Capitolo 1 - Disease

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"Se perdi il pullman, io non posso venire a prenderti." Mi ricorda ancora Luke dall'altro capo del telefono. Alzo gli occhi al cielo in risposta, anche se lui non può vedermi.

"Ti ho detto che sono pronta. Devo solo mettere le scarpe." Stacco la telefonata mentre lui continua ad urlare, e indosso le mie converse bianche.

Scendo in salotto e prendo la mia borsa da sopra al tavolo, mettendola su una spalla e uscendo di casa. Non ho fatto neanche colazione, tanta la fretta che mi ha messo Luke.

Cammino lungo il vialetto di casa, lasciando un'occhiata alla bellissima macchina nera parcheggiata nel mio vialetto. Solo poche settimane e potrò guidarla.

Lascio perdere il pullman, che sicuramente ho già perso, e mi dirigo velocemente verso l'edificio scolastico, dove per sei ore dovrò stare seduta s'una sedia a fissare un muro, o ascoltare adulti che continuano a riempire la testa di noi giovani di cazzate. Ho sempre odiato andare a scuola, e tutte quelle persone che si credono insegnanti di vita, quando non sanno fare neanche una divisione o coniugare un verbo.

Arrivo a scuola con quasi quaranta minuti di ritardo. Evito di andare in classe per beccarmi un'altra nota comportamentale, e mi dirigo subito verso il mio armadietto.

Prendo il foglio incastrato tra la porta e la parete dell'armadietto, e leggo la combinazione scritta su di esso, facendo scattare la serratura.

Ho qualche piccolo problemino di memoria, ma chi non ne ha?

Metto i libri per le ore successive nell'armadietto, e prendo quello per l'ora che mi aspetta adesso: economia, un'altra materia che odio. Onestamente, odio quasi tutte le materie che si studiano a scuola, tranne quelle letterarie.

La campanella suona, e tutti gli studenti si affrettano ad uscire dalle aule. Noto Cassy e Luke, sempre mano nella mano, come da copione. Si dirigono verso di me, con dei grandi sorrisi stampati sulle facce.

"Non proprio in orario, ma stiamo migliorando." Mi schernisce Luke, stampandomi un bacio sulla guancia. Cassy fa lo stesso, dopo aver poggiato la borsa a terra.

"Mi sono svegliata tardi. Ho dimenticato di impostare la sveglia." Okay, forse ho dei grandi problemi di memoria. "Cenate da me stasera? Mia madre prende il volo delle dieci e l'ultima volta che ho cucinato da sola ho dato fuoco alla cucina." Esagerata... Forse.

Entrambi i miei amici ridono, facendo sorridere anche me. Concordiamo l'incontro per questa sera, decidendo anche che Cassy resterà a dormire da me stanotte. Saluto entrambi con un bacio, e mi dirigo verso la mia classe.

Conosco Luke e Cassy da molto tempo, chi da più, chi da meno: Cassy è la figlia della migliore amica di mia madre, e fin da subito le due donne ci hanno fatto conoscere e giocare insieme. Probabilmente, se andassi a scavare tra le foto di famiglia, troverei una album pieno di foto che ritraggono me e Cassy in culla, o in vasca insieme.

Luke, invece, l'abbiamo conosciuto entrambe all'asilo. Per quasi una settimana io e Cassy abbiamo litigato per decidere chi dovesse essere la sua migliore amica, poi decidemmo di esserlo tutti e tre.

Al secondo anno di liceo partecipammo ad una festa e, durante uno stupido gioco, che adesso definirei infantile, Luke baciò Cassy. Da allora la loro storia d'amore si intensifica sempre di più. Almeno dal quarto anno di liceo, dato che prima era solo un tira e molla, e uno dei due soffriva.

Quei due erano inseparabili, tutt'oggi dove va uno c'è l'altro. Ogni volta che Luke parla di Cassidy gli si illuminano gli occhi, ed io questo lo so bene, perché i suoi occhi non riesco proprio a dimenticarli. Gli occhi azzurri di Luke sono la cosa più lontana che ricordo, e che non riesco a dimenticare. Forse non ricorderò per bene tutti i dettagli della nostra amicizia, ma ricordo che da piccola mi innamorai di Luke, solo per il colore dei suoi occhi. O almeno, mi innamorai nel modo infantile in cui una bambina può innamorarsi.

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