Capitolo.6

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Anche quella sera Mario dormì a casa mia e il giorno dopo ci fu il risveglio più bello della mia vita,a parte il fatto che da li a poco avrei visto per la prima volta giocare il Dortmund, ma mi ritrovai la testa di Götze appoggiata sul mio grembo, le sue labbra rosse socchiuse,i capelli scompigliati e per concludere le nostre mani intrecciate le une con le altre,leggermente umide dal sudore di entrambi,avvolte dal calore che non trasmetteva la coperta sottostante ma le nostre anime. Decisi di non svegliarlo e di godermelo ancora un pó,sembrava così indifeso,fragile,delicato,ma allo stesso tempo così duro con sé stesso da non riuscire a esprimere i propri sentimenti e a liberarsi da quella croce che di sicuro porta sulla spalla da chissà quando e che io non avevo ancora scoperto. Erano oramai le 6:30 quando il minore cominció a fare i primi movimenti del giorno e mi sorprese mentre mi accingevo a passargli la mano tra i capelli. Mi pietrificai all'istante quasi come mi fossi pentito di quello che stavo per fare,ma Götze con un cenno della testa mi fece afferrare che voleva che io facessi quel che stavo facendo*scusate il gioco di parole*. Lo accontentai,ma dopo una ventina di minuti ci alzammo per incamminarci verso Dortmund:la partita iniziava verso le 11:00 ma il viaggio sarebbe durato più di un paio d'ore. Quest'ultimo fu a dir poco imbarazzante,si sentiva solo il vento caldo che mi scompiglió i meravigliosi capelli che mi ritrovavo,l'orrenda musica che trasmetteva quella mattina la radio e poi i respiri di entrambi,non volava una parola e non ci fu manco uno sguardo. Se quello era l'inizio figuriamoci il resto. Arrivammo a destinazione verso le 9:30 e visto che mamcavano più o meno due ore io e Götze decidemmo di farci un giro per Dortmund e visitammo U-Tum,antica fabbrica di birra, il Konzerthaus, il palazzo dei concerti e la Teatro. Erano ormai le 10:20 e ci dirigemmo verso il Signal Iduna Parck,dove ci sarebbe stato il classico tedesco Borussia Dortmund-Bayern Monaco. Certo il Bayern é nettamente più forte ma il Dortmund se la giocava ugualmente al meglio che poteva. Mi dirigo verso lo stadio ma mi ritrovo improvvisamente solo. Ecco che lo vedo correre tutto felice lui con una maglia in mano...mi aveva appena comprato e regalato la maglia di Erik Durm. Ma che dolce che era, si meritava un abbraccio durante il quale mi sussuró:

"questo ed altro per te"

Mostrati i biglietti potemmo accomodarci ai nostri posti e goderci finalmente la partita. Perdemmo 2-3 e nonostante tutte le parole che ho detto contro il BvB é sempre uno spettacolo vederlo giocare. Verso sera la situazione é cominciata a movimentarsi. Recateci il albergo,mi decisi finalmente a parlare dei peoblemi che ha avuto Götze così inizio:

" Mario devo parlarti"

e lui:

" Okey ma dovrai aspettare,devo farmi una doccia. Quella palla di lardo tifoso del Bayern oggi,mentre esultava mi ha completamente bagnato con la sua saliva"

ed io:

" É urgente. La doccia puó aspettare"

e lui:

" Non credo proprio mio caro"

e ancora io gli rispondo:

"Non esiste tu ora ti siedi qui e mi ascolti"

e lui:

" Se é così importante perché non me ne parli mentre mi lavo venendo in bagno con me"

aggiungoio:

" Ma stai scherzando vero?"

e lui:

" Mai stato più serio in vita mia. Facciamo un patto se vieni con me in bagno a raccontarmi ció che hai da dirmi allora ti offriró una cenetta romantica se invece non verrai me la offrirai tu"

Accettai la scommessa e decisi di seguirlo in bagno. Mario chiuse la porta e mentre si toglieva la maglietta disse:

" Allora racconta"

Non riuscivo a parlare essendo ammaliato da quiei muscoli scolpiti,così abbassai gli occhi,ma il minore accorgendosene:

"Piccolo non puoi,dovrai guardarmi tutto il tempo"

"Dispiaciuto" iniziai a parlare:

"Ecco in realtà...bhé...insomma"

e Mario si tolse così anche i pantaloni ed io:

" Come posso iniziare? Ecco..."

E anche le mutande oramai erano sparite. Non sapevo cosa fare,come comportarmi,cosa dire...insomma davanti a quella meraviglia cosa bisognava fare era sottinteso ma,frustato,decisi di uscire dal bagno con un sonoro:

"Vaffanculo Götze"

Mi nascosi sotto le coperte a pensare a quello che era appena successo e quando Mario uscì dal bagno mi affiancó,mi portó il viso a pochi centimetri da lui,mi lasció un leggero bacio sulle labbra e infine sussurró:

" Mi devi una cena e forse anche qualcos'altro. BuonaNotte amor mio"

Spense la luce e mi strinse i finachi per attrarmi maggiormente a sé. Io in quel momento? MORTO.

Hey bella geeenteee!
Allora scusate il ritardo ma eccolo qui il capitlolo spero vi piaccia
E grazie a tutti quelli che votano e leggono questa storia...spero vi soddisfi anche

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2015 ⏰

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