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-LELE-

Sono passati diversi giorni da quando siamo in ospedale, sono venute diverse persone tra cui la famiglia di Tancredi, oggi ci è stato dato finalmente il permesso di tornare a casa.
Tancredi sta migliorando, lentamente ma sta migliorando.

Adesso è affianco a me che sta finendo di prepararsi.

Tancredi: Lele hai visto la mia maglietta?

Appena sento la sua voce chiamarmi mi giro.

Tancredi: Lele... Lele?

Lele: mh... Si... Allora eccola.
La prendo e gliela metto, appoggio le mani sulle sue spalle e rifletto, da quando abbiamo scoperto che avesse un tumore abbiamo iniziato a notare che diminuiva di peso solo dopo qualche settimana siamo riusciti a fargli a tenere un peso costante e lui sta lottando tantissimo e noi cerchiamo di aiutarlo il più possibile.
Solo quando mi appoggia una mano sulla guancia mi rendo conto di avere ancora le mani sulle sue spalle.

Tancredi: mi dai un abbraccio?

Lele: ti vorrei dare molto di più?

Tancredi: mi dai già abbastanza.

A quel punto lo abbraccio e lui si stringe forte a me.

Tancredi: hai ragione potresti darmi qualcosa di meglio.
Mi dice con tono malizioso.

Lele: ma guarda questo nanetto, bhe come darti torto.
Non ti preoccupare saria presto accontentato.
Lo guardo con aria di sfida e lui fa lo stesso.

Tancredi: voglio proprio vedere cosa mi darai, sempre se hai qualcosa da darmi?

Ok penso di non saper ribattere a questa. Fortunatamente viene Gian a salvarmi dicendo di prendere le valigie e scendere.

Tancredi: ti sei salvato mio principe.

Mi dice uscendo dalla stanza, è proprio uno stronzetto, ma lo amo anche per questo.

Appena usciti dall'ospedale vedo Diego in macchina che ci aspetta.

Diego: carichiamo le valigie in macchina e torniamo a casa.

Così facciamo, io mi metto dietro con Tancredi, mentre  Gian è davanti con Diego che guida.

Mi giro verso Tancredi ha uno sguardo perso.

Lele: Hey Tanch - gli dico intrecciando le nostre mani, lui si gira e mi guarda-   guarda siamo quasi arrivati vedi?

Lui annuisce e lentamente si stende con la testa sulle mie gambe, lo lascio fare e gli passo una mano tra i capelli, a ogni mio tocco si rilassa finché non si addormenta.

Diego: si è addormentato?

Lele: si, dopo preferisco non svegliarlo lo proto in braccio, in questo periodo si affatica più facilmente e quando sia addormentato preferisco lasciarlo riposare.

I ragazzi avanti annuisco e ritornano a guardare la strada.

Dopo un po' siamo finalmente arrivati .

Diego: Lele le valigie le portiamo io e Gian, tu porta Tancredi a casa, sappiamo tutti che non vedeva l'ora.

Gian: Lele le chiavi- me le lascia e io le prendo-

Lele: grazie.

Predo Tancredi e gli faccio avvitare le gambe intorno al mio busto. Mi avvicino all'ascensore e noto che ovviamente non funziona per via di un guasto, così sono costretto a salire a piedi.
Dopo varie rampe di scale sono davanti alla nostra portata di casa.
Sento Tancredi muoversi finché non alza lo sguardo e lo punta nel mio

Lele: amore guarda siamo a casa, siamo tornati.

In quel momento si illumina e inizia a guardarsi in torno.

Tancredi: siamo tornati? SIAMO TORNATI!

Grida dopo avermi dato un bacio che esprimeva felicità, lo vedo correre dentro casa fino a raggiungere la nostra stanza per poi buttarsi sul letto.

Nella stanza entrano anche Diego e Gian con l'affanno.

Tancredi: dai venti tutti qui. Vi voglio vicino a me.

Mi lancio al fianco di Tancredi e lo abbraccio forte dandogli tanti baci tra i capelli.
Lui si gira verso di me e mi lascia un bacio quasi impercettibile sulle labbra. E mi dona un sorriso meraviglioso il più bello che abbiamo mai visto.

Alla fine anche i ragazzi si buttano sul letto.
Siamo una famiglia, una bellissima famiglia.

ANGOLO BHO
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia.
Scusatemi se ho aggiornato solo ora, ma ho avuto diverse problemi.
Grazie per aver letto, veramente.

Un bacio da...

Non So Che PensareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora