8.

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Dal capitolo precedente:

M e r c o l e d ì
Amber: credo sia meglio smettere di vederci. Anche per matematica.

》》》》

Liam: cosa stai dicendo?
Liam: stai facendo progressi in matematica, se abbandoniamo sarà tutto inutile
Liam: mi sembra una soluzione estrema. Perché?
Amber: perché di sì.
Liam: si tratta del bacio? Era solo un bacio
Amber: non era solo un bacio, Liam.
Liam: no?
Amber: era il mio primo bacio a un ragazzo. Era il mio primo bacio che avrei dovuto dare a qualcuno di molto importante per me, se mai avesse dovuto capitare lo stesso con te di certo il mio primo bacio non sarebbe mai dovuto essere davanti all'intera scuola.
Amber: mi hai umiliata.
Liam: mi dispiace, non ci ho pensato. Stavo solamente cercando di proteggerti.
Amber: e ti ringrazio per questo, ma qualunque cosa ci fosse tra noi è terminata.

G i o v e d ì.

L'aveva lasciata perdere. Gli era passata accanto un paio di volte quel giorno e aveva sentito i suoi occhi sulla schiena, ma Liam non si era mai mosso, non le aveva parlato, non l'aveva seguita.

Amber sentiva il cuore ridotto a un ammasso di cicatrici.

V e n e r d ì.

- Amber, sono quasi le tre e quaranta, non dovresti andare dal ragazzo di matematica?

Una fitta di dolore le atttaversò il corpo mentre il ricordo delle sue labbra sulle proprie l'aggrediva violento. Gli occhi di Amber si sollevarono sul viso di sua madre, sofferente.

- No. Oggi no.

Lei annuì, lievemente delusa.

- Okay. Mi sembrava che ti piacesse. Qualche problema? Ha fatto qualcosa di... strano?

Amber abbassò lo sguardo sull'equazione che stava cercando di risolvere, senza riuscirci.

- No - disse piano. - Tutto okay.

Comunque l'equazione non riuscì a farla.

S a b a t o

- Ehy.

Amber alzò lo sguardo e vide Styles, l'amico di Liam, mentre si sedeva accanto a lei. Arrossì e tornò a fissare il block notes che teneva sulle gambe.

- Ciao - mormorò timidamente.

Lui sorrise mentre inclinava la schiena in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Era dannatamente bello, con quei lunghi ricci e gli occhi verdi.

- Come mai hai rifiutato Liam?

Dritto al punto.

Al solo sentir nominare quel nome, il cuore di Amber fece le capriole. Sospirò, alzando la testa e puntando lo sguardo sugli alberi davanti a lei.

- Non mi sembrava che quel bacio ti fosse dispiaciuto - osservò ancora lui, senza alcuna cattiveria nella voce, candidamente, giocherellando con l'orologio che aveva al polso.

- Non mi è dispiaciuto, infatti - mormorò lei.

Harry inclinò la testa, mordicchiandosi il labbro, confuso.

- Allora perché lo rifiuti?

Lei girò la testa e gli sorrise appena. Era davvero bella, con quei lunghi capelli biondi che contornavano il suo viso dolce.

- Perché non voglio che si r-rovini con le sue stesse mani aiutandomi. E poi... non so, è meglio così, io... io p-probabilmente non riuscirei a-a stargli accanto senza... senza... senza... lascia perdere - sospirò, tormentata.

Harry sorrise lievemente.

- Posso fare una cosa?

Quando lei annuì, un po' sorpresa, lui si chinò in avanti e le baciò le labbra. Era dolce, perfetto, ma Amber non sentì nulla. Dopo qualche secondo lui si spostò.

- Cos'hai sentito? - le chiese, serio.

- Niente - rispose lei, ricambiando il suo sguardo verde con le iridi azzurre e perplesse, vagamente in imbarazzo.

- E con Liam?

- Io... io... - lei arrossì, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.

Scoppiò a piangere e Harry l'abbracciò forte, baciandole la testa.

- Tutto - sussurrò, sulla sua pelle tatuata.

D o m e n i c a
Harry: liam, al parco alle quattro alla fontana
Liam: okay

+ + +
Harry: amber, al parco alla fontana alle quattro
Amber: okay. C'è qualcosa che non va?
Harry: nulla, non preoccuparti ;)

Alle quattro

Amber camminava veloce verso la fontana. Era già in ritardo e anche in ansia. Aveva indossato dei semplici jeans neri e una canottiera blu scuro, anche se era a disagio. Sua madre aveva minacciato di bruciarle ogni felpa di due taglie più grande se non avrebbe messo 'qualcosa di più attillato che ti valorizzi quel bellissimo corpo'.

Cosa voleva dirle Harry? Non le aveva dato spiegazioni.

Alzò lo sguardo e rallentò mentre si avvicinava alla costruzione in marmo bianco, mentre la frescura dell'acqua le dava un po' di sollievo dal caldo della corsa.

Ma Harry non c'era da nessuna parte, non riusciva a scorgere la sua imponente altezza e i suoi lunghi capelli scuri da alcuna parte.

Ma una voce familiare la fece gelare sul posto, le fece ghiacciare il sangue e trasalire mentre si girava e impallidiva.

Non c'era Harry davanti a lei, ma Liam. Un Liam che la guardava sconvolto. Un Liam, il cui sguardo intenso e scuro scivolò sul suo seno abbondante non più nascosto dai vestiti gigante, sulle gambe slanciate e diritte evidenziate dai jeans.

- Amber?

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