Carezze color pesca

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"Come sta la tua ferita?" Ginny si voltò di colpo quando, appena uscita dalla sala grande dopo la colazione, si stava dirigendo verso le serre per la lezione di erbologia e una voce l'aveva fermata da un angolo nascosto del corridoio.
"Malfoy!" esclamò, sorpresa e stupita. "Mi hai spaventato, per Godric!"

Draco uscì dalla penombra e ghignò portandosi davanti a lei.
"Lo so, l'ho fatto apposta Gin..." si interruppe quando si rese conto che l'avrebbe chiamata di nuovo per nome invece di usare un soprannome o banalmente il suo cognome.
"Giusto, avrei dovuto immaginarmelo" brontolò la ragazza. "Ho scordato la pozione nella camera del quarto anno, dopo te la porto" disse, cercando di liquidarlo con la mano.
Perché la pozione era in un'altra camera? Ma, soprattutto... "Hai medicato la ferita, stamattina, come ti avevo detto?"
Gli occhi della ragazza non riuscivano a guardarlo, ma lei annuì con il capo. Draco si innervosì: gli stava mentendo.

Ginny si era dimenticata di pulire la ferita, perché quella mattina aveva fatto il giro delle altre camere per pulire e incantare i tagli delle altre ragazze. Della sua si sarebbe occupata prima di pranzo.
Quando lui glielo aveva chiesto, non era riuscita a mentirgli guardandolo negli occhi. Di solito non aveva grossi problemi con le bugie, ma non era riuscita a farlo con Malfoy perché le era sembrato veramente preoccupato.

Draco la prese per un braccio trascinandola per il corridoio. "Ti ho detto che andava pulita ancora!"
"Ma a te cosa interessa?" esclamò lei, mentre cercava di stargli dietro, visto che camminava veloce e la stava obbligando a seguirlo.
"Ho visto ferite come quella infettarsi e diventare molto brutte. So cosa fanno. Ho visto anche una persona morire."

Ginny si stupì della sua risposta e mormorò ironica: "E dove lo hai visto? Hai fatto uno stage al San Mungo?"
L'occhiataccia che lui le lanciò le avrebbe gelato il sangue se lei non fosse stata così accaldata dal fatto di avercelo così vicino, ma non riuscì a zittirla. Fu quello che disse dopo che lo fece: "Nelle segrete del Manor".
Ginny rabbrividì e non disse più niente fino a quando non si trovarono nel corridoio del quadro della Signora Grassa. Lui la lasciò andare. "Muoviti, valla a prendere. Ti aspetto qui".
La ragazza annuì e capì che non avrebbe potuto disobbedire, così si avvicinò alla Signora Grassa ed entrò in sala comune.

Draco si appoggiò al muro. I pochi studenti che passarono lo fecero con gli occhi al pavimento e non guardarono mai nella sua direzione. O, se lo fecero, furono molto bravi a non farsi scoprire.
Il ragazzo continuava a tenere d'occhio il quadro e, quando finalmente la grassona si spostò e vide la Weasley uscire dalla sala comune, sospirò di sollievo.
Quando lei si avvicinò e gli mostrò la pozione, lui annuì e con la mano le indicò la strada.
"Dove andiamo?" chiese lei.
Draco non voleva risponderle, era abbastanza nervoso per il fatto che lei avesse sottovalutato l'importanza dei suoi ordini, ma poi le disse: "Un qualsiasi posto dove possa medicarti".

Percorsero un corridoio e presero una rampa di scale ma, improvvisamente, queste decisero che quello fosse il momento buono per cambiare direzione e si trovarono in un altro posto.
"Dove siamo secondo te?" domandò lei che iniziava a essere stanca.
"Deve essere il settimo piano. Ci venivo quando..." Draco si zittì perché non voleva ricordare, a tutti e due, di quando l'anno prima aveva fatto entrare i mangiamorte nel castello.
Quando passarono lungo il corridoio della Stanza delle Cose Nascoste, cambiarono direzione più volte, una porta apparve dal nulla e Draco si fermò, incuriosito.
"Perché è apparsa la Stanza delle Cose Nascoste?" chiese, più a se stesso che a lei.
"Penso che sia la Stanza delle Necessità, invece. Abbiamo bisogno di un posto dove medicarmi e... ed è apparsa" disse la rossa, alzando le spalle.

Ginny si fermò con la mano sulla maniglia e guardò il suo accompagnatore. Lui annuì un po' confuso, ma non disse niente.
Aprì la porta e curiosò dentro prima di entrare: sembrava l'ambulatorio della Chips, l'infermiera della scuola, c'era un lettino medico, di quelli più alti dei soliti letti e uno sgabello con le ruote vicino a un tavolino.
Entrò e fece cenno anche a Malfoy che si guardò intorno e alzò un sopracciglio. "Interessante..."
Ginny non disse niente e appoggiò la borsa al tavolino, cercando la pozione che lui le aveva fatto mettere via.

Una cicatrice che non si vedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora