Capitolo 4

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Mi girai e mi ritrovai Mario a pochi centimetri dalla bocca e allora decisi di fare un passo indietro,tanto per mantenere le distanze,ma lui fece ne fece uno  in avanti,feci ancora un'altro passo indietro e lui un'altro in avanti. Continuammo così fin quando non inciampai su di un sasso,che mi fece cadere a terra,provandomi un insopportabile dolore al gomito,mentre l'incidente provocava nei confronti di Mario un divertimento assoluto,percepibile dalla sua magnifica  risata

"Bene,io mi faccio un male della maddona e tu non mi chiedi e non ti preoccupi neanche minimamente della mia salute. La tua gentilezza mi commuove signor M.Götze" gli dissi tutto dolorante

E lui,stringendosi la pancia per le troppe risate

"Mi scusi signor M.Reus  ma non ho resistito,mi divertiva molto la situazione"

Io continuai

"OK...tralasciamo questa situazione. Ora mi spieghi come ti sei ricavato il mio numero di cellulare?"

Mario sedendosi sul prato accanto a me rispose

" Bhè...quando si va in bagno,è meglio portare sempre con se il proprio cellulare e non lasciarlo sul banco in maniera solitaria e indifesa. Comunque hai una memoria ai minimi livelli per salvarti il tuo numero in rubrica signor Reus "

Ed io

"In effetti hai ragione. E allora mi hai voluto vedere per un motivo in particolare?" e mi sdraiai,imitato subito dopo da Mario

Lui rispose

" In verità no,voglio solo conoscere ogni minimo particolare di te. Parlami della tua vita,della tua famiglia,insomma di te"

E ora cosa diamine gli dico? L'unico modo era mentire,anche se non ne ero capece,dovevo riuscirci

"Allora sono nato il 31 maggio 1989,ho due sorelle e un fratello . I miei genitori si sono separati quando avevo solo 4 anni e nessuno dei due ne ha voluto sapere più di me,quindi sono stato adottato. Bhe ora vivo qui da solo. E tu invece che mi racconti?"

Dissi,tanto per concentrare la mia attenzione da me a lui

Ci furono parecchi minuti di silenzio ma poi Mario si decise a parlare,così potevo anche scoprire tutto ciò che lo affliggeva e in tal modo da poterlo anche aiutarlo

"Io invece ho avuto un'infanzia felice,non mi é mancato niente e da piccolo avevo sempre il sorriso stampato sulle labbra. Ma poi mio padre perse il suo posto di lavoro e cominciò ad affogare i suo fallimenti e dispiaceri nel alcool. Una sera però arrivò al limite e sotto i miei stessi occhi*proprio quelli che adesso erano spenti e zeppi di lacrime* strangolò e uccise mia madre. Venne arrestato ed io fui dato in affidamento ai miei nonni,ma a 17 anni mi ricostruì una vita per fatti miei"

Singhiozzava ed io ero disarmato,senza parole,non sapevo come reagire, ma poi con un semplice gesto della mano,fermai il tempo,potere che ancora possedevo,e mi strinsi forte,forte,forte al petto Mario. Chissà quanto aveva pianto,sofferto,urlato,lottato e credevo toccasse a me rimediare a tutto quello,credevo toccasse a me fargli ritrovare quella luce in fondo al tunnel,credevo toccasse a me ridonargli la felicitá,credevo toccasse a me ritornarlo a farlo vivere.

Decisi di annullare l'effetto del mio potere e Mario sembrò non accorgersi di niente anzi si strinse ancora di più a me e con la voce ancora tremante mi sussurrò all'orecchio

"Grazie!"

Ed io risposi

"Hey,questo è solo l'inizio"

Hey bella gente!!

Spero che la storia vi stia piacendo...♥

Volevo anche dirvi che se volete seguirmi su instagtam mi chiamo @_giogio_woodynho

Twitter @GioGio211(anche se non lo uso molto)

Grazie di tutto bellezzeee... :-)

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