You wreck me. (Marco e Anna) di sarabooks98

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ANNA POV’S

Venerdì 13 febbraio ore 16

Oh cazzo… Domani è San Valentino e per la prima volta non sono single. Che devo fare? Devo comprare un regalo a Marco? Mi devo vestire bene? Cristo come mi devo vestire? Dovrei andare dalla parrucchiera? E anche dall’estetista: è da un secolo che non ci vado. Mi tiro giù i pantaloni e mi spavento: cazzo sono una scimmia.  

Sospiro. Mi devo dare una calmata altrimenti impazzisco. Il cellulare vibra. Marco. M:“Hey piccola senti domani ti va se ti porto in un posto? Non chiedermi dove perché è una sorpresa, ti dico solo che ti dovrai coprire perché ci sarà un vento assurdo”

Un posto? E dove?

Io:“certo amore. Non mi puoi dare neanche un altro indizio?”

M:“no. Ti dico solo che ti piacerà.”

Grazie. Ora si che ho capito dove andremo.

Mi alzo dal letto e apro l’armadio. Comincio a tirare fuori dei vestiti: una maglietta arancione con su una stampa orrenda (ma cos’è questo schifo?), gonne rovinate,magliette da vecchia e poi lo trovo; Il mio vestito preferito, l’unico con cui mi senta abbastanza carina e sexy; nero con sopra delle piccole borchie oro,aderente e lungo fino a metà coscia(lo adooooro mi fa certe tette). Mi infilo nell’armadio per andare a cercare le mie collant nere parigine, spero di non spaccarle, eccole. Prendo poi le Dr Martens perché con i tacchi so che durerei a dir tanto un’oretta, infine prendo una felpa nera semplice con il cappuccio.

Ok vestiti fatto.

Passiamo al regalo. Che cosa posso regalargli?

Una foto. Certo. Tolgo il pc dallo stanby e stampo la mia foto preferita di noi due: lui con gli occhi blu come il mare più profondo che sorridono, e con la lingua di fuori e io con gli occhi chiusi che sorridendo gli mordo la guancia destra.

Esco di casa, passo dalla mia estetista che per fortuna non ha appuntamenti in quel momento, mi faccio la ceretta alle gambe e alle ascelle. Cazzo che dolore, però adesso mi sento molto meglio in versione spelacchiata. Poi vado da Kasanova (catena che vende cose per la casa) e compro una cornice, spero che le misure siano giuste. Lo spero proprio.

 Torno a casa, wow ci ho impiegato solo un’ora. Metto la foto nella cornice e la incarto. Sclero con la carta per impacchettare perché non si decide a farsi chiudere con lo scotch.

Spero che lui non mi abbia regalato niente di costoso perché altrimenti mi sentirei una tirchia e anche perché sa che non voglio che spenda tanto per me, anche se so che è ricco.

Mi prendo una pizza  d’asporto, mi guardo un po’ di tele, poi controllo il cellulare e noto che mi ha riscritto Marco

M: “Ti va bene se passo a prenderti direttamente da scuola?  Così possiamo stare fuori anche per pranzo”

Io: “Si amore per me va benissimo, il rischio è tuo però perché sai bene che uscita da scuola sono un mostro, soprattutto il sabato.”

M:“Amore lo sai che per me sei sempre bellissima”

Io: “Sisi certo certo”

M:“Ti voglio ricordare che ti ho visto sbronza che vomitavi; per me eri pure bellissima in quel momento”

Io:“ahahah  tu sei pazzo, solo te mi puoi trovare bella mentre vomito. Mah”

M:”Si hai ragione sono pazzo, ma solamente della mia piccolina”

Io:“Domani preparati che ti salto addosso”

M: “A ME VA BENISSIMO. Sono sempre disponibile per essere preso d’assalto dalla mia ragazza”

Ridacchio, che scemo.

Io: “Allora domani lo farò. ;) Dai amore vado a dormire che sono cotta. Notte <3<3<3

14 febbraio ore 13 fuori da scuola di Anna

MARCO POV’S

Sono nervoso. Molto nervoso. Spero che il posto le piaccia ma soprattutto che le piaccia la sorpresa che le ho fatto. Di solito faccio schifo con i regali.

Con lei non voglio sbagliare, voglio invece che le cose vadano bene e non come adesso che litighiamo un bel po’. Sento lo schiamazzare e vedo le persone uscire. Eccola sta ridendo con un ragazzo, chi è? Gli spacco la faccia lei è mia. Mi vede e le si illumina il volto, cazzo quanto è bella… Si avvicina e mi da un bacio a stampo. Adoro il fatto che si deve alzare sulle punte dei piedi per arrivare alle mie labbra: me la fa apparire ancora di più come la mia piccolina. Le alzo il mento con una delle mie mani, poi afferro con entrambe le  mani la sua vita e infine le mordicchio il labbro inferiore. Socchiude gli occhi. So bene quanto le piaccia.

Poi mi stacco e le apro la portiera. Ora che ho 19 anni posso andare dove voglio con la mia Audi e soprattutto posso portare in giro Anna. Partiamo le prendo la mano sinistra e l’appoggio sul cambio marcia insieme alla miaintanto lei con la mano destra collega il mio cellulare alla radio e nella macchina si diffonde la musica dei Green Day. C’è silenzio tra di noi, ma non il silenzio imbarazzante ma quello che ti rilassa che ti lascia respirare tranquillo. Vedo che lei si è addormentata. Sorrido, è così tenera.

Siamo arrivati. Il parcheggio è di fianco alla spiaggia Scendo dalla macchina e prendo nel baule la borsa con dentro delle coperte. Certo che il mare è proprio bello in inverno, anche se c’è un freddo porco per il vento. Mi appoggio una coperta e comincio a scrivere nella sabbia una parte del mio regalo.

Ecco ho finito.

Sta ancora dormendo,la scuoto piano per svegliarla. Spalanca i suoi occhioni e mi sorride.

ISABELLA POV’S

Mi sveglio e guardo dal finestrino. Non ci credo… Mi ha portato al mare. Si vede che mi conosce bene, in fondo gli avrò detto migliaia di volte che amo il mare in inverno, questo blu profondo come i suoi occhi. Scendo dall’auto con la bocca spalancata, lo abbraccio forte e gli sussurro sul petto – Grazie, è bellissimo…..

Alzo il viso per baciarlo ma lui mi ferma, mi prende una mano e mi porta sulla sabbia vedo scritto due parole che ho aspettato da tanto tempo, quelle che ti fanno capire quanto sia importante per quella persona, quanto tu sia bella per lui, le due parole sono ti amo. Prende un pacchettino dalla tasca interna della sua giacca in pelle e incomincia a parlare: - Anna,amore mio lo sai bene che non sono mai stato bravo con le parole e quindi ho deciso di scriverti queste due parole, che da molti sono sottovalutate oppure usate per i propri scopi ma io non l’ho mai fatto. Tu sei stata la prima persona a cui le abbia mai dette, mi ricordo ancora della prima volta che ci siamo baciati e io ti ho detto quello che provavo da tanti anni e credo di aver sbagliato, perché il vero momento è questo. Io ti amo Anna e non mi stancherò mai di dirtelo, tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, tu sei dentro perennemente nella mia testa con il tuo sorriso, i tuoi grandi occhi marroni, le tue labbra, i tuoi sospiri, la tua pelle. Tu sei tutto quello di cui ho bisogno e mi dai emozioni che non mi stacherò mai di avere.

Sto piangendo ma non di tristezza ma di felicità, quella felicità che ti distrugge e ti ricompone allo stesso momento. Intanto lui apre la piccola scatola e vedo che dentro c’è una collana con un ciondolo d’argento a forma di cuore. Me la mette al collo e poi mi da un piccolo morso al lobo dell’orecchio. Questa collana è bellissima… Sopra c’è inciso la data di oggi e la sua iniziale. Gli do il mio regalo e quando vede la foto ridacchia e mi sorride. Devo dirglielo, non ce la faccio più a trattenermi.

-Amore non so veramente cosa dire. Tutto questo è perfetto, tu sei perfetto. Non riesco ancora a capire come tu faccia a stare con me: tu sei così bello, simpatico e dolce, tutto quello che mi hai donato in questi ultimi mesi mi ha fatto capire cosa sia la vera felicità. Ogni volta che mi sorridi io perdo un battito, ogni volta che mi baci mi sento volare,ogni volta che mi abbracci mi sento al sicuro da tutto il male del mondo. Tu sei la mia felicità, Marco anche io ti amo.

THE END

*Ecco la mia storia-shot, spero vi piaccia. Un bacio Sara*

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