Il tempo sembrò fermarsi.
Gianluca e Piero rimasero a guardarsi lì sulla gradinata ed in silenzio fino a quando...
"io sono un principe".
Questa volta non era una domanda bensì un'affermazione.
Gianluca però non rispose, sgranò gli occhi.
"Dimmi qualcosa Gian" la voce del moro sembrò supplicare.
"Tu lo sapevi già?" gli chiese.
"Piero..." l'altro infine decise di prendere parola.
Si portò le mani nel ciuffo a scompigliarlo e sbuffò.
Era in difficoltà, non sapeva da dove cominciare.
Per prima cosa si sedette sulla scalinata seguito poi da Piero che si mise al suo fianco e con lo sguardo rivolto verso l'amico ad aspettare che dicesse qualcosa.
Non era facile.
"Sì, lo sapevo" infine Gianluca dichiarò.
Piero sgranò gli occhi.
"Com.. Perché non me l'hai mai detto?" la voce del moro cambiò di tono facendosi triste.
Voleva arrabbiarsi con Gianluca ma in quel momento non ce la faceva ad essere arrabbiato con lui, ad urlagli contro.
Capiva come poteva sentirsi l'altro; era difficile per entrambi. Per Piero non ricordare il suo passato, chi fosse e per Gianluca di dichiarare il tutto.
Se fosse dipeso da lui avrebbe risparmiato all'amico qualsiasi tipo di sofferenza e gli avrebbe
raccontato tutto sin dal primo momento che si erano scontrati ma... non era mai l'occasione giusta per dirglielo e ora invece c'era.
"Non potevo" Gianluca si limitò nel rispondergli per poi sospirare.
Piero continuò a guardarlo confuso e stupito allo stesso tempo non riuscendo a capire.
"Perché?" gli chiese "perché non potevi dirmelo?".
"Insomma... mettiti nei miei panni. Ho passato chissà quanto tempo senza poter ricordare nulla del mio passato, chi sono. Ho vissuto da solo con solo pochi ricordi e per di più vaghi" provò a spiegargli con un senso di sconforto ora iniziare a prendergli.
Non era arrabbiato questo no, solo con sé stesso e per la situazione in cui viveva e si trovava. Non capiva più nulla e se solo avesse avuto modo di ricordare tutto si sarebbe chiarito o avrebbe un senso.
"...Ma poi sei arrivato tu, ho incontrato te l'unica persona che poteva aiutarmi" Piero continuò volgendosi ora verso l'amico.
"L'unica che a quanto pare conosce tutto della mia vita ma che invece non ha scelto di aiutarmi quando ho chiesto un aiuto" sospirò per poi rannicchiarsi in sé stesso in quel freddo.
Non sapeva più come sentirsi, solo iniziava a perder la speranza e fiducia in tutto e tutti.
Poi una mano sulla spalla lo destò.
"Non è che non volevo aiutarti" Gianluca cercò di rimediare "io veramente volevo dirti tutto solo che non ho mai trovato il momento giusto per dirtelo.".
"Ti ricordi al teatro?".
A quella domanda Piero annuì al ricordo di sé stesso scioccato ed in panico.
"In quel momento avrei voluto raccontarti tutto ma eri troppo sconvolto e dirti la verità in quel momento non ti avrebbe aiutato, ti avrebbe spaventato ancora di più".
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Il mio inizio sei tu || Ignazio Boschetto x Piero Barone
Hayran Kurgu''un biglietto per San Pietroburgo, per favore''. Ecco come inizia la nuova vita di Piero, un ragazzo dal passato sconosciuto, che si reca da solo verso quella meta, quella città russa nella speranza che lì possa trovare delle risposte; risposte che...