Capitolo 6

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Anche Ignazio era lì.

Non con loro nella carrozza ma nel corridoio appena fuori.

Era lì che passeggiava alla ricerca di aria ma soprattutto per stare fra sé e sé dopo quello che era capitato quella mattina.

Piero.

Quel quadro.

Tutto stava succedendo in fretta ed Ignazio non era abituato; il suo cuore non poteva sopportare così tante emozioni.

Sì, sentimenti.

Non era che passato poco tempo da quando Piero era entrato nella sua vita e quotidianità che ormai quella parola l'aveva associata a quel ragazzo straniero dal passato ignoto.

Ogni momento in presenza di quel moro era un susseguirsi di emozioni forti ed improvvisi.

Sbuffò passandosi una mano nel ciuffo a scompigliarlo ritornando alla realtà.

"Riprenditi Igna' " disse fra sé e sé e nel riprendere il cammino lungo il corridoio si mise le mani nelle tasche del cappotto fino a quando nell'avvicinarsi alla propria carrozza sentì delle voci.

Sicuramente di Gianluca e Piero.

Si fermò poco prima della porta e senza farsi notare si accostò per sentire quello che i due ragazzi si stavano dicendo.

Di certo non voleva interromperli entrando così bruscamente nello scompartimento.

Magari fra loro due era in corso un dialogo "serio".

Non sapeva così decise di fermarsi e non fare nulla.

"Voglio solo ricordare chi sono e da dove vengo".

"Non preoccuparti... Io ed Ignazio siamo qui e ti aiuteremo".

Fu tutto quello che Ignazio sentì.

Poi silenzio.

Potevano aver finito di chiacchierare, poteva quindi entrare... ma non lo fece.

Capì che non era il momento adatto, sentiva nella voce di Piero che lui fosse melanconico.

Sospirò nell'appoggiarsi al muro.

Stava provando pena per quel ragazzo e se Gianluca aveva appena dato la sua parola anche lui avrebbe fatto lo stesso.

Lo avrebbe fatto in qualunque caso, di sua spontanea volontà anche se l'amico non lo avesse messo in mezzo.

Sentiva la necessità o meglio il dovere di farlo.

Aspettò ancora qualche minuto per poter entrare e quando decise si trovò davanti...

"Gian".

L'amico si era alzato ed ora stava lì di fronte a lui come se volesse uscire.

"Igna' finalmente" gli rispose "stavo per venire a cercarti".

"Ero andato a prendere un po' d'aria" si inventò una scusa al momento, una scusa a metà in realtà perché in fondo sì era uscito per quello scopo anche se alla fine aveva fatto tutt'altro.

Lasciò perdere, non era il caso di raccontare tutto.

"Io vado..." Gian interruppe il momento "a parlare un attimo con il controllore, torno subito".

Lasciò passare Gian per poi...

"Credo che andrò a sgranchirmi le gambe anche io".

Piero si alzò anche lui per trovarsi faccia a faccia con Ignazio.

Il mio inizio sei tu || Ignazio Boschetto x Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora