The End

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Avevano vissuto lontani il resto dell'inverno, della primavera ed anche la prima parte di quell'estate afosa che arrivava come ogni anno, senza cercarsi più, anche se in altre serate noiose, si era scoperti alla ricerca di quel profumo, che era tatuato all'interno delle loro menti.

Si erano incontrati altre volte, nei soliti luoghi a loro comuni, ma si erano impegnati a non guardarsi, per non far uscire indizi di quell'avventura che avevano deciso di gettare al vento.

Si erano rifugiati nel tran tran quotidiano per provare ad espiare quel peccato che aveva aperto loro le porte del paradiso.

Non avevano affrontato veri e propri sensi di colpa per aver assaggiato il frutto proibito, non era ancora arrivato il conto da pagare.

Avevano scelto semplicemente l'indifferenza come strascico di tutto quanto era successo.

Ed ora eravamo a luglio.

Lui era di nuovo fuori a respirare l'aria impura della fedele sigaretta e il soffio velenoso degli scarichi delle auto nella notte più trafficata della storia della loro città.

Sapeva che lei abitava nel palazzo a fianco, l'aveva intravista uscire dalla finestra.

Ogni volta che lui sentiva quella canzone, non poteva impedirsi di rivivere tutto quanto il vissuto di quella sera, l'unica ricaduta che si era permesso di fare prima di trovarsi a cercarla di nuovo sotto casa sua.

Lei era rientrata velocemente in casa ma le sembrava di sentire l'odore di sigaretta famigliare salire dalla strada ed infilarsi in casa sua.

Qualche flash di quell'angolo di paradiso lo aveva avuto, ma lo aveva semplicemente allontanato dalla sua mente come fosse stata una mosca fastidiosa.

Eppure, segretamente, lei non aspettava altro che questo momento: lui che tornava da lei, possibilmente libero.

Ma no, non poteva essere così.

Aveva deciso di farsi coraggio e di guardarlo ancora, sporgendosi di nuovo dalla finestra.

I loro sguardi erano riusciti ad incontrarsi: lui aveva alzato gli occhi proprio nel momento in cui lei aveva guardato nella sua direzione.

Quasi fossero stati collegati telepaticamente, tutti e due aveva rivissuto la scena di quella sera invernale: la noia, il gioco, la canzone, la scoperta del paradiso e la ridiscesa sulla terra.

Con quello sguardo avevano ammesso entrambi che non ci sarebbe stato un bis: un segreto rivelato non è più un segreto.

Lui aveva distolto lo sguardo, aveva tirato l'ultimo respiro di smog e sigaretta, aveva gettato a terra e schiacciato la cannuccia mortale, come aveva immaginato di fare con gli occhiali di lei, e dandole le spalle, se n'era tornato da dove era venuto.

E lei aveva deciso di chiudere la finestra: aveva tirato le tende con un gesto deciso per non far più entrare le luci, aveva acceso il ventilatore per rinfrescarsi e aveva composto il numero di qualcuno con cui avrebbe potuto ballare con lei ogni volta che desiderava.


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