III

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Ed ecco che la partita era finita, e ovviamente, forse anche grazie a qualche piccolo trucchetto, Louis aveva vinto.

<<Ora che ha vinto Signor Tomlinson perderò tutto il mio denaro?>> disse il riccio con un tono infastidito e l'espressione preoccupata sul viso imperlato dal sudore.

<<Le cose devono arrivare ad un punto di estremismo per poter rinascere.
In questo modo si impara ad appezzare anche le piccole cose, e chissà, magari eliminerà i suoi vizi.
Non si preoccupi Styles, non sarò cattivo con lei>>

No si può dire che il liscio non si stesse divertendo a spaventarlo.

<<Mi segua, così possiamo contrattare>>

L'uomo seguí Louis per un corridoio stretto dalle pareti decorate e lampadari lussuosi.

Aveva come il presentimento che quel luogo non fosse accessibile ai clienti.
Si guardò intorno ancora una volta prima che il Signor Tomlinson si fermasse di scatto davanti a lui.

<<Ora probabilmente si starà domando cos'è che pretendo da lei, non è così?>>

I suoi occhi si fecero più cupi, e in un attimo, senza che il riccio potesse accorgersene era stato violentemente sbattutto sulla parete e ora poteva distintamente percepire la salda presa sinistra del più basso attorno al collo della sua cravatta e le labbra pericolosamente vicine al lobo dell'orecchio.
Nella penombra il suo viso pareva così irreale e appartenente ad una creatura sconosciuta, la spigolosa e lucente mascella che gli donava un aspetto attraente e meravigliosamente mascolino.

Arrapante da far schifo.

Collo così maledettamente pallido e perfettamente delineato da linee di sudore che lo rendevano lucido e bellissimo.

<<Voglio...>>

La voce che all'inizio era parsa così acuta era divenuta inaspettatamente roca e sensuale.

<<Voglio il tuo corpo per una notte>>

<<Ci diamo già del tu Tomlison?>>

Louis fece per parlare, ma venne interrotto da delle rosse e morbidissime labbra che gli lambirono il collo, risalendo con una lentezza estenuante, tracciando ogni singolo particolare della sua pelle dorata.

<<Inaspettato>>

Rise.

Le loro bocche si scontrarono, e il riccio prese ad accarezzare il palato dell'imprenditore, mordendo di tanto in tanto le labbra e rendendole ancora più gonfie e accese di quanto lo fossero prima.
Fece in modo che il liscio schiudesse ancora una volta la bocca per insinuare la lingua e gemette come una troia.
Labbra, sode, deliziose, labbra dolci, che circondano una morbida, umida, bocca dall’odore inebriante.

Avevano raggiunto un hotel e avevano preso una stanza tutta per loro, lontana dagli occhi indiscreti.
Una volta dentro, il liscio si era sistemato sul letto, rigorosamente coperto da soffici lenzuola in seta.
Durante il tragitto tra la porta e il letto si era spogliato del tutto sotto lo sguardo focoso e ricco di desiderio del più giovane.
Aveva i capelli in disordine, era completamente nudo ed esposto agli occhi argentei di un uomo che nemmeno conosceva.
Il più bello che avesse mai visto però, il taglio degli occhi verdi e profondamente oscuri, che scavavano sulla sua pelle lattea già da prima che la scoprisse del tutto.
Le spalle larghe e i contorni del viso scolpito.
Un corpo slanciato e sensuale, così maledettemente bello che avrebbe voluto divorarlo, morderlo, dipingerlo.
Le curve dei sinuosi fianchi, le fossette di venere, il modo in cui risalivano, rendendolo deforme ed etereo, un essere senza tempo, un dio.

Prendi e porta a casa.

I lunghissimi ricci ricadevano sulla fronte imperlata di sudore mentre nel buio tentava di spogliarsi tra gli ansiti, per poi sistemarsi tra le sue cosce.

