Ci incamminammo verso le stalle. La mia andatura era più pesante e veloce del solito, cercavo di calmare la mia furia...
Arrivammo ad un cavallo che avevo già fatto preparare.
<Volevo insegnarti a cavalcare> Le dissi cercando di controllare la mia voce per non lasciarle capire il mio stato d'animo.
<Oh sì, grazie Johan>
<Si beh, ora non abbiamo molto tempo, quindi dobbiamo sbrigarci>
<Tranquillo imparo in fretta!>
Non ci volle molto, le spiegai come comunicare al cavallo, da lì fece tutto da sola.
Ci addentrammo nella foresta, era bellissima, i raggi del sole riuscivano a passare tra le fitte chiome degli alberi, ciò rendeva tutto più colorato. Il rumore degli animali faceva da cornice a quel quadro quasi fatato.Uscimmo dal sentiero e ci inoltrammo nella fitta foresta, legammo i cavalli e proseguimmo a piedi.
<Perché non dici nulla?>
<Non ho nulla fa dire>
<Capisco, non é che... Te la sei presa per prima?> Quella domanda andò dritta a segno.
<No> mentii <sei libera di fare ciò che vuoi, ed anche lui>
<Comunque non era niente! Non farti strane idee> continuammo a camminare per un po'.
<Com'é possibile che non ci sia nulla da queste parti, non abbiamo incontrato neanche in cerv..> Non finii la frase che sentimmo dei rumori poco distanti da noi.
Andromeda mi prese per un braccio e mi trascinò dentro l'incavatura di un albero secolare.
Ci ritrovammo l'uno difronte l'altro a pochi centimetri di distanza.
Il rumore si avvicinò, erano passi, di altre due persone.
<Bene, non dovremmo essere lontani; Le tracce del bambino finiscono qui>
<Cominciamo a cercare nei dintorni, troveremo sicuramente qualcosa>
<Sì, muoviamoci, vorrei tornare all'accampamento prima di sera; c'é una donzella che mi aspetta in tenda, se capisci che intendo>
<HAHAHA, certo che ti capisco, la mia ha smesso di fare resistenza qualche giorno fa, non é più molto divertente> scoppiarono a ridere entrambi, mentre in me e Andromeda aumentava il senso di disgusto nei loro confronti.
<Johan, seguiamoli> disse lei bisbigliando.Dopo due ore di pedinamento i due entrarono in un accampamento malconcio, oltre a loro c'erano altri due malfattori, intenti rosicchiare qualche osso spolpato.
<Hey Raley, qui tutto tranquillo, voi avete trovato qualcosa?>
<Si, la pista s'interrompe più avanti verso il fiume, domani andremo più avanti, così potremo finalmente tornare a Dramnar con qualche informazione in più>
Sentire il nome del nostro regno storpiato in quel modo mi fece andare il sangue al cervello, a da come Andromeda li fissava pensai che fosse lo stesso per lei.
<Ascolta io faccio da diversivo, mentre ti intrufoli nell'accampamento e liberi tutti i prigionieri che riesci a trovare> le ordinai.
<Non ci penso proprio, voglio combattere!> La guardai per un istante, ma decisi di non discutere e accettai la sua richiesta.Pov's Andromeda
Mi tolsi i vestiti, rimasi solo con una lunga camicia, che mi arrivava appena sopra le ginocchia, e nascosi i coltelli.
<Ok, vado> mi separai da Johan e mi diressi verso l'accampamento.
<Hey, scusate, mi sono persa... Ero andata a prendere delle erbe mediche nel bosco, ma mi hanno derubato... Potreste aiutarmi a tornare a casa> mi finsi una fanciulla mezza nuda, indifesa e persa nel bosco.<Hey piccola, vieni qui, ti aiutiamo noi> disse l'ometto seduto accanto al fuoco.
<Mi prenoto per primo> disse quello accanto a lui per poi scoppiare a ridere.
<Vieni, hai sete? Siediti con noi> disse il 3°.
Non vidi l'ultimo.
Continuai ad avanzare, sempre più lentamente, aspettavo solo il segnale di Johan.
<Guardatela, ce l'ho già duro> sghignazzo uno dei tre, e finalmente vidi Johan allontanare i pochi prigionieri dall'accampamento.
Mi distrassi solo un attimo, ma fu abbastanza per ritrovarmi in mezzo a loro, ero circondata.
<Che c'é piccola hai paura?>
<No, io no> risposi brevemente prima di estrarre le lame e sgozzare due degli uomini attorno a me.
<Ma che cazzo!> Sbottò il terzo, cercando di colpirmi con un calcio.
Arretrai. Lui continuò ad attaccarmi ed io a schivare i suoi attacchi. <Vieni quí brutta stronza> urlò per poi lanciarsi in in attacco frontale, feci in tempo a schivarlo ed a colpirlo sotto il braccio. Urlò ma si girò e attaccò di nuovo, ma stavolta gli andai incontro e gli conficcai il pugnale dritto in gola.
<Muori schifoso> gli sputai addosso. Riposi le lame quando, ad un tratto mi scaraventarono a terra.
<Puttanella ora ti faccio vedere io> il quarto uomo era spuntato dagli arbusti e mi teneva bloccata con la faccia a terra.
<Che bei capelli... Sai é la prima volta che mi scopo una rossa, chissà se lo sei anche lì sotto... Mmmh, Controlliamo!> disse cominciando a tirare su quello che restava della mia camicia, ormai sporca di sangue nemico.
Cercai di divincolarmi, con tutte le mie forze, ma non ci riuscii, sentivo in bocca il sapore della sabbia ed il peso di quell'uomo sulla schiena, non riuscivo a respirare.
<Aaaaahh> il rumore di una spada che lacera la carne si propagò nei dintorni.
Mi rimisi in piedi velocemente, e l'uomo era stato privato della testa, con un colpo secco della spada di Johan.
<Tutto ok?> Mi domandò lui.
<Si, tutto apposto, sei riuscito a liberare tutti?>
<Si, dai muoviamoci, diamo fuoco a tutto e andiamo via> e così facemmo.<<Aprite i cancelli>> urlò una delle guardie, entrammo nel castello e prestammo cure mediche ai prigionieri liberati; uno di loro, un uomo anziano mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio qualcosa di orribile, talmente orribile che rimasi pietrificata.
<<Stavano mangiando i resti di mia figlia>> queste furono le sue parole, le parole che mi fecero raggelare il sangue nelle vene, le vene di una Kaal del fuoco.
Era evidente che le persone rimaste a Dramander non sarebbero sopravvissute ancora per molto, dovevamo sbrigarci...
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Rosso Come Il Sangue
AdventureSi girò verso di me,i suoi occhi scuri e lucenti mi fissavano, il suo viso era incorniciato da lunghi capelli rosso sangue, in una delle mani stringeva una grossa sacca e nell'altra una spada insanguinata. 《Affari》 rispose ruotando la sacca facendo...