My light (Larry Stylinson)

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Porto Louis a casa sua e non è proprio come me l'aspettavo, è una villa e per entrare devi mettere il codice, "vuoi...ecco, vuoi entrare?" Mi chiede "se non disturbo" dico "vieni" mi dice ed io lo seguo "Louis dovresti coricarti" dico "mi sa che ti do ragione, vado a stendermi" dice "come esci, si chiude da solo tanto" dice, io annuisco e lo vedo sparire nelle scale, la casa è un disastro, piena di carta di barrette energetiche per tutto il salotto, prendo una busta e inizio a pulire quel disastro, nel mobile ci sono solo barrette, apro il frigo ed è vuoto se non per due bottiglie di acqua.

"Harry" mi sveglio con qualcuno che mi chiama "si?" Chiedo con gli occhi ancora chiusi "cosa ci fai ancora qui?" Mi chiede, apro gli occhi di scatto "merda" dico alzandomi "h-hai pulito" Nota "mi dispiace" dico "non dovevi, Beth non ti starà aspettando?" Mi chiede "è con mia sorella a Londra, per tre giorni, me la riporta lunedì" dico "ti ho rovinato l'appuntamento" dice "ma che dici? Non era un appuntamento o almeno lo era fino a quando non mi ha detto che non vuole una relazione seria" dico "oh, capito" dice "Louis, andiamo a fare la spesa? Non hai nulla in frigo e nei mobili" dico "non l'ho mai fatta" dice imbarazzato "la facciamo insieme, tanto devo farla anche per casa mia" gli spiego "oh, ok, quanto mi serve? £1000?" Chiede ed io spalanco gli occhi "ma no, per la situazione della tua casa io direi £400" dico e lui annuisce salendo le scale, poi ritorna nel salotto con una tuta grigia stretta, decisamente troppo stretta arrossisco immediatamente "ho qualcosa che non va?" Chiede ghignando "n-no nulla" rispondo arrossendo ancora di più "andiamo?" Mi chiede "si".

" Smettila di prendere cibo già pronto" lo sgrido "non so cucinare" dice "potresti imparare" dico "potresti cucinare tu per me" risponde lui "cosa sei? Mio figlio?" Dico scherzando "no, ma se vuoi tu puoi chiamarmi Daddy" dice facendomi l'occhiolino,
che cazzo sta facendo? Non mi può venire un'erezione in pubblico "Louis finiscila" gli dico "di fare?" Mi chiede "facciamo la spesa e stai zitto" gli dico "si signore" dice ridendo ignoro completamente e metto gli ingredienti per cucinare cibo sano nei carrelli di Louis "che schifo, perché stai mettendo verdura nel mio carrello?" Mi chiede "Louis finiscila" lo sgrido "ma a me non piace e poi sono allergico ai broccoli" dice "si certo" dico togliendo i broccoli dal carrello "sei peggio di B" gli dico "ehi non è vero" dice mettendo un adorabile broncio "andiamo a pagare dai" gli dico e lei si dirige verso le casse.

Una volta di nuovo a casa sua, stiamo sistemando la spesa "Harry" mi chiama "si?" Gli chiedo "ho due cose da dirti" mi dice "dimmi" aspetto che mi risponda "uno: non mettere la pasta lì in alto, come avrai notato sono alto un metro e settanta esagerando" dice ed io scoppio a ridere "secondo:ti ringrazio per tutto quello stai facendo per me" mi dice riconoscente "di nulla" dico sorridendo "oddio hai le fossette! Perché non hai mai sorriso con le fossette? Sono adorabili" urla "questo forse non dovevo dirlo" aggiunge arrossendo "sono contento che trovi le mie fossette adorabili" gli dico "tra quanto non sarai più mio professore?" Mi chiede "tra 19 giorni, perché?" Gli chiedo "così, quindi tra te e il professor Grimshaw, non c'è nulla?" Mi chiede "no, siamo solo colleghi e forse amici" dico "meriti qualcuno di più carino di quella faccia di rana" dice lui ed io scoppio a ridere "anche Liam pensa che abbia la faccia da rana" dico ridendo ancora più forte "perché la ha" dice lui mettendo l'ultimo pacco di farina nel mobile "sei incredibile" dico ridendo "lo so, sono stupendo" dice "si sì, piuttosto, cosa è successo ieri?" Gli chiedo e lo vedo irrigidirsi "fatti i cazzi tuoi" mi dice "oh, non volevo farmi i fatti t-tuoi e che...ho visto che avevi una bustina di un preservativo usato in t-tasca e ho pensato che, ti fossi lasciato con la tua ragazza e scusa non devi m-mettermi in mezzo, mi dispiace" dico  "vattene" mi dice "Louis.." gli dico "no, vattene" ripete e faccio così, me ne vado da casa sua, mi sento talmente in colpa.