12•Gelosia

171 36 24
                                    

Sono qui da sola, mentre aspetto Damiano che torni da casa mia con i miei vestiti, non vedo l'ora di darmi una sistemata. Sono felice del fatto che abbia voglia di passare la giornata insieme a me, è via solo da dieci minuti e già mi manca, credo di essere dipendente dalle sue labbra e dalla sua voce, e il fatto di non avere il telefono per potergli mandare un messaggio m'irrita, devo impegnare la mente in qualcosa nell'attesa del suo ritorno.

Girando un po' noto che in questa casa sono presenti tre camere, una è la stanza da letto dove abbiamo passato la notte, l'altra invece è sicuramente uno studio, molto piccolo con una libreria che ricopre tutta la parete e una scrivania in legno massiccio, sopra c'è un computer, a quanto pare non di ultima generazione e una foto incorniciata, la guardo, c'è Damiano sorridente con la corona d'alloro sulla testa mentre con una mano stringe la sua tesi di laurea, e l'altro braccio sembra avvolgere le spalle di qualcuno che evidentemente ha voluto cancellare data una parte di foto strappata.           
Cosa gli avrà mai potuto fare questa persona da portarlo addirittura ad eliminarla completamente da questo ricordo? Tante domande m'invadono la mente, Sarà un uomo o una donna? e se fosse una donna, Cosa rappresenta per lui? Quale ruolo ha ricoperto nella sua vita? o peggio, Sono ancora in contatto?

Odio avere tante domande irrisolte, non si può semplicemente cercare il passato di qualcuno su internet come si fa per le celebrità? Non esiste un sito simile a Wikipedia che fornisce la biografia, vita privata di una persona comune? Dovrebbero inventarlo, renderebbe i rapporti più semplici. Ci vorrebbe anche una vetrina virtuale dove poter leggere i pregi e i difetti di una persona prima di imbattersi in una qualsiasi relazione. Servirebbe alla salvaguardia del cuore e dei sentimenti. Dovrei semplicemente chiedere a lui forse, mostrargli la foto con tranquillità e domandare come mai l'abbia strappata, e chi ci fosse abbracciato accanto a lui. "Semplice e poco da psicopatica mi ripeto". Poso la cornice al suo posto e chiudo la porta senza incombere ad altri pensieri inutili e paranoici.

L'ultima stanza invece è piena di scatoloni e molti libri ammucchiati in un angolo, del resto è vuota e priva di mobili, ha tutta l'aria di essere uno sgabuzzino. Magari questa una volta era la stanzetta in cui dormivano Damiano e suo fratello, cerco d'immaginarla piena di giochi, mentre il mio sguardo si posa sopra un grosso scatolone aperto che su di un fianco presenta la scritta "Da buttare".

La curiosità è una qualità che mi appartiene da quando ho imparato a camminare, quando ho iniziato a guardare il mondo con i miei occhi, acquistando sempre di più la mia autonomia. Esplorare lo spazio circostante è stata da sempre una mia fissazione, e per me non si è mai trattato di un difetto, anzi svariate volte ho cercato di coltivare questa mia voglia di sapere, di conoscere, di sperimentare e durante la mia crescita queste voglie si sono man mano accentuate, sviluppando anche un certo occhio critico verso situazioni e persone scontrate durante il mio cammino.
Nonna Ada mi ha sempre detto che non bisogna fidarsi di quello che ci mettono in mostra, ma di andare sempre oltre l'apparenza, soprattutto quando si tratta di rapporti interpersonali, con una o più persone. "Credi alle belle parole solo quando queste non arrecano dubbi" mi ripeteva, e io credo che i dubbi vadano placati, in un modo o nell'altro. Per questo motivo, stando ai suoi consigli e alle sue parole che per me valgono oro, credo che darò una sbirciatina all'interno di questo scatolone.

Ci sono molte lettere, cartoline di auguri, dei vecchi biglietti aerei, uno per Parigi e l'altro per Budapest, e in fondo vi è un album fotografico, lo apro e l'immagine di una ragazza attira subito la mia attenzione. È molto bella, con un sorriso perfetto e gli occhi scuri, talmente scuri da sembrare neri. Sfogliando, la ritrovo in ogni scatto e in molti accanto a lei cè Damiano. Nel retro di ogni foto cè scritta una data con un pennarello rosso, tutte messe in ordine cronologico, la più vecchia risale a cinque anni fa, fino ad arrivare all'ultima datata sei giugno di quest'anno. È una di quelle foto scattate all'interno di una cabina per fototessere, tre piccole foto messe in fila, ci sono loro due abbracciati, sembrano felici, in una in particolare lei sorride e lui la guarda, non riconosco questo sguardo, è diverso da quello che riserva per me, è profondo, complice, innamorato.

Trovarti di nuovo domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora