Quattordicesimo Capitolo

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Era passato circa un mesetto da quando sono tornata a vivere la mia vita, normalmente, andando a scuola anche se non ricordavo nulla di quello che avevo fatto prima di quei giorni. Passavo le mie giornate con il resto del gruppo e soprattutto con Aki, che passava il tempo a raccontarmi ogni cosa sia, su di me che su di lei, oppure su chiunque o qualsiasi cosa le chiedessi; Aki era molto paziente e gentile raccontandomi dettaglio per dettaglio qualsiasi cosa io le chiedessi. I giorni passarono normalmente tanto da diventare monotoni e ogni volta era come se ci fosse qualcosa che mi mancava, che mi lasciava un vuoto nel cuore. La sveglia suonò puntuale, come al solito, verso le sette annunciando l'inizio di un nuovo e monotono giorno; la musica che emetteva quel giorno sembrava essere più fastidiosa del solito e, maledicendola, mi alzai dal letto per spegnerla per poi tornare sotto le coperte.

"Non mi va di alzarmi e andare a scuola, voglio continuare a dormire." Pensai, mentre mi coprivo con le coperte.

Ad un certo punto dalla zona cucina sentii Aki, con voce ancora assonnata, urlarmi: "KEIKOOO svegliatiii, altrimenti farai tardi a scuola e dovrai subirti la ramanzina da parte del preside e non vuoi questo vero?" Dopo aver finito la frase , aprii di nuovo gli occhi e mi soffermai a guardare il soffitto, per poi rivolgermi all'amica: "Cinque minuti e mi alzo, poi oggi non ho tanta voglia di andare a scuola. Non mi va".

Appena Aki sentì le mie parole, smise di fare quello che stava facendo e corse verso di me per poi sedersi nel letto; feci anche io la stessa cosa appoggiando però la schiena contro il muro e puntando il mio sguardo verso il vuoto.

"Keiko stai male per caso?" Mi disse la ragazza iniziandosi a preoccupare.

Agitai solamente la testa lasciando sventolare i capelli

"E allora cos'hai?" Aggiunse Aki

"Sto benissimo, sono sana come un pesce... però è da qualche settimana che mi sento vuota come se mi mancasse qualcosa. Le giornate sono diventate noiose e monotone".

Quando Aki sentii le mie parole assunse un'espressione strana e si guardò intorno in modo pensieroso.

Appena notai che fece quel gesto, inclinai leggermente la testa, feci una faccia dubbiosa e le dissi: "Perché fai quella faccia?"

"No no e che... forse questo tuo sentirti strana... è dovuto al fatto che hai perso la memoria e ogni luogo, cosa e persona ti sembra sconosciuta e ciò ti fa sentire fuori posto. Non preoccuparti e non dargli troppo peso, qui ci sono io e anche gli altri del gruppo che ti sosterranno sempre. Ora alzati, lavati e vestiti così ci prepariamo per andare a scuola". Mi disse Aki per poi abbracciarmi, ricambiai il suo gesto.

Subito dopo mi alzai dal letto e andai verso il bagno; iniziai a fare uscire l'acqua calda e, mentre la stanza piano piano iniziava a riempirsi di vapore, mi guardai allo specchio

"Io chi sono veramente? Non ricordo nulla della me stessa del passato, non ricordo i miei genitori, i miei amici, niente di niente. Vorrei ricordare tutto ma non ci riesco; mi è stato pure detto di non accelerare il processo e di ricordare volta per volta ma io non ci riesco, voglio sapere." Dissi a me stessa con voce tremante; Scoppiai a piangere ma ad un tratto mi tornarono alla mente le parole di Aki, tutto quello che mi aveva raccontato fino a quel momento.
"No, non posso stare qui a piangermi addosso... Aki mi ha raccontato di una ragazza forte e allegra e io sono quella ragazza. Devo essere forte, Keiko devi essere forte". Pensai dandomi due schiaffetti sulle guance per riprendermi.

Dopo che mi asciugai le lacrime dalla faccia, mi spogliai, lanciai i vestiti nel cesto delle cose sporche e piano piano entrai in doccia, rimanendo ferma per un po' assolta dai i miei pensieri. Uscii dal bagno dopo circa un'oretta tra le lamentele di Aki che mi urlava di muovermi o altrimenti avremmo fatto tardi.

The Magicless oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora