"Stasera no, Draco" sussurrò la ragazza, spostandogli le mani da sotto la gonna.
Come? "Domani iniziano le vacanze, non ci vedremo per due settimane..." Draco fece scorrere i polpastrelli sul ginocchio della ragazza, seduta sul banco nell'aula di pozioni. Lei non fece altra resistenza quando continuò lungo la coscia, sotto l'orlo della divisa. Accanto a loro un calderone fumava goccioline violacee e Draco si allungò a mescolare in senso antiorario due volte. Lo fece con la mano sinistra per non perdere il contatto con la Grifondoro.
Ginny si sentì tremare. L'ultimo giorno, era l'ultimo giorno. L'ultimo giorno in cui avrebbe potuto sentire il ragazzo dentro di sé, l'ultimo giorno in cui avrebbe assaporato la sua pelle, l'ultimo giorno... Tremò ancora.
Se avesse trovato Harry alla Tana, il giorno dopo, gli avrebbe raccontato tutto e sarebbe finita. O forse no. Avrebbe dovuto farlo solo se si fosse pentita di averlo fatto e lei non si era pentita. Non ancora, perlomeno.
Forseaveva ragione Draco: era l'ultimo giorno e non si doveva sprecare l'occasione.
Draco appoggiò il mestolo sul piattino e tornò a guardarla, ignaro di ciò che lei stesse pensando, e le sorrise. Il sorriso che gli ricambiò, però, era strano e lui se ne accorse subito.
"Devi dirmi qualcosa?"
"Riguardo a cosa?" chiese lei e Draco pensò che fosse un po' allarmata.
"Non so, ma il tuo sguardo..." cercò di spiegarsi lui.
Ginny gli portò le mani al petto e fece scorrere le dita lungo il maglione della divisa. Non voleva parlare, aveva cambiato idea. Poteva essere l'ultima volta. Quando arrivò all'orlo, prima di sollevarlo per levarglielo, disse: "Non so perché il tuo maglione sia sempre così morbido..."
"È perché è fatto di cachemire..."
Ginny si fermò, chiedendosi se lui volesse calcare sulla sua condizione sociale, visto che il cachemire era un materiale pregiato, in fin dei conti, e anche costoso. Ma Draco non disse niente e continuò a guardare il calderone, così la ragazza gli sfilò il maglione cercando di riappropriarsi della sua attenzione. "Giusto: cachemire..."
"Andiamo nella stanza delle necessità? Qui la pozione può macerare da sola" le chiese il biondo, avvicinandosi e baciandole il collo, ma Ginnyaveva paura di cambiare idea prima di arrivare al settimo piano e, mentre luigiocava con la sua pelle, disse: "No, ho voglia di te adesso, mister Serpeverde".
Draco sorrise al soprannome che gli aveva dato, non disse niente e quando lei allungò le mani per sbottonargli la camicia la lasciò fare. Preferiva quando andavano nella stanza delle necessità perché lei era più vicina alla sua sala comune, ma non si sarebbe messo a discutere in quel momento.
Lasciò che lei lo spogliasse e che le sue piccole mani gli esplorarono il torace in un gesto che lo faceva sempre sospirare e lei sorridere audacemente.
Quando Ginny premette le labbra sul petto del ragazzo, lui le accarezzò i capelli e sospirò ancora. Poi si allungò ad afferrare la bacchetta e fece apparire un materasso in fondo all'aula. Ginny lo guardò alzando un sopracciglio e lui alzò le spalle. "Sono vecchia scuola: mi piace la comodità".
Draco le prese il viso fra le mani, quando lei sorrise, e le mordicchiò il labbro. Gli occhi della ragazza iniziarono a riempirsi di passione.
"Va bene. Anche se sei così snob da non riuscire a farlo senza un materasso" lo schernì lei e, senza preavviso, portò una mano sui suoi pantaloni.
Draco gemette forte e smise di baciarla. Era tremenda. Piccola, furba e audace quanto bastava. E lui era eccitatissimo. "Se fai così il materasso non servirà proprio a niente...."
Lei gli sganciò il primo bottone e intrufolò la mano all'interno, mentre continuava a baciargli il petto. Draco dovette pensare a qualcosa di molto diverso per non perdere l'autocontrollo. Doveva spostarla da lì. Subito.
Quando la sua mano gli sfiorò la pelle, ormai sensibilissima, pensò che sarebbe morto nello sforzo di non cedere. Gemette ancora e il viso di lei divenne così radioso che lui fece molta fatica a ricordarsi perché non poteva prenderla lì, sul banco, con una spinta sola, dopo aver fatto evanescere la sua divisa.
"Hai cambiato idea velocemente..." sospirò sulla sua bocca, per avere un attimo di respiro, ma lei era così carica che sembrava non volesse lasciargli il tempo di pensare, di riprendersi o di far le cose fatte bene. Iniziò a muovere la mano e lui quasi rantolò; lei rise ancora. Quando capì che la ragazza si sarebbe chinata su di lui e lui non avrebbe fatto di certo una bella figura, fece un passo indietro e lei si ritrovò a mani vuote.
"Ammaliatrice" mormorò, prima di chinarsi su di lei che stava ancora sorridendo. Contro ogni pensiero, le alzò il maglione e i bottoni della sua camicetta vennero strappati dalla sua voglia di toccarla, ma lei trattenne un risolino, per niente disturbata dalla cosa. Quando guardò il suo reggiseno, le portò una mano dietro la schiena, lei si agitò in modo da consentirgli un accesso facilitato e il ragazzo fece scattare il gancio che la sosteneva. Lei si morse un labbro quando Draco fece scivolare l'indumento verso il basso. "Pensavo che avessi evocato il materasso per questo" lo prese in giro, prima che lui si chinasse sul suo seno per baciarlo. Subito dopo quello che uscì dalle sue labbra non era più comprensibile. Draco sapeva che era il solo modo per metterla a tacere.
Ginny faceva fatica a pensare. E neanche più si chiese perché non volesse fare niente quella sera. Lei era lì, con il suo seno esposto e Draco era dannatamente bravo a farle perdere la testa. Le sue labbra morbide e la sua lingua calda erano tutto ciò di cui aveva bisogno e quando si rese conto di non indossare più niente sotto la gonna, che le sue mani si erano spostate e avevano iniziato ad accarezzarle le cosce, sapeva che non le sarebbe interessato nient'altro e presto avrebbe assaggiato la felicità.
Sentì che i suoi baci si facevano man mano più passionali, mentre la sua mano la cercava sempre con più convinzione, fino a quando lui non l'accarezzò nel suo punto più sensibile e Ginny decise di non avere più voglia di controllare il momento e di pensare troppo; si lasciò andare e gemette più volte il suo nome sulle sue labbra.
Draco sorrise quando capì che lei gli aveva lasciato in mano la situazione e pensò che fosse una prova di fiducia di alto livello, così quando lei mormorò che aveva estremamente bisogno di sentirlo dentro di sé, il biondo l'accontentò.
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Una cicatrice che non si vede
FanfictionCopertina di @StarCrossedAyu fanart di Date_at_midnight che trovate su devianart.com https://www.deviantart.com/wmash/art/Date-at-midnight-330329247?fbclid=IwAR1-lIgjxTupPoQNZLrIuvAoIKatNz6jyx4bPHckW89qIPQqllw67g0xZPo Non si può sfuggire ai sentime...