Lo sport è un ottimo modo per consolidare il legame del binomio e addentrarmi alla cinofilia, fu una delle scelte più belle ed importanti della mia vita.
Prima di tutto insieme a Cristina imparammo la gestione delle risorse, perché si, nessun cane è un peluche e tantomeno il Siberian Husky, che per sua natura e genetica, tende ad essere altamente indipendente.
Lavorammo moltissimo sul richiamo, perché ci serviva maledettamente per questa disciplina oltre che nella vita, imparai che ogni 7 minuti circa, Amnèsia cambiava idea sul tipo di gioco che le piaceva, quindi quando andavamo al campo portavo con me almeno 8 giochi e bocconi differenti.
Iniziavamo ad ingranare, quando un giorno il mio cane subito dopo aver iniziato iniziò ad essere stranamente fiacco, la lezione fu interrotta e mi precipitai dal veterinario in preda al panico.
Facemmo le analisi una prima volta, poi una seconda e una terza per esserne sicuri: Amnèsia era anemica.
Ricordo ancora la faccia rassegnata del veterinario, il viso pallido nel dovermi dare questa triste notizia.
Concordammo che la cosa più corretta da fare per lei fosse prima di tutto una cura e poi la sterilizzazione.
Interrompemmo gli allenamenti e il 2 Dicembre 2017 la portai in clinica per la sterilizzazione.
Mai avevo camminato così tanto in una stanza, forse a causa mia il pavimento della sala d'attesa del veterinario si era persino consumato.
Non so quanto tempo fosse trascorso, ma finalmente il veterinario venne da me, comunicandomi che era andato tutto bene e mi disse anche che potevo vederla e che la mia piccola lupetta si sarebbe svegliata a momenti.
Asciugai i palmi sudati delle mani sui jeans, chiamai mia madre per darle la notizia e le chiesi di portare un plade per tenerla al caldo.
La vidi ancora addormentata e distesa su quel grande plade dai toni rossi, accarezzai quel pelo soffice ed attesi il suo risveglio.
Aveva il pelo sulla pancia rosea rasato, una garza attorno alla vita e sembrava un buffo salame peloso.
Finalmente dopo 10 minuti iniziò a muoversi ed io ero lì per farle sentire la mia vicinanza e prendermi cura di lei.
L'anestesia era stata forte, quindi ci volle un po' prima di portarla a casa, inizialmente era disorientata e le usciva molta bava dalla bocca, cosa che non riusciva a controllare assieme all'urina.
Faceva molto freddo a Dicembre, quindi venne a dormire dentro casa in cucina con me, le creai un giaciglio con la sua coperta sul pavimento, quello era l'angolo più caldo della cucina ed io quella notte assicuratami che stesse bene dormì sul divano.
Nel corso della notte si trascinò accanto a me e la mia mano trovó il suo pelo da coccolare.
In 3 giorni si riprese alla grande e tornò a saltellare come una cangurotta e ad essere la cagnolina energica di sempre.