7-Delusione

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Mi stacco dalla presa di Lexi con il viso ancora inumidito dalle lacrime.

Non mi piace ammetterlo, ma si, sono stata ferita . La cosa che mi fa più rabbia é proprio da chi io mi sia fatta manipolare e sedurre. Da un deficiente e narcisista quale Liam Parker.

"Vuoi che rimaniamo qui con te stanotte?" Domandano Lexi e Candice.

Ho bisogno di qualcuno accanto, ma non posso trattenerle. Non voglio che perdi i tempo con me, preferisco non fare preoccupare, quindi "No ragazze tranquille, starò bene" rispondo.

Rimaniamo per altri minuti nella sala da pranzo raccontando diverse cose su di noi, successivamente si era fatto molto tardi,scorgo fuori dalla finestra il cielo blu profondo decorato con punti luce dorati, le stelle.

A volte mi metto in giardino, quando sono triste, per osservare le stelle. Rimango lì ore e ore, sdraiata sull'erba fresca, fissando l'immenso sopra di me. La luna, le stelle, il cielo ; riescono a mettermi pace, come se entrassi in uno stato di tranquillità assoluta. Inoltre, penso a quanto l'essere umano sia nulla in confronto alla grandezza dell'universo. Si, noi siamo come granelli di sale in una spiaggia. Ma può un solo granello provocare così dolore? Sofferenza? Si.

Saluto le mie amiche e rimango in giardino a fissare il cielo.

Molti pensieri incombono nella mia testa, che purtroppo, non riesco a far evacuare.

Come può una persona comportarsi così? Come può avermi trattata così dopo avermi usata è obbligata ad uscire con lui? È un problema che deriva da me? Cosa c'è in me che non va? Forse ha cambiato idea, o forse semplicemente, non prova emozioni e sentimenti.

Completamente freddo.

Stavo per rientrare dentro, quando sento dei passi avanzare verso di me.

Mi volto; è lui.

Lui che mi ha fatto passare una brutta serata, lui che mi avrebbe fatto passare altre brutte serate.

"Che ci fai qui? Vattene" dissi.

"Sono venuto qui per spiegarti, non è giusti nei tuoi confronti"

"Non mi serve la tua compassione"

"Non ti serve la mia compassione,  ma ti servono delle spiegazioni. Non sono la persona che credi e sono venuta qui per spiegartelo".

"Cosa devi spiegarmi? Non ti sei già spiegato abbastanza? <<non so cosa dirti>>, già te lo sei dimenticato?"

"Non me lo sono dimenticato, lasciami spiegare e capirai ciò che ti devo dire."

"Guarda, adesso non ho voglia di perdere il mio tempo con te"

"Non rientrerai in casa finché non finisco di dirti tutto quello che ti devo dire, intesi?"

"Non prendo ordini da uno come te"

"Invece mi sa che oggi lo farai, quindi ascoltami e non dare in escandescenze"

"Sbrigati che ho freddo"

Appena sente la mia frase, si leva il giubbotto di pelle nera e me lo poggia delicatamente sulle spalle, rimanendo lui stesso in maniche corte per coprire me, sfoderando le vene che sembrano quasi disegnate sulle sue braccia e prendendomi i polsi.

"Grazie" dissi.

"Non ho voglia di avere una relazione, non mi sento pronto" "non so se capisci ciò che intendo"
Continua, "sei una brava ragazza e io non posso dire altrettanto su di me, ho provocato tanti dolori a tante persone e non voglio farne altro, mi dispiace"

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