Sto prendendo le ultime cose perché torniamo a casa, nonostante l'evento di ieri, è stato bello passare questa settimana a casa di Harrison.
Aver parlato a loro di cosa è successo con Noah mi turba ancora, non perché non penso che loro possano saperlo, ma perché comunicare queste cose mie, così private, mi spaventa.<grazie dell'ospitalità> dico dando un bacio sulla guancia a Harrison
<Ester guarda che io rimango ancora qui, vuoi che ti accompagni comunque a casa?> mi chiede Zendaya e io non so che rispondere
<la Porto io> dice Tom di fronte a me
<vado a piedi> aggiungo io
<ma smettila ti porto io, abitiamo praticamente attaccati> aggiunge lui e prende il mio bagaglio e lo porta in macchina.
<spero che il letto della camera di Harrison sia più comodo di quello di casa mia> dico facendo l'occhiolino a Harrison e Daya e in tutta risposta la mia amica mi fa il dito medio.
Per tutto il tragitto io e Tom non ci rivolgiamo la parola, lui ha lo sguardo dritto sulla strada e stringe le mani sul volante, io invece ho la mano sulla radio e continuo a cambiare stazione non trovando nulla di interessante.<ieri sei scappato quando vi ho raccontato-> dico io a bassa voce cercando di iniziare una conversazione che in realtà non speravo continuasse perché non voglio parlare di questo
<è tutto sbagliato>
<cosa?> dico io guardando i suoi occhi, ma il suo sguardo è sempre rivolto alla strada
<niente> stringe le mani al volante
<dai andiamo! Come niente? È possibile che io vi abbia confidato forse uno dei miei segreti più grandi e l'unica cosa che sei riuscito a fare è scappare. Scappi di continuo, quando ti ho detto così, quando ti ho detto che ho fatto sesso con quel tipo, quando mi hai visto con quel ragazzo. È possibile che non hai reazioni se non paura? Sai non l'avrei mai pensato che il fatidico Thomas Stanley Holland avesse così tanta paura di affrontare un discorso che una volta serva a una persona. Ho bisogno di parlare con qualcuno che non siano Harry o Daya che pensano sempre al lato positivo oppure con Jacob che ride sempre o non parliamone di Harrison che invece pensa sempre al lato negativo delle cose. Ho bisogno di quel sottile spazio che c'è tra queste cose e sei tu. Ho bisogno di avere una persona che mi faccia prendere in considerazione i lati positivi ma anche quelli negativi delle mie azioni, ho bisogno di una persona che mi faccia ridere dimenticandomi di cos'ho alle spalle ma ho anche bisogno di una persona che mi tenga con i piedi per terra> dico io praticamente urlando
<io non ho paura> è l'unica cosa che riesce a dire
<si certo> dico io facendo una risata strozzata e lui toglie le mani dal volante poiché siamo arrivati di fronte a casa mia
<tu non hai la minima idea di quanto tu sia importante per me, sotto tutti gli aspetti e in tutti gli aspetti. Posso essere il tipo di persona che vuoi quella che ti fa soffrire, quella che ti rende felice ciò che vuoi. Io non ho paura, anzi, ho l'opposto, ho la rabbia, che mi farebbe fare cose completamente sbagliate. La rabbia che mi ha aiutato uscendo da quella maledetta cucina perché se fossi restato guardandoti in quello stato avrei preso questa maledetta macchina e sarei andato a cercare quello stronzo e ucciderlo per quello che ti ha fatto. Quella rabbia che quando mi hai detto che hai fatto sesso con un tipo mi ha fatto ritornare a letto perché indovina un po', nonostante l'orario sarei andato a fare a botte con quel tizio. Ma a che scopo?> si ferma
<a che scopo se tanto per te sono solo un'amico come lo sono tutti gli altri> dice lui con un filo di voce.
Vorrei dirgli che per me non è solo un'amico, o meglio non è un'amico come tutti gli altri. Ma non dico niente perché il mio superego me lo impedisce perciò apro la portiera della macchina e con un filo di voce lo ringrazio raggiungendo Casa mia.
Mi butto sul mio divano finalmente dopo tanto tempo quando nella mia testa mi ronzano tanti pensieri, voglio pensare ad altro, non alle sue labbra sulle mie, alle sue parole, a mio padre, alle sue mani sulla mia guancia. Voglio staccare il cervello. Accendo la tele e la console e mi metto a giocare.
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I want you be mine |tom holland|
FanfictionLei è Ester, una giovane ragazza che si prende una pausa dagli studi per rilassarsi e godersi a pieno la sua vita. I suoi lunghi capelli castani e i suoi occhi verdi ti ci fanno perdere ogni volta che ti metti a guardarla. Lui è Tom, un ragazzo, u...