Una giornata iniziata storta non può finire dritta (Anita)

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Lasciai Jago a fare il suo dovere e mi diressi verso il secondo piano della mia villa, più precisamente verso il bagno, avevo bisogno di lavarmi, mi sentivo sporca e sudata.

Mi spogliai velocemente, lasciando tutti i vestiti a terra, ci avrebbe pensato il giorno dopo Clara a mettere tutto a lavare, c'erano schizzi di sangue che sulla maglietta bianca risaltavano, un altra maglietta da buttare.

Entrai in doccia con l'acqua non ancora calda, mi lavai e uscii, avevo bisogno di dormire, la notte prima l'avevo passata in bianco a causa di quel ratto maledetto, sta notte con un problema in meno avrei sicuramente dormito sogni d'oro.

Guardai l'orologio, non erano ancora le 22:00, mi venne da sorridere, manco mia nonna andava a letto cosi presto, si vede che stavo invecchiando, anche se i miei 30 anni me li portavo bene, cosi dicevano almeno, mi misi a letto e nel giro di pochi minuti mi addormentai.

Venni svegliata nel cuore della notte dalla suoneria del mio cellulare, erano appena passate le 4 del mattino, guardai il numero che mi stava chiamando e risultava essere uno dei miei uomini fidati, risposi subito:

"Che succede Orghe?"

Orghe era uno dei miei uomini tra i più fidati, gestiva le mie proprietà, quelle comprate per il riciclo di denaro per intenderci, alberghi, ristoranti e sale slot, differenziavo i guadagni dati dal narcotraffico investendo in realtà spagnole e non solo, mi stavo espandendo fuori dai confini, avevo scelto lui come rappresentante della Famiglia pechè aveva la classica faccia da bravo ragazzo, 40 anni, sposato con due figli, alto, moro, belloccio, educato e con un ottima propensione per gli affari.

dall'altra parte ci fu un secondo di silenzio, poi finalmente Orghe parlò:

"Anita, scusa se ti disturbo a quest'ora, ma abbiamo un problema.. hanno rapinato il casinò e hanno ucciso uno delle guardie all'entrata e il lavapiatti"

mi alzai di colpo dal letto e andai verso l'armadio per prendere dei vestiti mentre parlavo con lui:

"come cazzo è possibile una cosa del genere!??? ci sono state altre vittime??!! quanto hanno preso?! dammi 20 min e arrivo subito al Barcelò Hotels"

non gli diedi nemmeno tempo di rispondere e chiusi la telefonata, chiamai un paio dei miei uomini e finii di vestirmi mentre li aspettavo

Arrivammo al Barcelò che erano oramai le 5 passate del mattino, fuori dall'albergo di mia proprietà trovai polizia, ambulanza, persone incuriosite e infine Orghe che mi stava aspettando.

nonostante l'ora tarda o presto a seconda di come la si voleva vedere, c'era ancora abbastanza gente in giro, Malaga non era una città enorme, faceva poco più di 500.000 abitanti, più ovviamente i turisti e universitari, ma sicuramente era una città sempre in fermento a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi stagione dell'anno, mi avviai verso l'entrata dell'albergo dove all'interno si trovava il casinò

qualcuno della polizia cercò di fermarmi all'entrata ma Orghe intervenne dicendogli subito che ero la proprietaria sia dell'albergo che del casinò al suo interno e quando il poliziotto, molto giovane e molto stupido dato che non sapeva precisamente chi fossi, cercò di bloccarmi nuovamente, il suo collega gli disse di lasciarmi andare e di procedere a sentire i testimoni.

guardai il collega del poliziotto che mi fece un cenno della testa come saluto, per dire che mi aveva riconosciuta ed entrai, sopra i miei libri paga tenevo sempre qualche detective della polizia, qualche giudice e anche un paio di politici spagnoli, potevano sempre tornare comodi, come in quel momento, guardai Orghe e gli dissi di spiegarmi cosa era successo.

Il racconto di Orghe fu breve ma dettagliato, tre uomini erano entrati dal retro della cucina quando il lavapiatti era uscito a portare il pattume, ovviamente per il povero ragazzo del bangladesh non c'era più nulla da fare, l'avevano freddato subito, avevano attraversato la cucina minacciando il cuoco e l'aiuto ed erano usciti in sala sparando a raffica uccidendo una delle guardie presenti nel casinò in quel momento, avevano prelevato i contanti sia dal banco che quelli che avevano i clienti, si parlava di 200.000,00 € più o meno e poi erano scappati dalla porta principale.

Orghe aveva detto agli altri uomini di non muoversi e di lasciarli uscire dall'albergo prima di iniziare la caccia, dentro al casinò e nell'albergo c'erano troppi civili e il rischio di una strage era veramente alto.

gli dissi che aveva fatto bene, era inutile far ammazzare persone giocando a Jonh Wayne nel far west, tanto quei pezzi di merda li avremmo trovati e avrebbero pagato per l'affronto, ovviamente dissi a Orghe di ridare i soldi ai clienti del casinò che erano stati derubati e gli dissi anche che ci saremmo visti il giorno dopo alle 8:00 per parlare anche con la direttrice dell'albergo, che in quel momento non era presente ma che Orghe si era premunito di avvertire della situazione che si era creata.

me ne andai dall'albergo alle 6 del mattino diretta verso il mio bar preferito a fare colazione, tanto non avrei dormito, ero troppo arrabbiata per riuscirci, preferivo cercare di rilassarmi guardando il mare e l'alba che sorgeva mentre mi bevevo il mio caffè nero.

La Regina della AndalusiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora