere averla qui. Vuole presentarsi ai suoi compagni di squadra?>> dice indicando davanti a me.
Ah ci sono altre persone, che felicità wow...
Ci sono un ragazzo alto e muscoloso,una ragazza di colore,una bassina e altre sette persone circa.
<<Emh, salve a tutti.
Io sono l'agente Lauren Jaregui e lavoro in polizia da cinque anni e mezzo, quasi sei in realtà... voi chi siete?>>dico atona ma tremante, sono convinta che non piacerò nemmeno a loro.
<<Ciao Lauren, io sono il sergente Mendes ma puoi chiamarmi Shawn. Loro sono i detective Camila Cabello,Dinah Jane Hansen,Normani Kordai e Thomas Black>>dice il sergente sorridendo.
Sembra molto giovane per essere un sergente, ma devo ammettere a malincuore che è molto accomodante.
Mi sforzo per sorridere anch'io e tutti i miei nuovi colleghi vengono verso di me a stringermi la mano, gesto che sapevo avrebbero fatto, ma che ricambio comunque ancora tremante.
<<Ora le mostro la sua scrivania, ah e le comunico che stasera mangeremo tutti insieme qua per festeggiare il suo arrivo e farla sentire più a suo agio,spero lei non abbia già impegni>> continua il capitano, un uomo sulla cinquantina anch'esso molto cordiale.
Certo, sarà difficile aprirmi con loro, non ho voglia di farlo e probabilmente non lo farò, ma qui sembrano apposto dai.
<<No, non ho programmato niente. Grazie per la vostra ospitalità>>dico sorridendo leggermente, ancora un po' tremante, e ricevo da tutti un sorriso in risposta.
Il capitano mi accompagna alla scrivania e comincia a parlarmi sotto voce.
<<Ascolti, detective Jauregui.
Ci hanno mandato un rapporto sulla rissa,sappiamo tutti il motivo per cui è stata trasferita e la appoggiamo pienamente.
Volevo mostrarle la mia vicinanza e dirle che io e mio marito,il tenente Crowell, - che in questo momento è in missione fuori città- siamo disponibili per parlare in qualunque momento lei voglia e ne abbia bisogno.
Inoltre molte altre persone del distretto appartengono alla comunità, e chi non ne fa parte la supporta fieramente, quindi non si deve preoccupare minimamente di eventuali discriminazioni>> conclude facendomi scendere una singola lacrima.
<<Grazie mille,di tutto...>> dico con un filo di voce sorridendo, stavolta sinceramente, mentre il capitano ricambia il sorriso e mi invita a sedermi per aspettare Shawn e farmi dire cosa fare.
Mi siedo per la prima volta alla mia nuova scrivania e mi sento stranamente bene, non sto dicendo che l'ansia sia sparita o che la voglia di conoscere tutti sia scoppiata in me, eh, ma sto già meglio di come stavo prima di entrare qui oggi.
Solo pochi minuti dopo arriva Shawn, scusandosi per averci messo così tanto, pieno di scartoffie in mano da consegnare in giro, così tante che gli cadono per terra, ma vengono subito raccolte molto velocemente.
<<Un sergente dovrebbe fare altro lo so, ma a me piace questo>>, è questo che ha detto con un sorriso subito dopo aver visto il mio sguardo confuso.
Immediatamente mi viene assegnato il primo incarico di questa nuova avventura: archiviare alcuni casi al computer.
Per me non è un problema lavorare in ufficio,anche se modestamente sono molto brava nell'azione, i miei addominali esistono per un motivo.