Una cicatrice che non si vede

Epilogo alternativo

Eh niente, pensavo che forse, 'un'altra vita' era giusto che ci fosse... quindi... epilogo alternativo!!! 😊😊💜💜

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Natale 2011

Il salotto della Tana non gli era mai sembrato così piccolo e Harry osservava bambini di ogni altezza ed età, correre sul tappeto, saltare sui divani, arrampicarsi sui gradini della scala e, soprattutto, gridare come se ne andasse della loro vita.
Le decorazioni natalizie abbellivano la stanza, già graziosa di suo, e Harry si fermò a osservare candele e rametti di vischio appesi un po' ovunque, senza contare ciò che decorava il grosso abete nell'angolo vicino al pendolo.
Un bambino dai capelli rossi gli si aggrappò alla gamba e gli tirò la maglietta. "Zio Harry!"
"Ciao, piccolo terremoto!" Harry prese in braccio il bambino e lo fece girare tenendolo per un braccio e una gamba.
"Sono un ippogrifo! Sono un ippogrifo!" Il piccolo rise felice e non smise neanche quando lo fece riatterrare sul pavimento.
"Anche me! Fai volare anche me, zio Harry!" Harry si girò e vide anche Hugo, il figlio di Hermione e Ron, che gli tendeva le manine per farsi prendere in braccio e volare. Quando si avvicinò anche Fred, di qualche anno più grande, Harry stava per farsi prendere dal panico, ma decise di tirar fuori la bacchetta e con un 'Wingardium Leviosa' li accontentò tutti e tre contemporaneamente.
"Harry! Cosa fai?" La voce un po' stridula di Hermione fece sobbalzare il mago che, per un attimo, tornò un tredicenne, ma poi si girò sorridendo e stringendosi nelle spalle.
"Herm, non..." Ron apparve alle spalle della moglie, cercando di rabbonirla.
"Zitto, Ron!" continuò lei, lanciandogli un'occhiata di fuoco.
"Dai, Hermione, non è successo niente..." Ginny si avvicinò a Harry sorridendogli e iniziò a far scendere i bambini con la bacchetta.
Hermione sbuffò e si avvicinò al gruppetto con una smorfia di disappunto in viso.

"Tesoro, Molly dice che questo è per te". Draco fece il suo ingresso in salotto con una tazza in mano, mentre Ginevra prendeva fra le braccia Fred e lo posava a terra.
"Cos'è?" chiese, dubbiosa, mentre Harry faceva scendere lentamente l'ultimo bambino con i capelli rossi.
"Eggnog" rispose il marito, lanciando al capo degli Auror un cenno di saluto con il capo.
Ginevra fece una smorfia con la bocca. "Sarà quello analcolico, lo stesso che dà ai bambini..."
"Nonna Molly ha preparato l'Eggnog?" gli chiese, con gli occhi spalancati dalla gioia, Nash, il loro figlio minore appena riuscì a toccare il pavimento: i bambini adoravano l'Eggnog della madre di Ginevra.

"Sì, bambini andate in cucina: ce n'è per tutti" disse Hermione ai piccoli, contenta che non avrebbero più fatto giochi pericolosi.
"Ehi, oggi fai l'Elfo domestico?" Ron sghignazzò all'indirizzo del biondo mentre lui porgeva la tazza a Ginny.
"Ron!" esclamò Hermione, girandosi verso Draco che, stranamente, alzò le spalle in un gesto di noncuranza. Poi si girò verso il marito e spalancò gli occhi un po' arrabbiata. "Perché non la smetti di fare il troll?"
"Ma dai, Herm, era una battuta!" Ron si guardò intorno in cerca di aiuto e tutti guardarono da un'altra parte. "In fin dei conti... chi è che porta..." iniziò a giustificarsi il rosso.
"Tu potresti! Potresti essere gentile con me, come fa Draco! Dov'è il mio Eggnog?" quasi esplose la riccia, spalancando gli occhi. Ron scappò verso la cucina dicendo che sarebbe andato a prenderlo subito.

"Grazie. Ma avrebbe potuto metterci un po' di liquore... Un po' meno ma lo stesso... Non sono malata..." Ginny sospirò, guardando il marito, e prese un po' di crema con il cucchiaino, sedendosi sulla poltrona.
"Ginevra..." tentò di iniziare Draco, ma lei lo zittì subito: "Sì, lo so, lo so".
La ragazza si accarezzò la pancia molto più accentuata dei suoi quattro mesi di gestazione e sospirò ancora. Poi alzò gli occhi verso l'amica e Hermione annuì senza dire niente, con un'occhiata severa. Annuì anche la rossa, ma poi, quando la riccia tolse lo sguardo, lei le fece la linguaccia.
Harry scoppiò a ridere, perché era l'unico che l'avesse vista, e Ginny sentì le guance rosse per la vergogna così, dopo aver incrociato lo sguardo con il suo, abbassò gli occhi e finì il suo dessert senza più guardare nessuno.