Non fatemi arrabbiare (Anita)

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Odiavo quando le cose non andavano come volevo, ci avevo pensato e ripensato durante tutta la notte, c'era una talpa nell'organizzazione, non c'era altra spiegazione per la retata avvenuta ieri sera mentre i miei ragazzi aspettavano la cocaina che doveva arrivare da La Linea, chiamai il mio secondo Jago, che arrivò in poco tempo:

"Dimmi Anita, mi hai fatto chiamare.."

guardai Jago senza bisogno di dire nulla, capì al volo, eravamo sulla stessa lunghezza d'onda, inoltre nel nostro mondo non arrivi in alto se sei uno sprovveduto

Jago mi guardò negli occhi e mi disse :

"Lo troverò."

cosi dicendo si diresse verso la porta e parti in auto con alcuni dei nostri.

Andai a farmi un bagno, cercando di rilassarmi, cosa assai difficile, ero talmente arrabbiata che avrei ucciso a mani nude chiunque si fosse avvicinato in quel momento, finito il bagno mi vestii, erano già le 18, chiamai mio cugino Carmelo, per me come un fratello:

"Hola hermano, che stai facendo?"

"Hoila guapa, nulla di che, mi sto rompendo le scatole e faccio la muffa in casa, stamani volevo andare a fare surf ma continua a piovere, Cesare è in Italia a trovare i suoi genitori ed io non so che fare"

Cesare era il moroso di Carmelo, i genitori del primo non sapevano che il figlio fosse gay, pensavano solo che avesse un buon lavoro in Spagna, motivo per cui non era più tornato a vivere in Italia in un piccolo paesino del Molise, qualche anno fa aveva portato anche me e Carmelo a casa sua, ovviamente i genitori in quel periodo erano in vacanza altrove, posso dire che non ho un buon ricordo di quella esperienza, a parte l'aria fresca e il suo cane che adoravo.

"Senti Carmelo, cosa ne pensi di fare un salto al Recyclo bike, cosi vediamo come vanno le cose e ci beviamo qualcosa"

Il Recyclo bike era un locale da aperitivo, l'avevo comprato anni prima, la direttrice era una mia cara amica nonchè mia ex, Julia una bellissima brasiliana, a letto facevamo scintille, il problema era fuori, non si faceva altro che litigare quando stavamo insieme, cosi dopo un anno di alti e bassi (ad essere onesti più bassi che alti) abbiamo deciso di comune accordo di mollarci, questo accadde 5 anni prima, un annetto dopo comprai il locale e decisi di chiedere a lei di dirigerlo, mettendogli come sottoposti persone fidate.

Julia era una brava ragazza, quello che io non ero per capirci, era una persona diretta che non ti mandava a dire le cose ed era una persona fidata, quando le chiesi di diventare la direttrice del nuovo locale mi guardò seria con i suoi occhi nocciola e mi disse:

"sappi che non te la darò perchè mi fai diventare la direttrice del tuo nuovo locale"

io la guardai seria e risposi:

"come se avessi bisogno di farti diventare direttrice di un locale per farmela dare!!" 

lei mi mollo scherzosamente una sberla sul braccio e scoppiammo a ridere tutte e due, dopo la nostra storia non avemmo più nessun tipo di contatto sessuale, sono una di quelle persone che quando chiude, chiude.. non condivido l'idea degli ex con benefici, se sei  un'amica di letto allora sei quello, se sei un ex allora puoi al massimo puntare ad un amicizia, cosa che comunque non concedo facilmente.

Carmelo continuava a parlare al telefono

"Ohi, ci sei??!!!! mi ascolti!! ti ho chiesto a che ora ci troviamo?!"

Ripresami dai miei pensieri gli risposi:

"Passo da te tra mezz'ora fatti trovare pronto" e riattaccai il telefono.

Dopo nemmeno mezz'ora ero fuori da casa di mio cugino con la mia Harley Davidson che lo aspettavo, peggio che una donna, era perennemente in ritardo.. finalmente lo vidi varcare il portone ed uscire in strada, gli allungai il casco per farlo salire dietro e lo sentii borbottare:

"perchè proprio in moto, cavolo mi sono appena fatto i capelli"

mi girai lateralmente con la testa e gli risposi:

"perchè ci sono 20 gradi, c'è traffico in città e perchè mi va, direi soprattutto l'ultima, ora reggiti"

cosi dicendo partii verso il centro.


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