in un universo parallelo

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Il forti rumori lo spaventavano ma non sembravano turbare Kirishima.

Quella cella era diversa da tutte quelle viste fino ad allora: entrati c'era un'anticamera piuttosto spaziosa di metallo, agli estremi di essa però non c'erano muri ma ringhiere infatti era rialzata come un balcone di una ventina di metri dal pavimento della cella.

Guardò oltre la ringhiera d'acciaio per seguire l'origine del suono, sotto di loro guardie e scienziati correvano cercando di regolarizzare la situazione.

C'erano bottoni, leve che facevano strani suoni, schemi e pannelli di controllo; ma una cosa spiccava più delle altre: un'enorme cubo scuro di metallo.

Non aveva finestre ne aperture ma Izuko intuiva che il soggetto fosse lì dentro.

Un'altra guardia li raggiunse facendoli entrare in una porta non notata che dava sull'anticamera.

Entrarono in una sala piena di schemi dove il rumore era ancora più forte.

Alcuni sulla sinistra erano oscurati, e altri proiettavano l'interno della cella.

La cella sarebbe sembrata una normale stanza con bagno se non ci fosse stato un ragazzo che continuava a lasciare esplosioni contro le pareti, sempre più forti, rischiando di rompere tutto.

-Perché fa così?- chiese Izuko allarmato dalla situazione, -ha saputo dell'incendio ha detto che se non gli avessimo portato questo soggetto sarebbe uscito lui per vederlo- mi girai verso il rosso che nonostante tutto era tranquillo.

Erano amici?

-Pronti con i monitor e l'altoparlante- comunicò uno, -ok partiamo- ci fu un suono roco e poi delle luci verdi si accesero.

Il ragazzo si bloccò iniziando a guardare uno schermo -ciao Bakugo!- sorrise il rosso, il biondo lo scrutava -ti sei ferito?- fu la prima cosa che disse -non troppo, sono riuscito a indurmi completamente anche se ero circondato e poi Midoriya mi ha salvato- ora il biondo guardava lui -Midoriya...-sussurrò e dei brividi di avvertimento attraversarono il corpo del piccolo -visto non serviva sfondare la cella, te l'abbiamo portato- commentò uno scienziato ancora spaventato.

-E' ferito...avete permesso che si ferisse voi luridi...!- -va tutto bene, hanno fatto il possibile- lo interruppe Kirishima -se ti rifai male per colpa loro io gli ammazzo Eijiro- Eijiro? Midoriya lanciò uno sguardo confuso al rosso che era stranamente arrossito. Il nome era una cosa molto strana da usare, in genere di faceva solo se si aveva un rapporto particolarmente stretto, sempre che Eijiro fosse il nome.

-In realtà è stato Dabi ad appiccare l'incendio- Bakugo continuava ad analizzare l'altro soggetto cercando altre ferite ma tutto sommato era vero, non stava troppo male.

-Allora ucciderò anche Dabi- fu il suo commento finale -smettila, non serve...- il tono era stranamente dolce ma l'altro era troppo disinibito per calmarsi anche se aveva smesso di lanciare esplosioni.

Sembrava che solamente guardandosi parlassero, si sussurrassero "va tutto bene".

-Non è arrivato qui l'incendio?- -secondo te lo saprei?- il prigioniero indicò il muro, -te la sei cercata, potevamo stare ancora in celle vicine- l'altro sputò a terra -sei tu che sei troppo ubbidiente, e ritornando a lui...- fissava propio Midoriya! Fece un passo indietro -è la nuova guardia, carino vero?- il tono di entrambi era diverso adesso -no, disgustoso direi- il rosso lo guardò e gli fece un cenno di scuse.

-Tempo finito, deve tornare nella sua cella- Bakugo strinse i pugni e si morse il labbro, Il rosso si avvicinò al monitor e sorrise -ci sentiamo dopo su Skype, ok?-ma il biondo non sembrava convinto, annuì comunque con lo sguardo basso.

In gabbia come animaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora