Capitolo 4 - Free mind

32 2 0
                                    

Tasto la parte di letto affianco a me, in un invano tentativo di trovare Harry. Quando non sento il suo corpo sotto il mio tocco, mi costringo ad aprire gli occhi. La luce entra prepotente dalla finestra aperta, che sono sicura ha lasciato Harry così.

Quante volte dovrò dirgli che odio le finestre aperte la mattina presto?

Mi alzo velocemente dal letto, scoprendo che Harry non è neanche nel mio bagno. Infilo velocemente un paio di pantaloncini e una camicia per coprire le spalle scoperte dal top leggero.

Scendo in cucina, dove finalmente lo trovo voltato verso il lavello. Indossa dei pantaloni neri abbastanza eleganti, con una camicia bianca, e quella che credo sia una cravatta.

"Buongiorno." Attiro la sua attenzione, facendolo voltare di scatto.

"Buongiorno." Si avvicina a me, lasciandomi un bacio sulle labbra. Non ho neanche lavato i denti, uh! "Perché non sei ancora vestita?" chiede prendendo un bicchiere d'acqua.

Perché lui è vestito? Dovremmo stare nel letto, a ripetere le azioni di ieri notte... Ieri notte. È stata una benedizione che Cassidy si sia trasferita nel letto di Luke. In questo modo ha dato ad Harry e me la possibilità di passare un po' di tempo nel mio, di letto.

"Perché tu sei vestito?" chiedo di rimando, sedendomi sul tavolo della cucina, attirando Harry tra le mie gambe. "Pensavo avremmo potuto passare altro po' di tempo insieme." Infilo una mano sotto la sua camicia, ma lui la sposta subito.

"Devi andare a scuola, e io ho un colloquio di lavoro."

Sinceramente, non mi importa niente che devo andare a scuola, o che lui ha un colloquio. Non avevo neanche capito che fosse passato tutto un weekend, voglio solo stare con Harry, adesso.

"Non inizierà prima delle nove, il tuo colloquio. Abbiamo tutto il tempo."

Allaccio le gambe attorno alla sua vita, facendolo riavvicinare a me, e iniziando a baciarlo con insistenza. Sento Harry ricambiare il bacio, e porto le mie mani tra i suoi capelli, tirandoli piano di tanto in tanto.

Le sue mani si fermano sui miei fianchi, incerte sul da farsi.

"Ella, no. Devo andare, e-"

"Ow, Harry. Lasciati andare, ti prego" lo interrompo bruscamente, scendendo più in basso, e lasciando qualche bacio sul suo collo coperto dalla camicia.

Sciolgo abilmente il nodo della cravatta, e sbottono i primi bottoni della camicia. Harry ferma subito le mie mani, portandole dietro la mia schiena, e prendendo il controllo della situazione.

Mi stende velocemente sul tavolo, tracciando il percorso dai miei seni, ai miei pantaloncini, giocando con l'elastico di questi ultimi. Li sfila velocemente, insieme agli slip.

Porta le sue dita lunghe alla mia entrata, provocandomi piacere solo sfiorandomi. Massaggia lentamente il mio clitoride, con movimenti circolari, esercitando pressione.

Mi lascio sfuggire un gemito quando un secondo dito preme sul mio centro. Inarco la schiena al suo tocco.

"Era questo che intendevi?" chiede lui, continuando a sfregare il mio clitoride. Mugugno in approvazione, incapace di formulare una risposta che abbia un senso logico.

"Cosa? Rispondi, Ella. Non ho capito la risposta" mi provoca ancora, rallentando i suoi movimenti.

"Si" ansimo. "Era questo" confesso, e un suo dito si insinua dentro di me.

Rilascio un altro gemito, seguito da un sospiro. Muove il dito dentro e fuori, provocandomi ancora più piacere. Roteo i fianchi verso le sue mani, ma vengo subito fermata.

RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora