Tre

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Ritornai a casa. Avevo le lacrime agli occhi, era impossibile non piangere dopo aver litigato con il proprio "migliore amico". Per mia sfortuna appena entrai in casa vidi Jonathan sul divano, che quando mi vide si alzò e mi venì incontro a chiedermi cosa fosse successo: "Will, cosa è successo, perchè stai piangendo?" Io non riuscivo a parlare, mi capitava spesso di bloccarmi e non riuscire a parlare quando ero triste. Nonostante volessi rispondergli, diedi le spalle a Jonathan e mi diressi verso la mia camera. Passai tutta la notte a pensare a Mike, alle sue parole e a cosa mi fosse successo. Ero scappato via senza un motivo, intanto che Mike aveva cercato di aiutarmi. Però lui
non sapeva la mia situazione, anzi, se avesse saputo che nei miei pensieri c'è solo lui e che mi sentivo a disagio a parlargli si sarebbe imbarazzato e la nostra amicizia sarebbe finita.
La mattina dopo mio fratello era partito molto presto per lavoro e mamma aveva fatto l'orario continuato visto che il negozio in cui lavorava era aperto 24/24h, quindi ero a casa da solo in una lunga mattina d'estate. Non avevo voglia di uscire, dopo l'avvenimento di ieri sera non andrò da Mike per un bel po'; tanto io ero abituato a stare da solo. Stavo per accasciarmi sul divano quando mi venne un'idea: in giardino c'erano delle piante da travasare che mia mamma non avrebbe avuto il tempo di fare quindi mi vestii, mi misi gli stivali e aprii la porta ma mi trovai a 5 centimetri da me il viso di Mike Welheer. Divenni tutto rosso per l'imbarazzo, e lui si mise a ridere con la sua adorabile risata un po' roca nel vedermi conciato con degli stivali che mi arrivavano al ginocchio e un cappello di paglia ridicolo. Poi a un certo punto smise di ridere e mi disse" Will... ieri sera sei scappato via, mi sono preoccupato molto. Cosa è successo?" Ora cosa potevo fare? Mica potevo sbattergli in faccia la realtà. Divenni serissimo di viso e dissi "Lascia stare Mike, non ti interesserebbe" e mi girai per andare in camera mia ma lui mi afferrò per un braccio e mi disse "Si che mi importa, eccome anche, e visto che tua mamma arriverà stasera io starò qua finché non me lo dici" "Mike, tu non capisci!" Stavo impazzendo: il mio cervello non controllava più niente, sentì la mente offuscata, io che mi accasciavo a terra e Mike che urlava "Will, Will!!!! Svegliati!", chiamava un'ambulanza e io che mi sentivo pesante. Poi nero totale.

*angolo autore*
Allora: questa parte mi piace un sacco anche se è un po' in suspence male prossime saranno ancora più belle. Spero vi piaccia, domani uscirà il nuovo capitolo, che in realtà sono due perchè tipo il primo è il punto di vista di Mike e il secondo quello di Will. Comunque quando sopra scrivo il nome vuol dire che è quello che parla, se non scrivo niente è Will.
~Ale~

 Byler~When you call I answer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora