CONTINUA...
Lisa P.O.V.
Portai una mano alla tasca posteriore del mio Jeans rigorosamente nero in cerca del pacchetto di sigarette, quando questo fu tra le mie mani mi affrettai a prendere una stecca per portarla alla bocca. Lanciai uno sguardo fugace alla ragazza che era in piedi proprio difronte a me, sapevo che mi aveva osservata tutto il tempo, non faceva altro quando ero con lei ed io non ero da meno.
Alla fine, una volta tornate al tavolo da Rosé e Jisoo che non dovevano neanche aver notato la nostra assenza prese da un'accesa conversazione, avevamo optato per la scelta migliore, quella di tornare a casa. Mi ero offerta di accompagnare personalmente Jennie alla sua abitazione viste le sue condizioni, e dopo qualche protesta nel tentativo fallimentare di dimostrare la sua sobrietà, aveva ceduto.
Così in quel momento ci trovavamo una di fronte all'altra proprio davanti alla sua grande e lussuosa casa.
Accesi la sigaretta che era tra le mie labbra godendomi il sapore del primo tiro, mi appoggiai alla moto alle mie spalle e tornai con gli occhi su una Jennie che dopo uno sguardo fugace, cominciò lentamente ad avvicinarsi. Non riuscii a trattenere un piccolo sorriso quando mi accorsi della leggera instabilità nei suoi passi. Sì, era evidente che l'alcool le avesse dato un po' alla testa, immaginavo che non fosse riuscita a controllarsi, ma questa dopotutto non sarebbe stata una novità.
La osservai accorciare ancora la distanza tra noi fino a quando non si trovò a poco più di mezzo metro dal mio corpo, fu a quel punto che il mio sguardo si scontrò nuovamente con i suoi occhi sottili che in quel momento apparivano lucidi e un po' assonnati. Sembrava proprio che non fosse ancora intenzionata ad entrare in casa, forse quello che cercava era una buonanotte speciale...
Ci osservammo per qualche secondo nell'attesa che una delle due prendesse parola. Non sapevo se fosse tutta colpa dell'alcool, ma riuscii ad intravedere nei suoi occhi una strana scintilla, qualcosa che mi ricordava quell'audacia che veniva fuori raramente... aveva voglia di chiedermi qualcosa, potevo leggerlo nei suoi occhi e ne ebbi la conferma quando la sua bocca si schiuse, ma nessun suono scivolò fuori dalle sue labbra che invece si serrarono nuovamente. Come se una folata di ripensamento l'avesse colta di punto in bianco.
Allora feci un tiro e poi mi affrettai a chiedere "...c'è qualcosa che vuoi dirmi? O chiedermi?" domandai incuriosita da quello che per qualche motivo non era riuscita a tirar fuori. I suoi occhi non si staccarono dai miei e in tutta risposta le sue labbra si piegarono di poco in un morbido sorriso.
La studiai perplessa, cercando di capire cosa avesse intenzione di dire, ma come se non fosse già abbastanza vicina, Jennie fece con calma qualche altro passo in avanti tendendo le sue braccia verso il mio corpo. Si fermò solo quando sentii le sue mani infilarsi timidamente dentro alla mia giacca. La avvertii circondare il mio busto con le braccia e la sua testa si poggiò piano sulla mia spalla quando i nostri corpi finalmente entrarono in contatto in un tenero abbraccio.
Buttai via la sigaretta quasi finita per poi lasciare delle tenere carezze sulla schiena di Jennie, aspettando pazientemente che fosse lei a decidere di prendere parola. Intanto non potei fare a meno di pensare a quanto fosse adorabile il modo in cui il suo corpo si stesse stringendo al mio, aveva freddo? O voleva solo un abbraccio?
Un sospiro scappò dalle mie labbra quando sentii il suo respiro calmo infrangersi su una piccola porzione del mio collo, poi finalmente sentii la sua bellissima voce arrivare alle mie orecchie "...dovresti smettere, ti fa male" avvertii una punta di rimprovero nel suo tono di voce. Sapevo bene di cosa stesse parlando, ma feci finta di non capire "a cosa ti riferisci..?" mi spostai di poco senza però annullare il contatto tra i nostri corpi.
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The Downside || Jenlisa !THE REAL STORY!
Fanfiction!QUESTA È LA VERA STORIA DI THE DOWNSIDE! PERIFERIA DI SEOUL. Sì, è arrivato. Il momento di salire sul ring, Lisa fece un respiro profondo... alzò la testa e si guardò allo specchio ormai rovinato di quella stanza che da tempo puzzava di muffa. In l...