Quattro

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"Nicholas Beck: visionario della biomeccanica. In questo modo il presidente dell'AIB, Associazione Internazione per la Biomeccanica e le Tencnologie umanoidi, ha definito l'imprenditore quarantenne, vincitore dell'ultimo premio Mech-Hummingbird.

Un'intelligenza sopra la media che nasconde una vita privata più che misteriosa. Non racconta nulla di sé, Beck, schiva le domande personali come mani sbagliate al Black Jack, in pubblico si presenta sempre solo.

Ciò che si conosce di lui è anche ciò che affascina maggiormente: una mente animata da quella straordinaria curiosità nei confronti di ciò che lo circonda, di ciò che non conosce ancora e di ciò che potrebbe apprendere per migliorarsi. E questa sua dote coltivata con dedizione, assieme alla dialettica impeccabile e a quel suo sapersi adattare a qualsiasi genere di conversazione o situazione, fanno di lui uno degli uomini più carismatici del panorama mondiale per quanto riguarda la ricerca e la sperimentazione nel campo delle intelligenze artificiali.

La sua è considerata una delle più clamorose scalate ai vertici dell'industria biomeccanica degli ultimi anni. Tutto ha avuto inizio con la ricerca sperimentale per restituire una vita normale ai militari mutilati, per arrivare ai primi test di integrazione di un'intelligenza artificiale precaricata con le informazioni di un cervello considerato clinicamente morto, studio che gli è valso la conquista del 'Colibrì meccanico'.

Tuttavia, si tratta solo della punta dell'iceberg. Pare che Beck abbia iniziato la sua carriera in questo campo avvenieristico al fianco dell'amico Victor Christen. L'unica pubblicazione degli studi condotti da parte dei due scienziati sulle intelligenze artificiali è stato accidentalmente eliminato anni fa a causa di un attacco hacker, ma i più complottisti vociferano si tratti di una montatura ad arte per nascondere la reale ragione che si nasconde dietro all'interruzione della ricerca, che avrebbe coinciso anche con la rottura della loro amicizia. Tuttavia, Victor Christen..."

Nicholas agitò la mano nell'aria, facendo svanire nel nulla la proiezione dell'ennesimo articolo che parlava di lui. Volse lo sguardo oltre la vetrata dello studio, lasciandosi sopraffare da quel pensiero che oramai gli toglieva il sonno da qualche settimana.

Digrignò i denti, espirando dal naso l'aria trattenuta nei polmoni per qualche secondo, poi, ritrovata la lucidità – quasi questa lo avesse abbandonato per poi tornare più irruenta di prima –, si disse che non stava facendo nulla di male, che Victor non era più nulla per lui, che salvare Ginevra era la sua priorità. Ma in fondo al cuore brillava la consapevolezza del fatto che in realtà stava mentendo a se stesso, che a quello che era stato il suo migliore amico lui voleva ancora molto bene, che dopo quello che aveva fatto non si sarebbe più sentito in pace con la sua coscienza.

A poco a poco, però, in mezzo a quello che era diventato un turbine di pensieri, prese forma il volto di Ginevra, quegli occhi del colore del cielo che avrebbero ispirato anche il più incapace dei pittori, le lentiggini a giustificare i capelli ramati, le labbra di quella tonalità simile al rosso delle ciliegie quando non sono ancora del tutto mature. Dalla vetrata, il riflesso di Nick gli sorrise appena, alzando impercettibilmente gli angoli delle labbra per poi ricomporsi all'istante.

Fissò per un momento l'orologio da polso, uno dei cimeli di famiglia lasciatogli dall'adorato nonno ormai passato a miglior vita, calcolando che a occhio e croce Ginevra doveva essere in volo sopra alle Alpi in quel momento. E fu questione di un attimo, che si sentì investire da una singolare sensazione di ansia, paragonabile a quella di un bimbo che attende di udire un tonfo proveniente dal condotto del caminetto la notte di Natale.

Prese un respiro profondo, stringendo le palpebre per concentrarsi. Poi, in un sussurro, disse: «Bill, prenota un tavolo per due. Per stasera. La sala privata».

«Al solito posto, Mister Beck?» chiese Bill, leggermente titubante.

«Sì, al solito.»

TRANSCENDENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora