la trasformaziome

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Il mattino seguente, lei si svegliò, era ancora intontita...non ricordava nulla della sera precedente.

Quando le raccontai ciò che era successo, vidi nei suoi occhi il terrore e il disgusto, aprì la porta della suite e se ne andò, ma io l'avvisai che sarebbe dovuta tornare da me perchè la fame sarebbe stata troppo forte da combattere.

Nonostante non mi importasse granchè di quella stupida ragazza, la seguì per tutto il giorno senza farmi vedere, come qualcuno che si sentisse in colpa per un crimine avvenuto a causa sua.

Lei cercava di vivere la sua vita normalmente, ma poi accadde, verso sera andò in un parco a leggere e c'erano molti bambini a giocare.

Uno di loro cadde e si graffiò il ginocchio, Yuki sentendo l'odore iniziò a volerlo e lo vidi anche soltanto dai suoi occhi divenuti di color cremisi.

La fermai prima che potesse diventare un pericolo, la riportai in hotel. Cercai di spiegarle che aveva bisogno di me, che avrei potuto insegnarle a contenere la fame; ma lei era ancora sotto shock, mi urlava addosso dandomi la colpa di tutto e sentendo quelle parole di disprezzo, la presi per il collo e la spinsi verso un muro della stanza.

- Senti ragazzina, mi hai esasperato! Tu mi hai chiesto di trasformarti e io l'ho fatto. Perciò ora non dare la colpa a me se sei un vampiro, capisco che per te sia duro e spaventoso, ma ti ho anche detto mille volte che posso aiutarti. Ma come faccio se non ti fidi?-

La ragazza si calmò e io lasciai la presa, anche se era diventata un vampiro volevo tenerla legata a me per sempre, non avrei permesso a nessuno di bere il suo sangue.

Questi pensieri che mi tormentavano la mente in quei giorni, lo fanno anche oggi. Se non fosse stato per il mio egoismo, lei non avrebbe dovuto soffrire, anche se lei mi ha chiesto di trasformarla, io ho causato il compiere di un sacrilegio senza che lei sapesse nulla, forse anche adesso non le ho raccontato tutto... Ma forse è meglio così, che non sappia troppo!

I primi giorni sono stati i più duri, c'erano momenti in cui avrei voluto lasciarla lì e andarmene, ma ogni volta che ci provavo venivo catturato dai sensi di colpa.

Le insegnai tutto ciò che poteva servirle per bere il sangue senza uccidere la sua vittima, ma erano passati troppi giorni dalla sua trasformazione e lei non ne aveva ancora bevuto.

Era debole ed iniziava ad avere i primi sintomi di fame, non potevo permetterle di bere del sangue umano in quelle condizioni perchè avrebbe finito con l'uccidere e sarebbe stata subito rintracciata dai cacciatori.

Così feci l'unica cosa che mi sembrò più giusta; le raccontai che per finire la trasformazione doveva bere il sangue di un vampiro nobile e che sarei stato io a nutrirla per la prima volta.

Non sono stato giusto nei suoi confronti, ma volevo proteggerla e tenerla accanto a me; so che lei non mi incolpa di niente e che mi ama, però durante la nostra vita insieme a causa di questo errore ho rischiato di perderla per sempre.

il sortilegio dei due amantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora