la chiamata che aspettavo, ora sono cazzi (Anita)

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stavo ridendo e scherzando con Julia mentre bevevo la cerveza quando sentii le ragazze che cantavano alle mie spalle, una canzone italiana, almeno presumevo perchè loro la cantavano un pò in italiano e un pò in spagnolo, comunque era una canzone conosciuta anche in spagna, anche se non ricordavo il nome del cantante.

Le ragazze non erano malaccio a cantare, sicuramente non erano Cèline Dion però almeno non stonavano grossolanamente, guardai Julia e le dissi:

"Cosa hai dato da bere alle ragazzine, mi sembrano un pò su di giri!! stai cercando di farle ubriacare cosi una te la porti a casa!!" e scoppiai a ridere

Julia mi guardò storto:

"Come se dovessi far ubriacare qualcuno per portarmelo a casa"

In effetti era vero, non c'erano donne o uomini che resistessero a Julia, era oggettivamente molto bella e simpatica, peccato il carattere da peperina.. mi voltai nuovamente e guardai meglio le ragazze, la bionda non era male, era alta quanto me più o meno, quindi intorno al 1,75 cm ma personalmente le bionde non mi avevano mai attratto, poi guardai la mora, leggermente più bassa di qualche cm, capelli ricci che le arrivavano alle spalle, leggermente formosa di quelle con le curve al posto giusto, occhi splendenti, da quella distanza non riuscivo a vedere il colore ma sembravano chiari, labbra carnose, con un piercing in mezzo al labbro di sotto, nel complesso un gran bel vedere.

Le ragazze finirono di cantare e nel locale partirono gli applausi e i fischio, loro si guardarono intorno, probabilmente non si erano rese conto di aver cantato a voce molto alta, la ragazza mora mi guardò e mi sorrise, io ricambiai, aveva un bellissimo sorriso, dopodichè mi girai verso i miei amici e qualche minuto dopo mi suonò il cellulare, guardai chi mi stava chiamando e trovai il nome di Jago, tornai subito seria, risposi al telefono:

"Allora!?"

"L'abbiamo Anita, quando vuoi, noi stiamo tonando alla villa"

attaccai il telefono, guardai mio cugino che come al solito faceva il coglione con Alex il cameriere del locale, etero fino al midollo osseo, ma Carmelo si divertiva cosi, se lo avesse visto Cesare l'avrebbe fatto nero, comunque non erano fatti miei, gli dissi che andavo via e di trovarsi un passaggio per tonare a casa sua, salutai Julia e me ne andai.

Arrivata alla villa trovai Omar, il maggiordomo che mi aspettava, solitamente alle 21:00 lo lasciavo andare a casa, serviva casa mia da che ne avessi memoria, oramai aveva più di 60 anni, gli volevo bene quasi come ad uno zio, Clara la ragazza delle pulizie era già andata via da un pò.

Omar mi guardò in viso e mi disse:

"Si trovano giù di sotto, la stanno aspettando Signora"

Ringrazia Omar e mi diressi di sotto, scesi le scale e aperta la porta trovai Jago e altri due dei miei li ad aspettarmi, uno era Lucas un armadio di uomo, uno di quelli che se ti metteva le mani addosso ti uccideva e senza sudare, la seconda era Piper, una ragazza mulatta, molto carina, un cecchino infallibile e un asso nelle arti marziali.

Guardai il ratto schifoso che aveva fatto la soffiata, un certo Martinez, una ruota di scorta per capirci, non contava nulla nella mia organizzazione, era solo un tirapiedi, eppure era arrivato a sapere per tempo che ci sarebbe stato una consegna il giorno prima e ad avvisare gli sbirri, facendomi perdere soldi e facendomi fare una figuraccia con gli altri narcotrafficanti, questo non potevo sopportarlo, dovevo sapere chi aveva spifferato al ratto il luogo della consegna, volevo un nome prima di farlo fuori.

"Allora Martinez, pensavi seriamente che non avrei trovato il colpevole" gli dissi.

Lui mi guardò, un labbro spaccato e un occhio nero, cercò di dirmi qualcosa che dovetti fargli ripetere, dato che non avevo capito.

"Mi dispiace Signora, loro avevano minacciato la mia famiglia ed io non sapevo cosa fare"

lo guardai con ribrezzo:

"Ti dispiace, e dimmi Martinez, credi che siamo a scuola, per cui a te dispiace e noi siamo a posto giusto, o che mi dici della tua famiglia minacciata del quale oltretutto non mi frega un cazzo e allora siamo a posto! magari la faccio fuori io la tua merda di famiglia, cosa ne dici"

Lui rabbrividì, comincio a piangere come un bambino di 3 anni, come odiavo questa parte, tutti a fare i duri quando avevano le armi in mano e poi quando erano le vittime diventavano peggio che agnelli al macello.

Guardali Jago, mi feci dare un martello con il quale mi avvicinai a lui e senza preavviso gli colpii la mano con tutta la forza che avevo, sentii le ossa della mano frantumarsi e lui cominciò ad urlare per il dolore, feci la stessa cosa con l'altra mano, e lui strillo di più, finche Lucas non gli mise uno straccio in bocca per fargli fare meno rumore, mi stava salendo il mal di testa e la cosa mi stava facendo imbestialire di più.

Guardai il ratto schifoso, con le guance bagnate e il muco che gli scendeva dal naso, era veramente penoso, gli dissi:

"Vedi Martinez, quando hanno fatto la retata di cui tu hai la colpa, hanno ucciso anche tre dei miei, parlo di padri di famiglia, parlo di donne che invece di trovarsi davanti il proprio marito a colazione il giorno dopo, si sono trovate davanti un mio uomo a fargli le condoglianze, parlo di bambini che non vedranno più loro padre e parlo anche della mia cazzo di droga!! Dato che tu, verme, non potevi sapere cosi in anticipo dove sarebbe avvenuto lo scambio, vuol dire che qualcuno dei miei te l'ha detto, ecco Martinez, io voglio sapere il nome di chi ti ha detto dello scambio."

Lui mi guardò con gli occhi pesti e mugugnò qualcosa, guardai Jago e gli feci segno di togliere la stoffa dalla bocca del ratto:

"Non l'ha fat..to apposta.. si chiac.. chierava e a lui.. è .. scappato, per favore non fate male alla mia famigl..ia e a lui ed io vi dirò tutto"

lo guardai, questo verme cercava di barattare con me, ero troppo buona se no non si spiegavano certe situazioni in cui mi ritrovavo, tornando al presente guardai il ratto:

"Tu non hai capito niente verme, tu mi dici il nome di chi ti ha riferito per tempo il luogo dello scambio ed io al massimo lascio in vita tua moglie e tua figlia"

non era un problema per me essere di parola, non avrei mai fatto del male ad una donna e ad un bambino, andava fuori dalla mia integrità, ovviamente molti avrebbero potuto farmi notare che anche ammazzare un uomo non era da persona integerrima, ma francamente non me ne fregava nulla, perchè chiunque si fosse permesso di dirmi una cosa simile sarebbe morto, comunque Martinez decise di farci il nome di uno dei miei sovraintendenti, ascoltai quello che aveva da dirmi dopodichè me ne andai, Jago, Lucas e Piper avrebbe fatto il loro lavoro e l'indomani non ci sarebbe stata più traccia di nessuno.



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