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Ci sdraiamo entrambi nel letto sfiniti e sudati, e io stavo ripensando alla frase che aveva detto prima e non so se fare finta di niente oppure chiedergli se entrambi sanno che vado sia con uno che con l'altro, e poi mi addormentai insieme a Massimo. <<Buongiorno piccola, devi svegliarti, dobbiamo andare a lavoro>> disse dandomi dei baci sul collo. <<Ok, ma prima dovremmo passare a casa mia, non ho i vestiti e non posso andare con il vestito di ieri>> gli dissi mezza addormentata. <<Non preoccuparti, ci ho già pensato io, ti ho preso dei vestiti per lavoro>>disse porgendomi una camicia e una gonna. Mi vado a vestire dandomi una leggera rinfrescata. Appena finito saliamo in macchina per andare a lavoro, una volta saliti ognuno andò dove doveva andare. <<Signorina Smitt, potrebbe venire un'attimo cortesemente?>> mi chiese Christian. <<Certamente, arrivo subito>> dissi alzandomi dalla mia scrivania. Entrai e c'era Massimo dietro di me che chiuse la porta a chiave. Rimaniamo tutti in piedi, e intanto nessuno prese parola. <<Allora, sei qui perché dobbiamo dirti una cosa, e credo che tu sappia di cosa stiamo parlando>> disse Christian venendo verso di me facendomi indietreggiare facendomi appoggiare sulla scrivania. <<No, ditemi voi, non riesco a capire dove volete arrivare>> gli dissi e nel frattempo sentivo Massimo avvicinarsi dietro di me. <<Non fare la finta tonta, lo sai che sappiamo che vai con entrambi>> disse Christian mettendo le mani sulle mie cosce. <<E volevamo renderti la cosa un pochino più facile>> disse Massimo spostandomi i capelli da un lato e baciandomi il collo. <<In pratica hai due mesi, uno con me e l'altro con lui, e magari qualche giorno per pensarci un pochino>> disse Christian massaggiandomi l'intimità sopra le mie mutandine. Massimo era dietro che mi baciava il collo e mi sbottonava la camicia, mentre Christian mi tolse le mutandine con i denti mentre mi guardava negli occhi. Non sapevo se mi eccitava il fatto che lui teneva il contatto visivo in quel momento, oppure il fatto che stavo per fare sesso con entrambi. Mi sdraiai lungo la scrivania con la testa leggermente in giù, Christian mi tolse la gonna e si slacciò la cintura e si cavò i pantaloni, mentre Massimo mi slaciava la camicia palpandomi il senso. Christian entrò in me con una spinta forte che tirai un gemito abbastanza forte, si afferrò ai miei fianchi e continuò a spingere fortissimo. Massimo si tolse la cintura e la stessa cosa fece con i pantaloni e i boxer, prese il suo membro e me lo mise in bocca. Nel frattempo non riuscivo a pensare ad altro, neanche a cosa avrei fatto una volta finito i due mesi che avrei scelto, ero troppo presa a godermi ogni singola cosa di quel momento. E neanche il tempo di finire di pensare a quella frase che parte una telefonata, rispose Massimo, e quindi Christian per farmi stare zitta mi aveva tappato la bocca con la mano ma continuò ancora. <<Se non ti dispiace dobbiamo andare, dobbiamo finire di discutere di quel progetto>> disse Massimo rivolgendosi a Christian. Io a quello li lo odio, chiama sempre nei momenti poco opportuni. Ci sistemiamo e ognuno andò dove doveva andare. <<Sappi che il mese lo inizierai con me e finiremo ciò che abbiamo iniziato>> mi  disse Christian. <<Allora non vedo l'ora>> gli risposi.

𝓜𝔂 𝓼𝓾𝓰𝓪𝓻 𝓭𝓪𝓭𝓭𝓲𝓮𝓼 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora