Capitolo 4

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Il sabato dopo Derek tarda di mezz'ora perché si imbatte in un incidente sulla strada. Quando arriva sente della musica già dal pianerottolo. Per fortuna la porta è aperta, Stiles non avrebbe mai sentito il campanello. Entra e fa qualche passo nella sala, poi si ferma.

Stiles indossa solo una calzamaglia nera, è a dorso nudo e sta ballando. È un ballo diverso, però, perché nonostante la musica sia abbastanza movimentata, lui sta ballando sulle punte. Derek è quasi sicuro che si tratti di danza classica, ha anche le classiche scarpine.

Baby, can't you see
I'm calling
A guy like you should wear a warning
It's dangerous
I'm falling
There's no escape
I can't wait
I need a hit
Baby, give me it
You're dangerous
I'm loving it

Derek conosce quella canzone, sa che si chiama Toxic, ma non l'ha mai vista ballare in quel modo. Stiles si muove lento, volteggia, fa piroette, è elegante, ma... sensuale.

È troppo sensuale. Come si può essere cosi... eccitanti?!

La musica continua, arriva al ritornello e Derek sposta il suo sguardo sul viso di Stiles. HA gli occhi chiusi, come se fosse fuori dal mondo.

Baby, can't you see
I'm calling
A guy like you should wear a warning
It's dangerous
I'm falling

Stiles apre di scatto gli occhi puntandoli diritti nei suoi. Continua a ballare, ma gli si avvicina lentamente fino a metterglisi di fronte, a stretta distanza. Derek deglutisce non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi.

Cosa cazzo crede di fare? Io sono qui per fare lezione, non per vedere lap dance! E perché diavolo non si riveste?!

Il ragazzo fa ancora un passo, mettendogli le mani sulle spalle, abbassandosi e rialzandosi come se Derek fosse davvero il suo palo.

There's no escape
I can't wait
I need a hit
Baby, give me it
You're dangerous
I'm loving it

Stiles si rialza l'ultima volta e gli si mette alle spalle. Derek vorrebbe dirgli di smettere o vorrebbe spostarsi, ma è praticamente pietrificato. Sente le mani di Stiles sui fianchi, poi sul petto mentre sente il suo di petto appoggiarsi alla propria schiena.

"Missione riuscita" sussurra Stiles al suo orecchio e la musica si interrompe. Derek si gira, non capisce cosa il ragazzo ha voluto dire.

E ora cosa sta guardando? Ho qualcosa sulle scar- Oh cazzo!

Derek fa qualche passo verso la porta, deve uscire di lì, ma Stiles gli afferra un polso.

"Non vergognarti. È normale e l'ho fatto apposta"

"Il tuo intento era ...era..." Derek nemmeno riesce a dirlo.

"Procurarti un'erezione? Si. La danza è sesso, Derek. Se il tuo corpo reagisce, vuol dire che abbiamo abbattuto un altro muro tra te e i primi passi sulla pista. Sei rigido"

Derek alza un sopracciglio e Stiles scoppia a ridere.

"Dio! Non era un doppio senso intenzionate, giuro! Ma devi ammettere che è vero, sei un tronc- Ok, la smetto!"

Derek non riesce a frenare le sue labbra che si alzano in un sorriso.

Traditrici!

"Dai, ragazzone, la lezione è appena iniziata e giuro che ora faccio il bravo"

Come può passare dal seducente maniaco al bambino con occhi da cerbiatto?!

"Va a rivestirti, però" dice Derek.

Stiles quasi ghigna. "Perché? Ti eccito?", ma per fortuna decide di correre verso lo spogliatoio prima che Derek riesca ad afferrarlo per ucciderlo.

La lezione va bene, Derek impara a muovere braccia e gambe assieme e in modo coordinato. Mentre si sta asciugando la fronte, Stiles fa una domanda.

"Non avete bimbi? Tu ed Allison, dico"

"No. Lei non vuole ancora. Ci vediamo domenica prossima" non gli dà nemmeno il tempo di rispondere che è già fuori dalla sala. Non si sente in colpa, non vuole parlare di quello.


La settimana dopo, Derek torna da lavoro mezz'ora prima della lezione. Gli capitano raramente emergenze, ma quel pomeriggio aveva dovuto fare una operazione urgente che era durata più del previsto.

Arriva da Stiles che è già stanco, spera solo di non dover sopportare altre sorprese. La porta si apre automaticamente, come sempre, e quando mette piede nella sala si passa una mani sul viso esasperato. Nell'aria si sta diffondendo una musichetta ridicola, come se fossero cartoni animati. Sta per chiedere cosa stia succedendo, ma, guardando bene l'interno capisce. Stiles se ne sta seduto a terra, con la schiena contro il muro, l'espressione felice, mentre al centro della stanza c'è una bambina. Deve avere non più di tre anni, ha i capelli castani e ricci e indossa un tutù rosa chiaro. Derek si appoggia ad una parete, mentre fa un cenno con la mano a Stiles che l'ha appena visto. Probabilmente sta ancora finendo la lezione prima della sua.

La bambina fa un saltello e si ritrova girata verso Derek vedendolo. Si ferma e poi corre spedita verso Stiles, abbracciandolo e nascondendo il volto nel suo collo, mentre il ragazzo le passa le mani tra i ricci. Derek non capisce, forse ha vergogna, quindi non si muove, ma Stiles gli fa cenno di avvicinarsi, mentre parla alla bambina.

"Tesoro, dai, non vergognarti. Posso presentarti il mio amico?"

Derek si abbassa sui talloni mentre la bambina annuisce e, senza lasciare il collo del ragazzo, sposta il viso per guardarlo.