Styles baciò con cautela l'interno coscia di Louis, rendendolo bagnato.
Si spinse in avanti per ricevere un bacio, facendo sfregare il suo petto con l'intimità dell'altro e gemendo in modo acuto al contatto tra capezzoli e il suo cazzo.

<<Voglio...v-voglio che tu mi dica cosa vuoi farmi>>

I muscoli del riccio si tesero impercettibilmente, facendo rigonfiare le vene lungo il collo, cosa che fece rabbrividire l'altro sotto di lui.
Il più giovane strinse i pugni, posizionandosi sul corpo dell'altro e solleticando le spalle scoperte con le punte dei ricciolini.

<<Immagino che...>> la voce divenne graffiante, cominciava quasi a fare paura.

<<Sei così adorabile, sembra talmente giusto>>

Il liscio strinse i polsi sottili.

<<Ho de- >>

Venne interrotto da quelle labbra peccaminose tra le sue.

<<Voglio strangolarti, voglio sentire il tremolio del tuo respiro spaventato...
Ti voglio piegato sulle lenzuola, voglio che tu stia in ginocchio, voglio leccare le tue lacrime mentre mi implori di penetrarti.
Voglio sentire il tuo ventre vibrare, voglio che chiudi gli occhi e poi...>>

Lasciò un ultimo flebile e delicato bacio sulla bocca.

<<E poi voglio dilaniarti fino a farti urlare>>

Al liscio parve quasi di vedere le sue costole sporgenti tremare al di sotto del carne.
Mantenendo il contatto visivo che avevano imtrapreso iniziò una dolce danza al suono dei loro gemiti.
Il più alto baciò un neo sull'anca destra dell'altro, che aveva preso a massaggiare i suoi boccoli.
Il riccio si posizionò nuovamente immezzo alle sue gambe, afferrò le caviglie sottili ed eleganti del liscio, portando una gamba sulla spalla, sostenendola dalla coscia.
Sprofondò sempre più vicino al membro dell'altro.
Lasciò un ultimo bacio sulla punta e raccolse il liquido preseminale con la lingua.
Morse una coscia e riprese subito dopo il suo lavoro.
Leccò lentamente le vene sporgenti, lasciando rivoli di saliva e finalmente inglobò l'erezione, godendosi la sua espressione estasiata.

<<Voglio che tu soffra.
Una sofferenza piacevole però.
Sai putanella, esiste una sottilissima linea che separa il piacere dal dolore. Spesso le percepiamo come sensazioni distinte o addirittura opposte e normalmente tendiamo a rifuggire il dolore.
Il fatto è che gli uomini hanno il terrore di superare i confini.
Il mio compito ora è quello di fare i modo di sciogliere questa barriera e far mescolare qualsiasi sensazione.
Devi fidarti di me, devi abbandonarti completamente ai miei ordini.
Devi raggiungere i tuoi limiti e oltre.
Tutti i confini sono convenzioni in attesa di essere superati. Si può superare qualunque convenzione solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questo, sento chiaramente il tuo cuore fremere di desiderio, come sento il mio. E so che potrebbe sembrare un'illusione, ma sappi che il buon sesso si estende ben oltre il piacere>>

<<Non ti credevo così perverso Styles, immagino che non sarai ben accolto in paradiso>>

<<Ovvio che non sarò in paradiso, ma nemmeno all'inferno.
Non ti sembra che lo stesso concetto di peccato sia divenuto troppo antiquato?
Una parola, un atto o un desiderio che vanno contro la legge eterna.
Beh, sappi amore mio che lo stesso concetto di 'eterno' è sbagliato.
Siamo spiriti eterei ed evanescenti che vivono per due secondi e poi si perdono nel nulla cosmico.
Nulla è eterno, nemmeno la sofferenza.
Stiamo marcendo, ci stiamo cibando del cancro della società giorno per giorno e stiamo vomitando ciò che ci ha reso malati.
Il mondo sta per finire e gli esseri umani hanno consumato le loro risorse.
Alla fine immagino che troverò diverte farti urlare un po'>>

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