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Si accorse della poca distanza che ci divideva per poi togliersi.

-"scusa prendo confidenza troppo in fretta...comunque mentre io accendo la play tu parlami della tua vita"

-"Beh non c'è tanto da dire, sono uno studente modello con alcuni amici e basta"

-"uffa non essere così noioso, hai qualche migliore amico/amica?"

-"ho un amico molto stretto di nome Nagito, un ragazzo di classe mia"

Alla fine si accese la play e lei mi fece sedere su un cuscino enorme, penso che si chiami puff

-"È molto comodo" dissi io ridendo

-"ossi la penso anche io così, amo queste palle, ah. SCUSA NON CI FARE CASO A QUELLO CHE HO DETTO!"

Non capivo e la guardai basito, dalla sua facci rossa capii il doppio senso e mi coprii gli occhi ridendo

-"manco ci avevo pensato hahha"

-"vedo che non sei come gli altri Hajime"

-"Si, sono molto diverso diciamo, non penso subito alle cose perverse diciamo...e sono ancora vergine"

-"Ow adoro, sei gay?" Disse lei guardando lo schermo mentre giocavamo

-"No!" La Mia faccia si fece rossa

-"Okay ma calmati hahaha" ridacchiò lei è vinse la partita

-"Mi hai distratto! Non è giusto" ridi io

-"Rifacciamolo allora" riavviò la partita

Sta volta non mi distrassi e vinsi 1/3

-"SI"

-"NON TRIONFARE EHH!"

-"Hai ragione mettiamo la prossima partita!"

-"TU-TU STAI BARANDO!"

-"NON È VERO!!!"

-"SI INVECE!" Le tirai un cuscino addosso scherzando, quel cuscino le fece scompigliare i capelli e abbassò la testa infuriata

-"MHHH"

-"C-Chiaki scusami non volev-" mi saltò addosso cercando di farmi il solletico

-"CHE STRONZO CHE SEI!" Rise lei per poi abbracciarmi

Tutta la giornata stammo insieme a giocare fino all'ora di cena.
Uscimmo dalla stanza e lì incontrammo Nagito al quale ci aveva visti

-"Hey Nagito! lei è Chiaki" ci avvicinammo a lui e continuammo a camminare verso la mensa

-"Piacere di conoscerti Chiaki, io sono Nagito Komaeda, il compagno di classe di
Hajime-kun"

-"Hajime-senpai lui è l'amico di cui mi parlavi?" Chiese lei sorpresa

-"C-Chiaki!" Mi coprii la faccia con le mani dall'imbarazzo

Arrivammo ai tavoli ma Nagito si sedette accanto a Ibuki, strano, non gli starà simpatica Chiaki penso... o forse io?

Tutta la serata non mi parlò e non mi
visualizzò manco i messaggi , sarà stanco.

Cosa succedette nelle due settimane

Nagito e Hajime non si parlavano più spesso come prima, Hajime voleva che Nagito gli parlasse per primo e invece Nagito cercava di parlargli ma Chiaki arrivava sempre nel momento sbagliato.
Hajime stava sempre di più con Chiaki, la sua migliore amica.
Nagito invece...non si sá.

Dopo le due settimane

Eravamo nel pullman per visitare le cascate ghiacciate in vicinanza, ero seduto nell'ultima fila e invece Nagito non lo vedevo da nessuna parte

-"PER RALLEGRARE QUESTO PULLMAN METTERÒ UNA BELLISSIMA CANZONE" disse Kokichi alzandosi in piedi sul sedile avendo l'attenzione dell'intera classe che si girò a guardarlo

Shuichi cercava di farlo sedere ma lui non voleva

Prese il telefono e una mini cassa Bluetooth, il ragazzo cercava ancora di farlo sedere ma il nanetto non lo ascoltò

Fece partire la canzone...

"COME ON FUCK ME EMO BOY! COME ON FUCK ME EMO BOY!" Urlò

Shuichi dall'imbarazzo cercava di prendergli la cassa mentre gli altri ridevano

-"K-Kokichi!!"

-"Cosa c'è Shumai? Non ti piace la canzone? Nishi-shi-shi~"

-"Ragazzi siamo arrivati, spegnete la canzone e scendete" disse la prof mentre scendeva i scalini

Shuichi e Kokichi furono gli ultimi ad uscire, la faccia del nanetto era contenta e quella dell'altro era imbarazzata

Le cascate erano proprio davanti a noi, erano del tutto ghiacciate e faceva pure un freddo bestia.
Nagito era insieme a Mikan, scherzavano e ridevano
Siccome mi annoiavo mi misi le cuffie facendo finta di ascoltare cosa diceva la signora davanti, anzi non la guardavo propio, la mia testa stava da un'altra parte, pensavo a Nagito

Ad un tratto sentii qualcuno che mi toccava la spalla

-"Hajime...  forse è meglio che ti togli le cuffie, sennò poi ti perderai" disse Shuichi dopo avermi tolto la cuffia

-"ah si..."

-"È successo qualcosa? Vuoi parlarne?"

-"Si, poi te ne parlo, tanto ho sentito che ci fermeremo per pranzare"

-"Va bene allora andiamo"

Più tardi

-"Ragazzi, potete andare tranquillamente a mangiare" disse la prof

Noi ci dirigemmo alla piccola mensa , c'erano abbastanza tavoli ma volevo parlare in privato con Shuichi

Prendemmo la nostra porzione ed uscimmo fuori sedendoci su una panchina

-"ora parlamene" disse il ragazzo mentre mangiava un boccone

-"Beh si parla di Nagito, è strano, non mi parla da giorni"

-"Obiezione, sei tu quello che non gli parla e stai sempre con quella ragazza" disse lui sicuro di se come un'avvocato

-"Da grande diventerai un'avvocato?"

-"No, un detective- però comunque stavamo parlando di te. Perché non parli più a Nagito?"

-"Veramente ho sempre da fare..."

-"Pensi talmente tanto a Chiaki che ti sei scordato della sua esistenza, ti piace quella ragazza?"

-"Non lo so... è molto carina ma dovrei conoscerla meglio"

-"Capisco, però comunque parla pure a Nagito, lui c'è rimasto malissimo"

-"aspetta...te ne ha parlato?"

-"non posso dirti nulla"

-"Cazzo...vado a parlar-" mi alzai in piedi ma Shuichi mi prese dal polso

-"Hajime, stanno tutti mangiando. Gliene parli dopo, non hai manco toccato cibo"

-"Hai ragione ma ho perso l'appetito... vado un secondo al bagno"

Andai al bagno , mi faceva male la testa e volevo solo sciacquarmi la faccia

C'era solo un lavandino e una toilette lì, sentii un profumo familiare...
CAZZO NO NON MI DIRE

tirai un pugno forte alle pareti di legno ,mi si scrocchiarono le dita mentre mi usciva del sangue dalle nocche

Le lacrime scorrevano sul mio viso
"È tutta colpa mia..."

Ho bisogno di parlargli, sono incazzato nero, mi sento pure in colpa...

Uscii dal bagno per poi raggiungere gli altri per continuare il tour della cascata.

Dopo l'escursione

Ritornammo tutti all'albergo, ormai era sera e avevamo già cenato, sentivo il bisogno di parlare con Nagito, ha ripreso a farlo...lo ha rifatto...chissà da quanto tempo...

L'odore che avevo sentito in bagno era il profumo che utilizzava Nagito per nascondere... il suo dolore...

𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑙𝑢𝑐𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora