Ciao papi ,
Ho Spotify che risuona ad oltranza nelle mie cuffie e cammino verso casa , il tempo oggi non è male , guardo la gente che cammina .. alcuni hanno espressioni felici , altri vanno avanti inseguendo i loro impegni e poi c’è chi con la giusta compagnia cammina spensierato .
Mi sento estranea nella mia città in alcuni momenti , se nessuno si preoccupa delle mie paranoie , se nessuno vede lo sguardo vuoto di quei momenti , anche se non sono l’unica che cammina silenziosamente per queste vie, mi sento fuori posto .
Vorrei poter sedermi in una panchina di via Maqueda e raccontare ai passanti il vortice di emozioni che non si ferma mai, vorrei sostituire immagini che come flashback accompagnano le mie notti più cupe, vorrei dimenticare cosa significa svegliarsi e vedere crollare il tuo piccolo mondo .. ma non sarei io, senza questa storia da raccontare non sarei la stessa .. se la vita non mi avesse messo alla prova non avrei ricominciato a scrivere, non mi sarei interrogata su me stessa, non avrei lasciato spazio alle mie emozioni più forti, non avrei imparato a soffermarmi sui dettagli .
Mi hai lasciato tanto, anche se non lo sai, anche se non lo saprai mai, hai scritto una parte della mia storia e io continuerò a raccontartela, come se fossi il mio diario, il mio confidente, come se fossi ancora qui con me.
La vita ha voluto che la tua storia finisse così presto, ma stai tranquillo papi, scriverò di te in ogni pagina di questa mia vita, sporcherò d’emozioni e avventure le mie giornate e il pensiero di averti sempre nel cuore mi cullerà nelle notti in cui il silenzio fa da sottofondo ai pensieri nascosti, alle paure soffocate e ad un abbraccio mancato .
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Per te.
Short StoryRaccolta di lettere per mio papà. Un modo per sentirlo più vicino da quando è andato via. Vi dono una parte della mia vita, la più dolorosa, la più oscura, ma la più vera.