Diciottesimo Capitolo

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Prima di andare con il signor Hiroshi, andai a recuperare la spada che avevo lasciato a terra. Era la prima volta che mi allontanavo da Itami dopo aver concluso un duello; la portavo sempre con me prestando attenzione a questi piccoli dettagli e a non lasciarla in giro. Il duello mi aveva destabilizzato, non ero più me stesso, aver perso in quel modo, senza poter fare nulla, era umiliante. Mi abbassai e presi l'arma.

"Mi dispiace averti trattato in questo modo, non ti lascerò più in giro come se fossi un vecchio pezzo di ferro" Pensai guardandola.

Dopo di ciò, alzai la spada per un attimo in modo da far infrangere sulla lama la fievole luce che entrava nella stanza. Ogni volta che facevo questo piccolo gesto la mia mente viaggiava indietro nel tempo, a quando era ancora a scuola. Dopo un paio di minuti fermo ritornai al presente, feci una x in aria e rinfoderai l'arma. Il mio volto tornò a essere cupo e serio, però continuavo a essere distratto, infatti non avevo sentito la vecchia Sumiko che mi aveva chiamato. Alla terza volta, intanto si era avvicinata a me, mi urlò in faccia: "Allora signorino, sei per caso diventato sordo? Su vieni con noi, ovviamente non sai la strada."

"Mi scusi ero distratto... in che senso devo venire anche io?"

"Si, ho detto bene. E' stata un'idea di mio marito, più occhi ci sono a vedere e prima potremmo riconoscerli."

"Va bene, vengo vengo" Le dissi incamminandomi.

Salimmo nuovamente le scale e ci ritrovammo nel soggiorno, dove c'erano Abby e Akiko che giocavano insieme a un gioco mai visto prima. Appena la piccola vide salire la nonna scese di gran corsa dalla sedia e le diede un grosso abbraccio sbattendo la faccia sulle gambe. Dopo di che alzò lo sguardo e le disse con tenero sorriso: "Nonna! Sai, mentre voi eravate giù Abby mi ha insegnato un giochino carino della sua terra."

"Oh ma che bella cosa, allora dopo me lo insegni anche a me, va bene?" Le rispose sorridendo anche lei.

"Oh... quindi... quindi... non rimani qui con me? Hai ancora da fare?" Le chiese quasi con le lacrime agli occhi.

Allora la signora, vedendo la nipotina in quello stato, le mise una mano tra i capelli e accarezzandole la testa, le disse: "Ti avevo promesso che avremmo giocato insieme, ma c'è un problemino che richiede la presenza dei grandi. Puoi rimanere un altro po' con Abby. Tornerò presto."

"Va bene nonna. Non fare tardi però" Le disse sorridendo.

"Abby scusa se te lo chiedo, ma potresti..."

"Si certo non ci sono problemi, sto volentieri con sua nipote" Disse la ragazza interrompendo Sumiko.

Appena la bambina sentì la notizia gli si illuminarono gli occhi e subito si diresse verso Abby, le afferrò una mano e le disse: "Vieni, vieni ho tante cose belle da farti vedere".

Cosi La piccola stava trascinando Abby verso la sua stanzetta, quando ci incrociammo. Subito lei capì la situazione e appena ci guardammo, con lo sguardo mi fece capire che al mio ritorno voleva essere messa al corrente di tutto. Feci di si con la testa e continuai a seguire l'anziana signora.

Uscimmo dalla casa del capo e iniziammo a camminare per il villaggio; Era abbastanza silenzioso nonostante ci fossero già persone fuori impegnate nelle loro piccoli e semplici attività; Però ogni qualvolta passava il signor Hiroshi e sua moglie, smettevano di fare tutto quello che stavano facendo per fare un leggero inchino ai due per poi lanciare di soppiatto qualche occhiataccia a me. Non prestando attenzione a quegli sguardi, mi affiancai ad Hiroshi e gli dissi: "Hanno grande rispetto sia di te che di tua moglie."

"Eh si, siamo abbastanza voluti bene ma non quanto Akiko, devi vedere come fanno con lei invece. Appena passa è come se fosse festa, specialmente dopo essere tornata da qualche missione pericolosa."

The Magicless oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora