Seven

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              ~ Odessa Parker ~

Stavo lontano dai miei amici, non volevo che mi chiedessero perché fossi così in ansia.
Non ho mai avuto paura, non fino ad ora.
La mia vita era così Fottutamente confusa.

Non so nemmeno se lo ammetterò mai, ma mi piace così tanto... chi non lo farebbe.
Non mi inporta quante persone abbia ferito o quante vite abbia ucciso, sinceramente non me ne frega un cazzo.

Ero innamorata di lui.

Innamorata di Mattheo Riddle.

Quindi sono innamorata di qualcuno che vuole uccidermi? E devo difendermi?... Vogliamo parlare della questione di Malachai che è venuto a trovarmi?
Ugh non sono mai stata così confusa.

"Odessa"

Una voce mi chiamò. Mi girai ma non c'era nessuno, quindi continuai a camminare.
"Odessa, girati" lo feci e vidi Lorenzo con la sua maglia da quidditch. "ehi" dissi goffamente facendolo sorridere.

"tesoro, mi sembra di non vederti da anni" ridacchiò. Aprì le braccia e mi avvolse in un abbraccio.
Sembrava bello ricevere un bel abbraccio sincero da qualcuno, volevo restare così, per sempre.
Non sentivo questo conforto da anni.
"Lo so, sono stata un po' impegnata" risposi.
"Odessa Parker impegnata? Questa mi è nuova." Disse arruffandomi i capelli mentre io alzavo gli occhi al cielo.
"C'erano troppi compiti... e poi è venuto mio fratello a farmi visita"

"Hai visto Malachai?" disse lui deglutento pesantemente, delle piccole perfide risatine uscirono dalle mie labbra.
"Si, non preoccuparti" risposi.
"Dopo vieni alla partita?" disse lui dandomi una gomitata, scossi leggermente la testa in segno di si.

Abbraccai dinuovo Enzo e lo salutai.
È sempre dolce e disponibile per tutti, non so perché l'abbiano smistato in Serpeverde,non farebbe del male neanche ad una mosca.

Dopo un po' il mio collo riprese a bruciare.
Odiavo quella stupida sensazione.
Avevo troppa paura di parlarne con qualcuno.
Volevo scappare via... stare da sola.

Mi precipitai subito alla Torre di Astronomia sperando di essere sola.
Salii quelle maledette scale infinite, mi indebolivano le gambe ogni volta.

Lo vidi un'altra volta... perché proprio a me devono capitare queste cose?!? Se ne stava lì tranquillo a fumarsi una sigaretta.
Mi voltai velocemente per andare via.

"Non andartene" disse con un tono leggermente dolce.
Deglutii e rimasi immobile.
Ho sentito i suoi movimenti, il suono delle scarpe che ticchettano sul pavimento mi fece sussultare.
Perché diavolo avevo così tanta paura di lui.

"Tesoro" borbottò dietro di me.
I brividi percorrevano il mio corpo. L'aria fredda a contatto con il mio collo e sentivo le sue mani ghiacciate spostarmi una ciocca di capelli.

"Non essere così timida, vieni a sederti con me" disse afferrando il mio polso.
Perché ora si comportava –––– bene?
"E-hm ok" balbettai.
Presi un posto a sedere vicino a lui, mi passò una delle sue tante sigarette.
"Perché dobbiamo sempre incontrarci così?" mormorai.

"Vuoi fare un gioco?" disse.
"Dipende" risposi.
La scritta sul collo riprese a darmi fastidio.
Cercai di trattenere le lacrime, ma non riuscivo.
Sembravo un bambino che piange perché era stato veramente ferito.
Misi la mia mano sopra la quasi ferita per fermare il dolore.

"Che cazzo" sussurrai.
"Che c'è... strega" disse la sua voce roca e fredda.
"Vaffanculo Mattheo!... Mi hai fatto questo" tolsi la mano dal collo e lo misi in mostra facendogli vedere la ferita che avevo.

Si avvicinò a me " Amore, io non ti farò del male" i suoi occhi però la raccontavano diversamente.

"Perché l'hai fatto!" Una lacrima mi scese lungo il viso.
Non volevo mostrargli il mio lato debole, non potevo, ma l'ho fatto.

