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Strano.
L'unico aggettivo che Jimin riusciva a trovare per descrivere quell'assurda situazione era, appunto, strano.

Il vampiro, ovvero quel ragazzo con cui aveva comunicato poche ore prime, aveva una confidenza con gli sconosciuti fuori dal normale.
Siamo sicuri sia realmente coreano??? Ha parlato a Jimin con una confidenza tipica solo degli stranieri.

Poi era vero il fatto che riuscisse a leggere nel pensiero?? Insomma è un po' da pazzi, ma una persona così sicuramente non può stare bene con la testa.
Forse lo credeva davvero.

Sfortunatamente, o fortunatamente per il corvino, Jimin non parlava con nessuno nella sua scuola.
Infatti riuscii a scamparla con la professoressa dicendo di aver avuto dei problemi intestinali, ovviamente quella non chiede ulteriori spiegazioni.

Figuriamoci poi al figlio di una famiglia così benestante.
Durante l'ora di pranzo il ragazzino uscii fuori in cortile, maledicendosi per non aver finito la sua colazione e non aver preso nemmeno il pranzo preparato con tanto amore dalla sua Nihi.

Si avviò verso le macchinette per prendere qualcosa da bere leggendo nel frattempo le notizie su internet per scoprire se ci fossero delle novità su Taehyung.
Ma per quale motivo lo strano ragazzo di quella mattina sarebbe andato a parlare coi genitori di Taehyung?? Cioè, era davvero un detective?? Era abbastanza giovane per esserlo, no?? La testa del biondino rischiava di esplodere per tutte quelle strane informazioni.

Prese una spremuta di arancia in lattina ed andò a sedersi su uno dei tavoli rotondi posti sul cortile per permettere ai ragazzi di consumare il pranzo all'aperto.
Fortunatamente il telefono era una scusa abbastanza plausibile per non alzare lo sguardo ed incontrare tutti i suoi compagni in gruppetti o almeno in compagnia e spiattellarsi in faccia che lui era l'unico da solo.

Jimin aveva passato circa tutta la sua adolescenza ad incolparsi del non riuscire a fare amicizia, ma grazie a Taehyung aveva capito che non era per forza colpa sua.
Nella sua scuola tutti i suoi compagni si fermavano all'immagine del ragazzino viziato coperto dai soldi dei genitori.

Forse proprio per questo Jimin era arrivato ad odiare i suoi genitori e la sua vita, la sua casa, praticamente tutto.
Non era colpa sua, sicuramente lui non aveva scelto in che famiglia capitare appena nato.

Eppure tutti quanti lo trattavano come se lui dovesse chiedere scusa.
Era insopportabile da sopportare.

Cercando alcune foto di Taehyung su un profilo Instagram letteralmente poco utilizzato gli arrivó un messaggio sempre dal numero di Taehyung, ma ovviamente non era Taehyung, era quello strano di questa mattina.

Non fermarti a parlare con nessuno.
- K

E vestiti carino stasera ;)))
- K

Jimin alzò le sopracciglia agli strani messaggi del corvino, ma tanto lui era tutto strano.
Poco dopo arrivarono altri messaggi.

Anzi no, pensandoci bene ti vesti sempre con abiti eleganti quindi probabilmente avrai indossato qualcosa di sciatto l'altra sera per confonderti tra i mondani.
- K

Quindi vestiti sciatto.
- K

Se riesci a vestirti esattamente come l'altra sera mi fai un favore.
- K

Ma questo ragazzo sapeva, si, di essere uno sconosciuto per Jimin o se l'era dimenticato?? La confidenza che riusciva a prendersi era spaventosa.
Evitò di rispondere, tanto appariva il visualizzato, e ripose il cellulare nella tasca non rendendosi nemmeno conto dello strano ragazzo che si era seduto accanto a lui e lo stava fissando da un paio di secondi.

Come diamine aveva fatto a non notarlo era un bella domanda dati i suoi capelli blu accesi, per non parlare della lunga treccina che partiva dal basso dei suoi capelli ma si era portato sopra una spalla per farla ammirare a quanto pare.
"Qualche problema?" Domandò Jimin preparandosi già ad alzarsi nel caso si era seduto nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Probabilente questo ragazzo, visto il sorrisetto che aveva stampato sul volto, voleva soltanto attaccare brighe ed era meglio svignarsela il più in fretta possibile.
Fortunatamente Jimin non era mai stato vittima di bullismo, almeno non penalmente punibile.

Nessuno lo aveva mia insultato o picchiato, semplicemente in tutta la sua infanzia tutti quanti decidevano di non parlargli, non si può punire un bambino o un adolescente perché non vuole parlare con un suo compagno.
Ignorare una persona a quanto pare non è considerato bullismo, nonostante lo faccia tutta la scuola.

Il ragazzo dai capelli blu si rifiutava di rispondere alla domanda di Jimin che già si era alzato dal suo posto per scappare all'interno dell'edificio scolastico.
"Ti consiglio di restare a casa questa sera."

Altre parole troppo azzeccate per i gusti di Jimin.
Si fermò sul posto e si girò in fretta verso il ragazzo, notando che non aveva nemmeno la divisa scolastica.

Ma come aveva fatto a entrare allora?? Pensava che la sicurezza nella sua scuola era leggermente decente, un ragazzo con quei capelli non passa di certo inosservato.
"Come scusa?" Domandò Jimin avvicinandosi piano verso di quello strano ragazzo.

"Mi parli?? Pensavo non potessi rivolgermi la parola." Ridacchiò il ragazzo dai capelli blu.
Effettivamente i messaggi del corvino erano chiari, non parlare con nessuno.

Ah.
Che errore.

"C-Come fai a saperlo?" La paura ora fece indietreggiare il biondino.
Ma in che guaio si era cacciato?? A quanto pare Taehyung era bravissimo a circondarsi da cattive compagnie.

Ne valeva davvero la pena scoprire che fine avesse fatto?? Il ragazzo dai capelli blu si stava avvicinando a lui così minacciosamente che avrebbe potuto farsela nei pantaloni di cashmere.
"Ti prego non farmi male." Chiuse gli occhi di colpo sperando che qualcuno nel cortile venisse a salvarlo da quella strana situazione e lo riportasse a casa dalla sua amata Nihi e dai suoi genitori.

Ma il ragazzo non voleva fargli del malez voleva solo avvicinarsi al suo orecchio per dargli un avvertimento.
"Ti consiglio di restare a casa questa sera."

Una pacca sulla schiena e quel ragazzo si incamminò verso l'interno dell'edificio.
Jimin riprese a respirare, non ricordando nemmeno quando avesse deciso di trattenere il respiro.

Corse velocemente verso la sua classe sperando che la presenza del professore lo avrebbe protetto da altre visite spiacevoli.
Taehyung lo stava facendo ficcare in una situazione più grande dei soldi dei suoi genitori, ma almeno Jimin riuscii a formulare una risposta entro la fine della giornata.

Si, ne valeva la pena.

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Spero tanto che questa storia vi stia piacendo perché io ci tengo particolarmente.
Abbiate una bella giornata e ci vediamo alla prossima <3

NO LIMIT| JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora