ɪɪɪ.

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«𝘈𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘳𝘢 𝘥𝘪𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰
𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰
𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘳𝘢𝘱𝘪𝘯𝘢
𝘩𝘢 𝘨𝘪à 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘷𝘪𝘢
𝘦 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢.»

(𝘖𝘥𝘪 𝘐, 11) 𝘥𝘪 𝘖𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰



La terza cosa che il 2020 mi ha insegnato ben si collega con le prime due.
ɴᴜʟʟᴀ ᴛᴏʀɴᴀ.
Il tempo è diverso ogni istante, il momento in cui sto scrivendo è diverso da quello in cui tu stai leggendo. Ora è già passato. È necessario il cambiamento, per rimanere me stessa, perché l'acqua di quel fiume che dicevo prima continua a scorrere.
E nulla torna.

Questo anno mi ha fatto perdere delle persone.
Mi ha spiegato che il tempo porta via cose, ma anche persone.
Nella solitudine familiare, nella quale siamo stati costretti a rivedere i nostri rapporti all'interno delle mura domestiche, ci siamo resi conto di chi avevamo realmente bisogno. In contatto con tutti, attraverso i social, ma con pochi nella realtà, abbiamo scelto le persone da avere accanto.  Costretti a vedersi con pochi, con chi assumersi il rischio.

Ho finalmente avuto la forza di lasciare andare quello che era già passato, ma che pensavo fosse ancora presente. Ho imparato che non si può attendere che qualcosa o qualcuno ritorni, perché nulla torna. Ho imparato che quando provi a voltarti indietro, il mare ha già cancellato le tue orme sulla sabbia. E allora ecco qual è questa terza cosa che ho imparato: non rimandare.
Perché il tempo è un ladro che tutto porta via, se non ho la forza di tenerlo. O, allo stesso modo, di lasciarlo.
Non bisogna rimandare: bisogna amare i propri sensi. Qualsiasi essi siano. Amare senza pentirsi. Perché ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama. E qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. Per questo non possiamo rimandare: perché non possiamo lasciare che quello che noi siamo ci venga portato via, dalle frenesie, dalle incomprensioni, dalle paure, dalle fragilità...
Non possiamo rimandare perché non si ha nulla da perdere.
Che succede quando non succede niente? Non so rispondere. Ma è una domanda che mi tormenta. Un'altra domanda però ha risposta: so, invece, cosa succede quando succede qualcosa. Si vive.
Ecco cosa è importante, cosa conta realmente: amare per vivere, vivere per amare.
Quanto conta, invece, la mania di controllare ciò che faccio e che gli altri fanno, di esser puntuale e mai in ritardo?
Le scadenze arrivano per tutti e portano con sé il prodotto, sia che tu lo abbia assaggiato, sia che tu non ne abbia avuto il tempo. 

2020 e quello che penso mi abbia insegnatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora