7.

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M a r t e d ì

Liam era seduto poco lontano da lei, in mensa, e la guardava fisso da circa venti minuti. Ogni volta che lei alzava lo sguardo su di lui, timidamente, per controllare se la stesse studiando ancora, lui le sorrideva e il suo sguardo si illuminava, facendola inevitabilmente arrossire. Dal pomeriggio prima, dal gelato, quando lei pensava o vedeva Liam sentiva qualcosa di strano nello stomaco o al cuore. Il respiro le si bloccava, il cuore cominciava a battere come impazzito e il suo stomaco si rivoltava.

Abbassò lo sguardo sul piatto di spaghetti informi e scotti che aveva davanti, ma qualcuno si parò davanti a lei.

Mark, Angela, Caterina.

Mark la guardava divertito, senza rendersi conto che Liam si era irrigidito e si era subito alzato, e si stava dirigendo verso di loro.

- Allora Watson. Un uccellino qui - e indicò Caterina con un cenno della testa mentre lei la guardava soddisfatta con i suoi occhi da gatta morta - ha detto che non hai mai baciato un ragazzo. Giusto?

Amber posò la forchetta.

- No - disse, in panico. Lui inarcò un sopracciglio, stupito.

- Ah no? Allora non ti dispiacerà darcene una dimostrazione. Balbettona - ghignò.

Una voce lo fece impallidire.

- Hai scordato la mia proposta di spaccarti la faccia?

Non appena si voltò, Mark si ritrovò con il volto incazzato di Liam a mezzo centimetro di distanza.

- P-Payne - il maggiore sorrise, mentre i muscoli delle sue braccia si gonfiavano. - Oh, sì? Balbettone?

Ad Amber sfuggì una risatina.

- Ti avevo detto di lasciarla in pace - rincarò Liam, afferrandolo per il bavero e cominciando a perdere il controllo. Mark si aggrappò alle sue spalle, deglutendo.

- Tu baciala davanti a tutti, ora, qui, e dimmi che non è stato il suo primo bacio, e io la lascio stare - soffiò, cercando di evitare disperatamente di ritrovarsi con la faccia sfigurata.

Liam lo fissò per un tempo interminabile, con gli occhi di tutti puntati addosso, impassibile, mentre Amber era impallidita. Styles, Horan, Malik e Tomlinson si erano avvicinati e lo guardavano incerti.

Poi Liam lo mollò e si avvicinò a grandi passi a lei. Le porse la mano per invitarla ad alzarsi e piena di paura lei la prese. Si alzò e mentre le labbra di Liam si avvicinavano sempre più alle sue ringraziò il cielo che lui le passasse un braccio attorno alla vita per sostenerla.

Non appena le loro labbra si incontrarono Amber sentì come un pugno nello stomaco. Le labbra di Liam erano tremendamente calde e morbide. Schiuse la bocca mentre Liam le mordeva il labbro con poca gentilezza, premendola poi contro di sé in un bacio animale, dettato dalla passione, dalla voglia di sentire quel corpo formoso e quelle mani premute sul suo torace. Le sue mani scesero fino a scivolare nelle tasche dei jeans della ragazza -movimento nascosto dal tavolo alto- dove la toccò con forza, imprimendo le sue mani sulla parte alta delle sue cosce.

A sentire quel corpo caldo e così giovane ma ben dotato, ben formato corpo contro il suo Liam si trattenne a malapena dal rapirla e portarsela a casa per sfilarle ogni indumento e fare altre cose.

Poi tutto finì in fretta com'era iniziato. Liam si allontanò guardando Mark, minaccioso, mentre Amber ondeggiava senza più il supporto del corpo muscoloso e saldo di Liam.

- Nessuno può baciare in questo modo per la prima volta, coglione. E se ti pesco ancora vicino a lei, se qualcuno dovesse mai dirmi che ti ha visto vicino ad Amber allora sarà meglio che cominci a nasconderti.

Il ragazzo si voltò. Ma quando i suoi occhi bramosi cercarono la figura di Amber, non la trovò.

M e r c ol e d ì
Amber: credo sia meglio smettere di vederci. Anche per matematica.

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