Prologo

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Mi presento: sono Tiffany e ho diciassette anni. Non c'è molto altro da dire su di me, o meglio, ci sarebbe, ma non credo che a nessuno di voi interessi sapere dove abito, cosa studio, quale animale domestico ho, cosa mi piace fare, eccetera.

Non mi conoscete e tutte quelle cose che si dicono quando si stringe la mano ad uno sconosciuto durante una presentazione sono solo una proforma. Non interessano a nessuno, ma è educato chiedere e fornire quel tipo di informazioni noiose e annuire fingendosi interessati. Be, non pensate che io sia maleducata perché eliminerò i rituali, il fatto è che voglio solo raccontarvi una storia, senza anticipazioni. È il giorno di San Valentino e mi sento particolarmente ispirata, ovviamente, come ogni ragazza che si rispetti. Si parla tanto di amore in questi anni, di ogni tipo di amore. E tutti amano perché vogliono essere amati.

Io no.

La persona che amo non può ricambiare perchè non c'è più. Non c'è più da un bel po', ma non sono qui per parlarvi di morte, tranquilli! Insomma, qualcuno potrebbe dire che questa storia sarà una storia triste, ma io non la definirei così. Non esiste una storia allegra che non abbia almeno una pagina buia. Non sarebbe realistica, no? La mia storia non è né triste né felice, né speciale. Perché siamo tutti speciali, il che è come dire che non lo è nessuno, come avrete sicuramente già sentito. Ma ha acquisito un significato diverso dopo quello che ho passato.

La storia d'amore che sto per raccontarvi, per essere originali, parla di amore, appunto, perchè io Kevin lo amo (badate bene, al presente: lo AMO). E non amo il suo ricordo che vive dentro di me per sempre, amo lui. Il suo profumo, la sua pelle chiara, i suoi capelli biondi. Diciamo pure che amarlo è come fissare il mare da lontano. Non riesci mai a vederne la fine, non puoi e non potrai mai, lo sai, ma non per questo smetti di guardarlo, perchè ti fa stare bene.

Okay, il mare avrà una parte importante in questa storia, ma ci arriverò piano piano...

Io e Kevin ci siamo conosciuti come si conoscono tanti ragazzi: a scuola. Niente di particolarmente romantico, non è stato amore a prima vista, almeno non per lui. Avevo dodici anni la prima volta che mi sono resa conto che volevo davvero baciarlo, attorcigliare la mia lingua alla sua come nei film che si guardano chiusi in camera con le amiche, chiedendosi se farà schifo sentire la sua saliva, se dovremo muovere in modo particolare le labbra e dove cavolo dovremo mettere le mani. Ci sono voluti tre anni prima che Kevin mi fornisse le risposte a quelle domande. Ci siamo messi insieme nell'estate dei miei quindici anni, mentre il sole ci scaldava la pelle e la sabbia ci si infilava in ogni punto possibile del corpo quando ci rotolavamo sulla spiaggia baciandoci.

Abito a Brighton, vedo il mare dalla mia camera e tutto questo alimenta la mia ispirazione in questo momento.

Solo che Kevin non c'è più.

Era un ragazzo splendido, Kevin. L'ho perdonato per non avermi degnata di uno sguardo in quei tre, lunghi, agonizzanti anni di ragazzina con gli ormoni fuori controllo, perchè la nostra storia è stata così bella, che è valsa la pena aspettarlo.

A Kevin piaceva farmi la treccia ai capelli. Ho le orecchie a sventola, e gliel'ho detto più volte che raccogliendo i capelli evidenziavo e basta il difetto, ma lui sorrideva e diceva che le mie orecchie a sventola erano mie, erano parte della mia bellezza, perchè nasconderle? Kevin era un ragazzo adorabile, bello e affascinante e dolcissimo. Tutte stravedevano per lui e io continuo a chiedermi perchè diavolo abbia scelto me.

Però è stato così.

Tra i sette miliardi di persone al mondo (siamo sette miliardi, giusto?) lui ha scelto me. E io ho scelto lui. Pazzesco, no?

Dunque, vi ho detto chi sono io, chi è Kevin, come ci siamo messi insieme, che ho le orecchie a sventola, che vivo vicino al mare, e che Kevin non c'è più.

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