Sogno d'una notte di mezza estate - Capitolo 1

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Intro:

Questa è un'opera di fantasia, senza scopo di lucro, ispirata a Miraculous. Nomi e personaggi appartengono ai rispettivi proprietari del marchio.

Vi sono contenuti sessualmente espliciti, vietati ad un pubblico non maggiorenne.

Chi ritenesse il contenuto non adeguato è pregato di non proseguire.

Detto questo, vi auguro buona lettura.





Sogno d'una notte di mezza estate - Capitolo 1

"Che diavolo!!!" - esclamò Adrian, dopo aver sciolto la trasformazione ed essersi tuffato sul letto - "Cosa mi sono sognato di fare?!?".

Plagg, da poco uscito dall'anello, lo guardò biecamente, senza rinunciare ad azzannare un pezzo di Camembert due volte più grande di lui.

"Perché l'ho fatto?!?" - continuò il biondo, con tono rimarchevole e non degnando l'amico di uno sguardo - "Eppure lo so bene che non avrei dovuto!".

"Idiota!" - rispose scocciato il Kwami, inghiottendo il boccone masticato e mugugnando tra i denti.

"Non sono riuscito a trattenermi! È stato più forte di me!" - sbraitò il giovane, saltando in piedi e gesticolando con le mani senza una logica precisa.

"Lo vedo chiaramente che non ti sei trattenuto!" - commentò serafico il piccolo dio nero - "Quella cinquina in faccia risalta come un semaforo rosso in piena notte!".

"Ma io non volevo!" - provò a giustificarsi, quasi pigolando.

"Eppure l'hai fatto!" - lo stroncò, senza possibili scusanti, la creatura millenaria che gli faceva da mentore oramai da quattro anni, indicandogli il volto - "E non è neppure la prima volta!".

"Non è colpa mia se quella maledetta tutina rossa è così attillata!" - provò ancora il biondo.

"Ma ci sei o ti fai? Come diavolo ti è venuto in mente di palparle le tette?" - scattò il Kwami - "Tra tutte le cazzate che avresti potuto fare, proprio la più stupida in assoluto?!?".

"Plagg, io non ci dormo di notte! Me la sogno sempre! E quella maledetta tutina rossa fa vedere tutto! Perfino i capezzoli! Io non vorrei, ma mi mandano in tilt! Per non parlare del suo B side!!!" - urlò sconfortato - "Come faccio a non restarci secco ogni volta che mi capita di toccarlo!".

"Ed, ultimamente, ti capita spesso, vero?" - lo punzecchiò in tono sarcastico.

"Cosa vorresti insinuare? Che le tocco il culo perché voglio? Succede per colpa degli akumizzati! Io non c'entro nulla!".

"Immagino... certo..." - sbuffò la creaturina nera - "Quelle palpate gratuite sono frutto di coincidenze fortuite, vero?".

"E anche se non fosse?!? Lei non si è mai lamentata!".

"Adrian, sei un maniaco e pure idiota!" - lo rimproverò - "Come puoi pretendere che si lamenti per una cavolata del genere durante un combattimento dove rischiate la vita entrambi?".

Il biondo si buttò nuovamente a capofitto nel letto, stavolta affondando la faccia nel cuscino e ripensando a tutte le situazioni in cui, in un modo o nell'altro, si era ritrovato a contatto con la ragazza. Sapeva benissimo che il Kwami aveva ragione ed era consapevole di aver stavolta esagerato - prova ne era quella sonora sberla in pieno volto - ma che ci poteva fare lui se lei era così tremendamente provocante e sexy? Quella tutina tentatrice lasciava chiaramente le sue forme - e che forme! - in bella vista! L'unica cosa che il modello non aveva saputo immaginare era solo il suo volto reale. In tutti quegli anni era riuscito a prefigurarsi tutto della sua lady e, come se non bastasse, oltre alla cotta adolescenziale, ci si era messa anche mamma natura che l'aveva trasformata, giorno dopo giorno, in donna - e che donna! - a render il tutto limpido e nitido nella sua frizzante mente da teenager. Tutto tranne un piccolissimo ed insignificante particolare: chi fosse realmente! Ironia della sorte, il tessuto magico che evidenziava il tanto desiderato corpo era lo stesso che gli impediva di capire chi si celasse dietro quella bomba di compagna che rispondeva al nome di Ladybug. "Maledizione!" - esclamò sconfitto - "Sto impazzendo!".

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