Capitolo 1

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Ok, ho davvero bisogno di soldi. Lavoro qui da una settimana e ho già voglia di accoltellarlo. È davvero un coglione.

Ero ad una scrivania e come da una settimana a quella parte stavo disdicendo gli appuntamenti di Tony Stark imbecille, cretino, playboy, filantropo. Perché mi fa fissare un sacco di appuntamenti se me li farà disdire tutti?

Nonostante ero già sfinita non lo mostravo, avevo davvero bisogno di quel lavoro, in più avevo raccolto la sua sfida "Non durerai più di una settimana come tutte le altre, nessuna sarà mai al livello di Pepper" quindi questo sarebbe stato il mio ultimo giorno secondo i suoi calcoli. Ci stava riuscendo. Mi chiamò urgentemente nella sua stanza, erano le 4 del pomeriggio, allungai la mano per aprire la porta, ma non feci in tempo. Qualcuno la aprì dall'altra parte quasi colpendomi in faccia. "Oh bene eccoti finalmente" Anthony Stark, coperto appena, continuò "vedi c'è una tizia nuda devi cacciarla e farmi un drink" disse con tutta la sfacciataggine possibile. "Perché non tratti le donne con un po' di dignità, come esseri umani anziché come oggetti!?" avrei voluto urlare quello, ma invece mi limitai a sorridere "Certo Mr. Stark". Chiamai un taxi e svegliai la ragazza intimandola ad andare, poi fui costretta a versare un drink (che diventarono due, tre, otto,...) a quello che ben prestò diventò un Tony Stark ubriaco e molto lamentoso.

La mattina dopo, beh ormai pomeriggio, andai a svegliare Stark con la sua colazione e un rimedio post-sbornia che nonostante tutto non perse occasione per punzecchiarmi "Wow, mi stupisci, hai superato una settimana!" Già... l'ho superata... a quale prezzo?! "Signore le lascio qui la sua colazione, beva questo e si sentirà meglio"

"Chi ha detto che non mi sento bene?"

"Le sue occhiaie, gli occhi che apre appena, le tende chiuse perché la luce le da fastidio, la testa che le fa male poiché sussurra e la bottiglia vuota di ieri sera"

"Oh ma come siamo perspicaci"

Oh ma come siamo stronzi

"Sei troppo formale, smettila con quel "Signore", "Mr", "lei", dammi del tu e chiamami Tony"

"Come preferisce Signore"

"Il tuo senso dell'umorismo è come quello di JARVIS"

"Si signore?" si sentì una voce metallica che mi fece ridere, ma trattenni la risata dentro di me

"Oh sta zitto nessuno ti ha chiamato"

"Sì signore, lei mi ha chiamato"

Stark sospirò pesantemente "Vedi? Siete uguali?"

Non riuscii più a trattenere la risata, non so se a causa di JARVIS o Tony post-sbornia, fu l'ilarità della situazione che mi fece ridere genuinamente "Signore ho già cancellato gli appuntamenti della mattina e del pomeriggio, sta sera c'è il gala di beneficenza, ci andrà?"

"Secondo te?"

"Signore, con tutto il rispetto, ma credo proprio che dovrebbe andare, è una serata piuttosto importante ci saranno lì tutti i-"

"Okok, ci andrò. A che ora è?"

"Alle 20.00"

"Va bene, fatti trovare pronta per le mmm 19.30"

"Cosa?! Ehm mi scusi, ma non capisco, perché?" Ero stupita e sconvolta, i miei occhi erano fuori dalle orbite, speravo ardentemente di aver capito male

"Mi sembra ovvio, tu verrai con me"

"Mi scusi ma non ne vedo l'utilità, inoltre non ho nulla da mettere e non mi trovo a mio agio in mezzo a tutta quella... gente..."

Tutta colpa di quegli occhi nocciolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora