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~LELE~

Tutto sembrava andare per il verso giusto. Tancredi stava sempre meglio. I ragazzi stavano lavorando sodo per raggiungere i propri obiettivi e mio padre non mi stava più dando fastidio.

Ero tutto tranquillo.

Tancredi: Hey le...
Chiamò la mia attenzione Tancredi.

Lele: si?

Tancredi: che stavi pensando? Non mi mentire.

Lele: non è che mi preoccupa, per niente. Ma mio padre non mi sta più cercando

Tancredi: non è meglio così.

Lele: si certo. Ma mi spaventa...

Senti degli schizzi d'acqua bagnarmi il viso.

Tancredi: sta cominciando a piovere è meglio tornare a casa.

Mi prese per mano e cominciò ad incamminarsi verso il nostro appartamento.

Tancredi: siamo tornati.

Disse il mio ragazzo aprendo la porta.

Diego: giusto in tempo, mi aiuti ad apparecchiare?

Tanch annuì e andò di là.

Lele: adesso vengo a darvi una mano.

Mi stavo mettendo le pantofole, quando senti il telefono squillare. Risposi senza vedere chi fosse.

?: Parlo con Emanuele Giaccari

Lele: si sono io?

?: Siete il figlio di[ nome padre Lele]?

Lele: si.

?: La chiamo per informarla che suo padre è stato coinvolto in un incidente stradale e non è sopravvissuto. Le mie più sentite condoglianze.

Chiusi la chiamata, non so il motivo preciso, ma lo feci.

Tancredi: Lele vieni che è pron-..
Hey le.

Si avvicinò a me e appoggiò le sue mani sulle mie guance, asciugando con il pollice una delle lacrime versata, per un motivo a me ignoto.

Lele: Tanche.. tanche.

Tancredi: sono qui.

Disse sicuro stringendomi forte a se

Lele: è morto, mio padre è morto.
Capivo che Tancredi in quel momento non sapeva che dire. Il mio rapporto con quell'uomo non è mai stato dei migliori. Mai

Lele: è sbagliato dire di sentirsi sollevati? Mi sembra molto brutto. Ma io mi sento così. Mi sento libero.  Libero di stare con le persone che voglio bene e soprattutto di stare con te,che sei la persona che amo. Ma...

Tancredi: non penso sia sbagliato. Non sono nessuno per giudicare, mi sembra normale che tu ti senta così in questo momento, non sentirti in colpa, perché non devi.
Come figlio sei sempre stato pronto a dargli una possibilità, non hai niente da rimproverarti. È comprensibile che  la sua morte ti abbia dato un po' di sollievo, non mi stupisce, ti ha fatto soffrire molto, ti ha costretto attraverso un ricatto a fare cose che non volevi. Quindi non ti preoccupare qualsiasi sentimento buono o cattivo che provi nei suoi confronti è giustificato. Anche il fatto che sei triste va bene.
Va bene tutto. Ma non pensare che quello che provi sia sbagliato.

Compresi chiaramente il suo discorso. E da un lato mi faceva piacere il mondo in cui cercava di confortarmi. Mi rivolgeva parole ben pensate, accurate. Non voleva ferirmi, era alla ricerca delle parole giuste da dirmi in quel momento. In realtà lo era sempre. Tancredi era così. Anche quando sembrava fuori di se, aveva un calibro preciso per le parole da utilizzare. Non diceva mai le cose per dire le elaborava e poi si esprimeva, come sta facendo adesso.

Non So Che PensareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora