Capitolo 10

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La collanina si illuminava sempre di più quando leggevo il suo nome o semplicemente pensavo a lei.
E da quel fatto è partito il mio piano di ucciderla.
Trisca e Sonia sono state le mie ancore, ci sono sempre state nei momenti difficili e nei momenti belli.
Mi sono sempre chiesta come potesse un pipistrello trasformarmi in una vampira.
Secondo una leggenda, pipistrelli e vampiri scelgono come preda soltanto le persone che sono in grado di cambiare il loro modo di pensare, di essere sensibili. Forse anche di cambiare il mondo.
Non capivo perché per un vampiro fosse necessario anche il bisogno di uccidere.
Avevo appena sviluppato nuovi poteri, come cambiarmi in un solo minuto, chiudere le tende con un solo sguardo...
Se penso alla Nora di prima, impacciata e timida, mi viene da sorridere, perché non aveva mai mostrato le sue reali potenzialità soltanto per paura del giudizio altrui.
Ricordo per esempio quando da ragazzina salivo sul pulmino per andare a scuola e li vigevano delle regole sui posti da occupare.
La prima fila era solo per le ragazze snob e piene di sè, figlie di genitori "importanti".
Avrei dovuto occupare anch'io quei posti, ma non mi ritenevo come loro.

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