"Lui è Derek, gli insegno a ballare, anche se devo dire che è davvero impedito, sai?"

Derek gli rivolge uno sguardo fulminante, poi sorride alla bambina.

"Ciao" le dice, "come ti chiami?"

Lei nasconde di nuovo il viso nel collo di Stiles che sorride.

"Tesoro, mi fai il solletico! Non vuoi dire a Derek il tuo nome?"

Lei mugugna un no, facendo sorridere ancora una volta entrambi.

"Ok, faccio io. Derek, lei è Zoe, mia figlia"

Derek boccheggia un attimo.

Figlia? Questo ragazzino ha una figlia?

Per fortuna si riprende presto.

"Ciao Zoe" sussurra.

"Tesoro, dai, finisci il tuo balletto, poi aspetti che io finisca la lezione, su" poi si rivolge verso Derek. "Scusa, ma l'asilo di domenica è chiuso e papà non era a casa e non sapevo dove portarla. Ti dà fastidio?".

Derek fa no con la testa e si rialza, mentre Stiles continua a chiedere a Zoe di staccarsi da lui, anche se non vuole ballare.

"Io voglio ballare, papi, ma mi vaggoggno. Ci sta il tignore" dice staccandosi da lui e indicando Derek che si abbassa di nuovo al livello di entrambi.

"Sai che io sono così pessimo che non capirei nemmeno se sbagli?" le dice, ma la bambina dice di nuovo che non vuole.

Derek agisce di istinto, non sa nemmeno perché lo fa, ma allunga una mano verso di lei.

"Facciamo una cosa. Ti va di ballare con me, così io faccio la mia lezione e tu mi mostri quanto sei brava? Mi concedi questo ballo, principessa?"

Derek pensa di aver azzardato, ma Zoe allunga titubante la mano e afferra la sua. Si rialzano e raggiungono il centro della sala, mentre Stiles accende lo stereo. Quando la musica comincia, Derek prende le mani della bambina che, stupendolo, gli sale con i piedini scalzi sulle scarpe.

"Con papi faccio così"

Derek sorride e comincia a muovere i piedi, ondeggiando piano.

When you try your best, but you don't succeed
When you get what you want, but not what you need
When you feel so tired, but you can't sleep
Stuck in reverse.

Zoe alza lo sguardo dai loro piedi fino ad incontrare quello di Derek che sorride spontaneamente. La bambina arrossisce, ma ricambia il sorriso. Derek vede distrattamente che Stiles si risiede sul pavimento, le ginocchia strette tra le braccia.

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

La musica continua lenta, Derek ascolta le parole della canzone, continuando a sorridere a quella bambina dagli occhi quasi dorati, adorando parole e note. Ciò che disturba un secondo quella melodia è un rumore proveniente da Stiles. Derek, senza smettere di ondeggiare, porta lo sguardo sulla sua figura e ne ha la conferma: ha tirato su col naso e si sta passando la manica della felpa su una guancia bagnata. Quando si accorge dello sguardo di Derek su di lui, gli sorride.

Quando la canzone finisce, Zoe batte veloce le manine saltellando anche sul posto.

"Non sei proprio bavo, ma papi ti può far vedere come devi fare!"

"Oh, grazie principessa, sono contento che noti margine di miglioramento" le risponde Derek accarezzandole un po' la testa prima che lei corra verso suo padre che nel frattempo si è rialzato.

Suo padre... quindi... quindi deve esserci anche una madre da qualche parte?

Stiles la prende in braccio per portarla su una panca appoggiata alla parete.

"Zoe, ora faccio lezione con Derek, tu puoi guardare o prendere l'album da colorare, ok?"

La bambina annuisce e si siede incrociando le gambe. Stiles ritorna al centro della sala.

"Ok, ragazzone, oggi si fa sul serio"

Derek alza un sopracciglio.

"Eri qui per il tango, no? E tango sia!"

"C'è tua figlia"

"Beh, io ti ho solo chiesto di ballare, no? O vuoi che ti preghi come ho fatto con lei?"

Derek non risponde. Si, si sente in imbarazzo a ballare il tango lì, con un uomo e davanti a sua figlia. Stiles, però, a quanto pare ha voglia di prenderlo in giro, perché fa partire un'altra musica azionando lo stereo con il telecomando e allunga una mano verso di lui.

"Mi concede questo ballo...Com'era? Ah si! Mi concede questo ballo, princip-"

Bambina o meno, quello schiaffo dietro la nuca Stiles se l'è meritato tutto.

Quella sera torna a casa ancora più felice. Arriva a casa e trova Allison intenta a controllare le mail sul pc. Si china su di lei e le bacia il collo. "Voglio un bambino" sussurra.

Allison sospira e si sposta da lui. "Ne abbiamo già parlato. Ora come ora non posso permettermi di assentarmi da lavoro. Non posso rischiare di rovinare la mia carriera: ho lavorato così duramente per ottenere quello che ho."

Derek s'irrigidisce. "Sai, faresti meglio a dire chiaramente che non vuoi avere figli né ora né mai."

"Mi spieghi che ti prende? E poi davvero credi che mettere al mondo un figlio risolverebbe i nostri problemi?"

"No, ma mi basterebbe sapere che, almeno ogni tanto, tu prenda in considerazione anche i miei sogni, non solo i tuoi" urla per poi chiudersi nella camera degli ospiti sbattendo la porta.





Vi regalo un capitolo per dare almeno una gioia a voi, nel giorno in cui ho perso il lavoro. 

Ah, si, sono Blu. 

Tango | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora