EPILOGO

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Un anno dopo

Fiamma è in piedi davanti allo specchio che si prova un abitino appena comprato in un negozio di Milano, vuole un parere da Khan, come non sapesse che qualsiasi cosa indossi, a lui va bene.

"Askim, domenica prossima è il grande giorno."
"La cosa ti preoccupa piccola?"
"Assolutamente no! È solo una formalità! Io ti amo tantissimo, e non ho bisogno di un pezzo di carta con delle firme per ricordarmelo."
"Vieni qui piccola, non sopporto vederti così lontana."

Khan la prende per una mano e la tira a sé, in un abbraccio, prima ancora che lo indossi.

"Fermo, devo farti vedere il vestito..."
"Piccola, ti starà sicuramente benissimo, ma lo sai che sarebbe una fatica inutile, dovrei comunque togliertelo..."

Lei lo spinge indietro, muovendo l'indice davanti ai suoi occhi

"No, no. Cosa pensi di fare?"

Khan le blocca l'indice con un leggero morso e la fissa negli occhi.

"Voglio amarti per l'ultima volta come fidanzata, prima che tu diventa effettivamente mia moglie."
"Non puoi. Non lo sai che la notte prima di sposarsi non si può vedere la sposa? Ne tanto meno farci l'amore!"
"Ma domani non è domenica?"
"Però il tuo caro manager ti ha trovato da fare anche in questi ultimi giorni e stasera ti tocca partire. Fino ad allora non ci vedremo, perciò, voglio pensare che questo sia l'ultimo giorno."
"Non ci sto! Sono tre giorni che dovrei cancellare dalla mia vita? Impossibile! Ti ho chiesto di accompagnarmi!"
"Sì, ma non posso! Ho ancora l'ultima prova del vestito, e sai che mamma ci tiene a queste cose. Poi gli ultimi preparativi prima per la partenza per Istanbul."
"Non capisco questo cambio improvviso di programma! Allora Askim, non è proprio colpa mia, ed io non voglio subire un'ingiustizia così grave. Ho bisogno di te, del tuo corpo, dei tuoi baci. Mi appello. Faccio ricorso. Chiedo giustizia!"

La sovrasta con il suo corpo, facendole piegare la schiena all'indietro, mentre le sorregge con un braccio dietro la sua vita. Tenta di baciarla e lei ride e si allontana con il viso per fargli dispetto.

"Poi in pratica arrivate a Istanbul sabato e se vuoi rispettare la tradizione, manderò papà a prendervi in aeroporto. Non ci vedremo... il giorno prima."
"Mhm ... ci devo pensare..."
"Fiamma, fai la brava! Non fare i capricci come il tempo, bambina capricciosa."
"Altrimenti?"
"Altrimenti ti sculaccio. E la cosa mi alletta molto!"

La prende in braccio e si abbandonano in un bacio travolgente, che non riesce a frenare il seguito, e questa volta senza polemiche. La appoggia per l'ultima volta sul letto di quella stanza d'albergo, perché il suo appartamento lo ha lasciato libero già da quasi un mese. Non servirà più, abiteranno a Istanbul da Domenica, per adesso nell'appartamento di Khan, perché non sanno ancora dove li porterà il suo lavoro.

Piove molto fuori, ma sembra non importare a nessuno dei due, il loro animo è troppo infiammato che se dovessero fare l'amore anche sotto la pioggia, questa non sarebbe in grado comunque di spegnerlo. Si amano come un principe ama la sua principessa.

"Piccola, sei sempre la mia favola preferita!"
Quando il sabato pomeriggio fanno arrivo a Istanbul, lei, i genitori e indubbiamente Eva, ad attenderli c'è davvero il papà di Khan. Ha mantenuto la promessa. Alloggeranno nell'hotel vicino a casa di Khan, il solito.

"Ciao Askim, siamo arrivati in hotel. Tu? Sei già tornato a Istanbul?"
"Sono in aereo, piccola, finito i preparativi?"
"Tutto ok! Ti amo lo sai?"
"Non vedo l'ora di vederti in abito bianco."
"Non è una novità per te. Ti sei già sposato mille volte nelle tue serie. Ne hai visti parecchi di abiti bianchi."
"Vero, ma non l'ho tolto a nessuna dopo! È bastato uno stop del regista a far scomparire la magia."
"E meno male! Perché avresti voluto?"
"Mhm, è un'idea che non mi è passata nemmeno per la mente. Gelosa piccola?"
"Solo di una."
"Fiamma amore, non ho mai sposato nessuna e nemmeno l'ho mai voluto prima d'ora."
"Lo so, Khan. Adesso vorrei tanto baciarti."
"Chiudi gli occhi e lo faccio."
"Come?"
"Chiudili!... fatto?"
"Mhm, Mhm." Mugola lei
"Immagina la mia mano che ti accarezza il viso, lentamente...ora con l'altra ti sfioro i capelli, sono molto vicino, sento il tuo profumo al gelsomino, mi sta entrando dentro come sempre. Adesso ferma, immobile, non aprire gli occhi, mi sto avvicinando... Mhm hai le labbra morbide, calde. Le sfioro con le mie e adesso ne assaporo il tuo gusto, hai un sapore invitante, ti lecco il labbro inferiore e mi ritraggo, un secondo, giusto il tempo per guardarti mentre te lo morsichi e mi fai impazzire..."
"Come fai a sapere che mi sono morsa il labbro?"
"Ti conosco amore, tieni chiusi gli occhi.. mi riavvicino e appoggio la mia bocca sulla tua, la senti? Io sì, perché la socchiudi e mi permetti di catturare la tua favolosa lingua, calda umida. Mi avvolgi completamente. Mhm... piccola. Io mi fermerei qui adesso. La tradizione va rispettata!"
"Khan, un bacio spettacolare. Ma..."
"Ma cosa? Qualcosa non ti è piaciuto?"
"Spero che tu non abbia in parte nessuno sull'aereo, che vergogna!"
"Sono solo! C'è solo il mio manager più in là. Poi comunque, non avrebbero capito l'italiano."
"Askim, a distanza l'ho vissuto come reale, penso che lo avrebbero capito in qualsiasi lingua avessi parlato, credimi."

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