Sogno d'una notte di mezza estate - Capitolo 2

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"Buongiorno dormigliona!" - le urlò direttamente nelle orecchie Alya, balzandole sul letto - "Sveglia! Che dobbiamo andare allo Zoo!!!".

"Alya! Ma che cosa...?!? Che... Che ore sono?!?" - chiese Marinette, ancora con la bocca impastata dal sonno e lo sguardo diviso tra l'omicida e l'assente, visto il risveglio.

"Tesoro mio, sono venuta a prenderti! Non avevo voglia di aspettarti due ore fuori dall'ingresso, visto che sei sempre puntualmente in ritardo!" - sviolinò a piena voce l'amica.

"Alya, ti prego ... abbassa il volume! Dammi ancora un minuto e mi alzo!" - implorò la corvina, ricacciando la testa sotto alle lenzuola.

"Nossignora! È ora di alzarsi e non mi scappi! Smetti di fare la tartaruga ed esci dal letto! ORA!" - continuò imperterrita, afferrando le coperte e strattonandole via.

Marinette si trovò in pigiama, completamente scoperta, ancora rannicchiata in posizione fetale, sotto lo sguardo inquisitorio dell'amica che la osservò con fare altisonante, braccia conserte sotto il seno e sguardo fintamente truce.

"Sei un tiranno, Alya!" - ammise mesta, dandole vinta con un sospiro profondo.

Si alzò e, quasi claudicante, si diresse come uno zombie verso il bagno per lavarsi, procedendo tremendamente a rilento, quasi ogni movimento avesse comportato uno sforzo sovrumano.

L'amica osservò la caricatura ambulante della corvina con un sorriso a tutto tondo, ma non completamente soddisfatta decise di calcare la mano e darle la notizia della giornata - "Oggi ci saranno anche Nino ed Adrian! Non vorrai farli aspettare, vero?!?" - sviolinò con fare semplice, sganciando la bomba.

L'aspirante fashion designer si bloccò sul posto alla parola "Adrian" e, giratasi di scatto verso la morettina, spalancò gli occhi come se avesse visto uno spettro in una casa stregata - "Perché non l'hai detto subito?!?" - partì in quinta - "O mio dio! Mio dio.... MIO DIO!!! Ora cosa faccio?!? Sono impresentabile! Alya!!! Aiutami!!!".

La giovane Dupain cominciò a scattare da tutte le parti della stanza, sbalzando i vari indumenti che, frattanto, lanciava per aria, alla disperata - ma vana - ricerca del giusto outfit. In pochi secondi la camera fu nel caos assoluto e la corvina, ancora in pigiama, si ritrovò sommersa da una montagna di capi.

Alya la guardò stralunata.

Possibile che il solo pensiero del bel biondino fosse ancora in grado di sconvolgere la sua amica in quel modo assurdo ed incontrollato? Sorrise e, con un sospiro di rassegnazione, portò gli occhi al cielo, cominciando a metter un freno all'uragano che, in quel momento, stava cercando di districarsi tra un paio di calze, una sciarpa ed un completino rosso che attirò l'attenzione della occhialuta.

"Fermati Marinette!" - le intimò perentoria - "Sono appena le otto e mezza ed abbiamo tempo a sufficienza per sistemare te e tutto questo caos! A proposito, che bel completino - non l'ho mai visto. Prova ad indossarlo, magari fa al caso nostro!".

La ragazza, meccanicamente, si tolse il pigiama e si mise l'abitino, osservandosi allo specchio e facendosi ammirare dall'amica. Effettivamente non stava male - pensò schietta - eccetto per il fatto che il seno le veniva messo in bella evidenza, cosa che, visto quanto successo la sera prima, non ritenne per nulla positiva, per non parlare del fatto che il colore rosso era troppo riconducibile al suo alter ego eroico.

"Ma stai benissimo!" - partì lanciata Alya - "Con questo completino ed il tuo fisico incredibile farai non solo girare la testa ad Adrian, ma anche a tutti gli altri ragazzi del quartiere! Sei una bomba! Perché non ti ho mai visto con questo vestito?".

"Perché è troppo... vistoso?" - rispose la corvina, indicando le grosse protuberanze sul petto.

"Ma non capisci? I ragazzi ci vanno pazzi! Anche Chat Noir! Vedessi... ieri ho scattato delle foto incredibili dei due supereroi in cui Chat palpa le tette a Ladybug e lei lo stende con una cinquina da brivido! Semplicemente fantastica!" - raccontò tutto d'un fiato.

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