Capitolo 9.

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Lisa's P.O.V.

PERIFERIA DI SEOUL

"Uno Jägermeister con ghiaccio..." Chiesi al barista del Club arrivato poco dopo aver notato che mi fossi seduta su uno degli sgabelli. "Per te offre la casa, come al solito" disse cordiale servendomi subito e io feci un cenno grato col capo aspettandomi già quella risposta. Ero venuta per cercare di sistemare la questione riguardante la paga ridicola che il capo continuava a retribuirmi o meglio a non retribuirmi, ma come potrete immaginare le cose non erano andate a buon fine, anzi, se dovevo dirla tutta andavano sempre peggio... la sera prima avevo dato gli ultimi soldi rimasti per pagare alcune delle bollette che non potevano più aspettare. Se non lo avessi fatto, sarei rimasta senza acqua né luce, per non parlare del tizio del condominio a cui devo l'affitto più gli arretrati per il buco che chiamavo casa. Sospirai esausta e in quel momento il mio stomaco brontolò. Perfetto, avevo dimenticato persino di aver bisogno di cibo per andare avanti, non mangiavo nulla dal "pranzo" del giorno prima, ma tra gli allenamenti e tutte le questioni che si erano sovrapposte mi era passato di mente... infondo non mi lamentavo, mangiare meno mi avrebbe fatto spendere meno soldi.

Feci un sorso dal bicchiere contenente il liquido alcolico e ripensai a quello che era successo qualche attimo prima, era chiaro ormai che da quel giorno non avrei più potuto contare sul Club...

FLASHBACK

La solita voce scura e rovinata dal fumo si fece finalmente sentire dandomi il permesso di entrare, così mi feci avanti ed aprii la porta della stanza dall'odore acre, come tutte le stanze di quel luogo. Feci pochi passi e mi poggiai ad una delle sedie di fronte alla scrivania consumata dagli acari senza sedermi, finalmente la poltrona del capo ruotò e riuscii ad averlo faccia a faccia.

Un leggero ghigno comparve sulla sua bocca e presto il sigaro che aveva tra le labbra venne appoggiato nel posacenere "la tua faccia mi dice che devi parlarmi di qualcosa che non mi piace..." lasciò uscire il fumo rimasto mentre parlava "...è così?" mi osservò in cagnesco ed io lo guardai senza battere ciglio. Sospirai e mi preparai ad affrontare quella conversazione sapendo che non sarebbe stato facile ottenere quello per cui mi trovavo lì in quel momento. "credo che tu già abbia un'idea di quello che sto per chiederti, mi sono ripetuta spesso nell'ultimo periodo..." parlai paziente, ogni volta che si apriva la questione utilizzava sempre le stesse frasi, per questo sapevo che neanche quella volta sarebbe cambiato qualcosa.

Il suo sguardo si fece ancora più serio e riuscii a leggere una punta di fastidio nella sua espressione. "Esatto Manoban, è proprio per questo che non capisco perché tu sia qui in questo momento." mi parlò con tono provocatorio. "non mi sono forse spiegato abbastanza?" chiese retorico. Feci per parlare ma subito continuò alzando il suo tono di voce "sai bene qual è la situazione e sai anche che la mia risposta rimane un no." parlò secco trattenendo il suo fastidio. Stavo giocando con il fuoco ma tanto valeva scottarsi, avevo bisogno di quei soldi più di qualsiasi altra cosa in quel momento e Rosé e Jungkook avevano insistito affinché mi "ribellassi" a questa situazione.

Strinsi le mani sullo schienale della sedia su cui ero poggiata e cercai di mantenere la calma. "Quei soldi mi spettano. Cosa sarebbe questo posto se non ci fossi io? Devo ricordarti che sono io a mandare avanti questa baracca? La gente viene qui per me ogni settimana e grazie alle scommesse che fanno su di me guadagni un mucchio di soldi." parlai dura "adesso non dirmi che non hai qualche soldo per ripagarmi per tutto quello che faccio per questo posto" alzai il tono della mia voce ormai stanca di tutta quella situazione.

Guardai l'uomo grosso e trasandato che avevo di fronte cercando una risposta, ma mi resi conto che l'unica cosa che avevo ottenuto in quel modo era la sua ira. Lo vidi osservarmi con uno sguardo truce per poi parlare acidamente "ripagarti? Io? Hai dimenticato dove ti trovavi prima che ti permettessi di venire a combattere per me?" sputò acido "devo ricordati di quello che è accaduto e del perché sei qui oggi?" un sorriso maligno comparve sul suo volto e sperai che il suo discorso si sarebbe fermato di lì a poco sentendo la rabbia cominciare crescere dentro di me.

The Downside || Jenlisa !THE REAL STORY!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora