2• TROPPO TARDI

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"Paddy..."

Non poteva essere successo veramente, no, era impossibile. Stava sognando, era solo un incubo e si sarebbe svegliato presto...non poteva essere vero, non poteva, lui non...

James aveva le lacrime agli occhi. Perchè era vero: si era lasciato trasportare dalla felicità di stare con Lily, passando sempre meno tempo con i Malandrini, trascurandoli.

Sirius non l'aveva avvertito di proprosito, per metterlo alla prova, prova che lui aveva fallito totalmente.

"No, no..."
Non sapeva come reagire. Non riusciva a reagire.

Aveva dimenticato la promessa fatta a Remus al secondo anno, la promessa di essergli sempre vicino quando ne avesse avuto bisogno, dimenticandosi della luna piena.

Aveva dimenticato la promessa fatta quasi due anni prima a Sirius, la promessa di essere suo fratello per sempre, trascurandolo e passando troppo tempo con Lily.

Aveva dimenticato la promessa che tutti i Malandrini si erano fatti da sè, la promessa di aiutarsi a vicenda per il resto della vita, dimenticando perfino il compleanno di Pete.

Aveva dimenticato.

Solo perchè era troppo preso dalla felicità per poter stare finalmente con la sua Lily, non aveva visto che stava dimenticando i suoi amici, non aveva visto che stava allontanando Sirius da lui...aveva dimenticato.

Ma come poteva averlo fatto, come poteva non aver guardato il calendario lunare?! Perchè, perchè?! Perchè aveva abbandonato i suoi amici?! Come aveva potuto lasciare Sirius da solo?! Come aveva potuto lasciare Remus da solo?! Perchè era stato così stupido, così deficientemente stupido da non accorgersi che era passato un mese!?

"No, no..." si lamentò tra le lacrime che gli rigavano il viso incontrollabili, la testa appoggiata dove prima era attaccato il biglietto di Padfoot, gli occhiali in mano, il corpo scosso dai singhiozzi.

Sferrò un pugno all'asse di legno, improvvisamente consapevole di quello che avevano fatto i Malandrini: Sirius, da solo, non sarebbe riuscito a tenere buono Remus se quella notte si fosse agitato! E allora...

"Remus lo ferirà, diventerà più aggressivo se vede che manca uno dei suoi compagni di giochi ,e se Pad non riesce a tenere il controllo della sua trasformazione e ritorna umano, lo ucciderà di sicuro!" mormorò James.

Era totalmente in preda al panico: suo fratello rischiava seriamente di morire.
Cominciò a sentire un formicolio alla mano.

La guardò: stava stringendo così tanto l'asse del baldacchino da avere le nocche completamente bianche. Doveva fare qualcosa.

Si asciugò le lacrime con due veloci manate, si rimise gli occhiali e riguardò il biglietto.

"Non venire a cercarci, non ne abbiamo bisogno...."

Lo gettò sul letto e aprì il cassetto del comodino per cercare il Mantello e la Mappa: vuoto. Li avevano presi i ragazzi.
"Maledizione!"
Si girò di scatto e, bacchetta alla mano, si precipitò giù dalle scale del dormitorio, fuori dalla Sala Comune, verso il primo piano.

Corse più veloce che potè attraverso i corridoi deserti del castello, illuminati dalla fioca luce che entrava dalla finestre e da qualche fiaccola solitaria appesa ai muri. La pietra fredda scorreva veloce sotto i suoi piedi, il mantello svolazzava nero alle sue spalle. Tentava di fare meno rumore possibile per non attirare Gazza o la sua gatta, ma ogni singolo passo risuonava eceggiando tra le mura deserte.

Fino a quel momento era andato in giro di notte con i ragazzi, era la prima volta che usciva da solo.

E Hogwarts, di notte, sapeva incutere timore anche al più impavido dei Grifondoro.

Giunto al primo piano, stava per imboccare un corridoio laterale che portava alle aule quando udì delle voci provenirne dall'altra estremità. Erano ragazzi.
"Prefetti." pensò. Si nascose in un anfratto più buio lungo il muro e, trattenendo il respiro, osservò i due di ronda svoltare dalla parte opposta del bivio in cui si trovavano.

Passato il pericolo, entrò in una classe e, forzata la finestra, saltò fuori, atterrando sull'erba d'ottobre. Il vento aututnnale lo colpì con prepotenza e spazzò alcune foglie secche e raggrinzite dai rami degli alberi più vicini.
Un ululato squarciò la notte.

James riprese a correre più veloce che poteva verso il luogo da dove sembrava essere giunto quel verso, sperando tanto che suo fratello non fosse già in pericolo.

Corse a perdifiato, scivolò sull'erba bagnata e cadde contro il terreno freddo che gli sporcò le ginocchia e spellò superficialmente i palmi.

Arrivato al limitare della Foresta Proibita, si trasformò in cervo e trottò veloce tra i rami del primo sottobosco, per poi addentrarsi nella direzione da cui stava provenendo un secondo ululato.

Il profumo di quel luogo gli inondò le narici, stordendolo per un momento: giganti scuri gli si stagliavano a fianco, occhi sconosciuti lo scrutavano da quelle chiome che lo sovrastavano.

"Ti prego, Sirius, ti prego stai attento...." mormorò, gli occhi di nuovo umidi e il cuore che accelerava.

Troppo tardi.

Caricherò tutti i capitoli insieme datto che sono pronti da tanto, non mi piace far rimanere le persone con l'ansia (anche se so che non piacerà a nessuno ) però ci provo, ditemi se vi piace🐾

Non accadrà mai più • malandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora