Una forza sconosciuta l'aveva attirata alla finestra.
Forse erano le luci della strada che tremolanti si riflettevano sui vetri, quasi illuminando il salotto, dove lei stava seguendo distrattamente un programma qualunque.
O forse era la ricerca di un filo di ossigeno per via dell'incontenibile afa di quell'ennesimo luglio pesante.
Fatto sta che lei aveva ceduto a quel richiamo, si era affacciata al balcone e aveva guardato fuori.
Le macchine in fila al semaforo e il traffico cittadino erano la causa dello sfarfallio che entrava attraverso la finestra del salotto: il ritmo regolare delle tre luci del semaforo, il passaggio delle auto e i loro fanali, le luci dei lampioni che filtravano tra i rami degli alberi del parco.
Lei era rientrata in casa per prendere dell'acqua fresca. La stanza si illuminava anche della luce gialla del frigorifero, oltre che dalla fredda luce bianca della tv, che non stava più guardando.
Non sentiva nulla, a parte l'afa che aggiungeva oppressione e ovattava i suoni e i suoi pensieri, già poco limpidi.
Quasi fosse una zanzara, era stata attirata di nuovo dalle luci ed era tornata a guardare alla finestra, sorseggiando l'acqua che, per magia, le aveva liberato un attimo la testa da quel ristagno.
Le luci delle auto illuminavano il parco davanti a casa sua. Quella sera ne passavano molte, come delle formiche che fanno ritorno al formicaio: una dopo l'altra, una dietro l'altra, in fila.
Mentre il suo sguardo indolenzito seguiva annoiato l'incessante movimento del traffico, lei lo aveva visto.
Era all'angolo della palazzina vicino alla sua. Anche lui illuminato ad intermittenza dalle luci irregolari. Buio, lui. Buio, lui. Buio, lui.
Come se si aspettasse che lui fosse proprio lì, nella stessa posizione, che guardava come lei il traffico.
Come un dejà-vu, come se questa scena l'avesse già vissuta.
Come se un filo invisibile l'avesse fatta sporgere proprio da quel balcone.
I perché di quell'ennesima visita nella sua vita affollavano la sua mente.
Lui si era acceso una sigaretta, e il lampo della fiamma si era aggiunto a quel caos di luci.
La brace della sigaretta che pendeva dalle sue labbra, una nuova luce.
Era solo, come quella sera.
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Save a prayer
ChickLitQuesta storia nasce per essere una mia libera "interpretazione" di una notissima canzone dei Duran Duran, "Save a prayer"- da cui il titolo di questa storia. È una delle mie canzoni preferite e quando l'ascolto, ho delle scene ben precise che si ma...