"Dovevo farlo" fece una pausa usando il suo pollice per asciugare la mia lacrima.
"Voglio che tu stia al sicuro" rispose.
Spostai il mio sguardo sul suo.

"Mattheo, perché?!"

"calmati cazzo" mormorò
"CALMATI? Non è una delle mie intenzioni calmarmi Mattheo... e poi tu vuoi anche uccidermi!"la mia voce si spezzò.

" Si lo so... ma vedi amore, io avrei dovuto ucciderti, ma ora è mio padre che vuole farlo. " disse intensamente.

" potresti spiegarmi perché, cazzo? "

" te lo mostrerò ora, quindi stai zitta" proseguì tirando fuori dalla tasca la sua bacchetta, borbottò un incantesimo e apparse una visione.
"Guarda" chiese... e io lo feci.

"C'era una donna con un ragazzo ;  quello è Radolph, il marito di Bellatrix Lastrange.
I due iniziarono a baciarsi e la visione poi cambiò.
Bellatrix e l'uomo stavano litigando finché luci rosse e verdi dominarono la stanza.
Cambiò un'altra volta, c'erano mia madre e mio padre che si baciavano e poi.... si quella ero io, Odessa Parker.
Da lì Bellatrix minacciò sempre mia madre che mi avrebbe uccisa perché ero sua figlia, ma mia madre se ne fregò.
Cambiò di nuovo, questa volta erano più grandi, erano cresciuti di qualche anno.
Qui Bellatrix si unì al "lavoro sporco di Voldermort".
Il signore oscuro è andato a fare una visita a mia madre e non capisco perché... e poi... si sono scopati?.
La rabbia mi riempì il corpo, stavo sudando come una matta.

Mi madre era una troia, ha messo in pericolo la mia vita perché voleva fare la puttana.
Cazzo, peccato che non sia morta.
L'avrei sicuramente uccisa.

"Bellatrix ti odia grazie alla tua stupida madr-" l'ho interrotto subito "Perché tuo padre vuole uccidermi?" chiesi giocando con i miei anelli dall'ansia.
"Non ho ancora finito, qualche piccola strega vuole interrompermi, e se lo fa dinuovo... potrei semplicemente farle del male" disse freddamente.

"Vai avanti"

"Tesoro, tu prendi ordini da me e non il contrario" serrò la mascella e strinse i suoi occhi castani.
"Mio padre pensa che Bellatrix sia la più fedele tra i mangiamorte, è disposto a qualsiasi cosa per lei, inclusa la tua morte."

"Mi difenderò" sussurrai,ancora spaventata per la situazione.
"Non è un'opzione, ora sbrigati e andiamo."

Ci siamo alzati e abbiamo sceso le scale "infinite"
Non posso credere che mia madre abbia causato tutto questo. È fortunata che sia ancora viva, Bellatrix l'avrebbe torturata a morte.

Diavolo, farei di tutto per torturarla io adesso.

Mattheo mi porto al lago nero.
Si sedette su una roccia, andai alla ricerca di alcuni rospi.
"Che cosa stai facendo" disse leccando il labbro inferiore.
"sto cercando una creatura da poter uccidere, sciocco" Alzai gli occhi al cielo.
"Stai scherzando"
"No, non sto scherzando mattheo". Mi voltai verso di lui e subito puntò la bacchetta su di me.

"sectumsempra"

Estrassi la bacchetta in meno di un secondo...
"Stupefatto" la luce rossa lo colpì schiantandolo su una delle tante rocce.

"Ma che cazzo Mattheo, volevi ferirmi!" mi avvicinai a lui e gli tolsi la bacchetta dalle mani.

"restituiscimela prima che ti uccida" disse serrando la mascella, sorrisi mentre si avvicinava a me.
I suoi sguardi, il suo passo... basatava quello ad eccitarmi.
Torreggiava su di me.
I suoi respiri erano caldi e profondi.
Volevo baciarlo, ma avevo paura non ricambiasse.
Però la voglia delle sue lebbra cresceva di più.
Mi alzai in punta di piedi e lo baciai, si chinò al mio livello e ricambiò il bacio.

Questo ragazzo mi faceva impazzire, lo volevo ad ogni costo.

SOCIOPATH; M.R  (traduzione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora